martedì 19 maggio 2009

20/05/09 - Cairo urla «Il Fila? Lasciatelo fare a me»


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Il presidente granata “inchioda” il sindaco Chiamparino:
«Il Comune liberi l’area dalle ipoteche e me la ceda, a quel punto ci penso io»
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Il patron accelera in Municipio e mette il sindaco spalle al muro

Cairo: «Datemi il Fila»

«Il Comune liberi l’area dalle ipoteche e la restituisca al Toro. Poi ci penserò io. E in fretta...»

Il presidente chiede anche spiegazioni: «Perché non ci hanno subito detto delle ipoteche?». La difesa dell’assessore Viano che smentisce Chiamparino

STEFANO LANZO
TORINO. La svolta di Cairo sul Filadelfia, almeno a parole, apre nuovi scenari. Intervenuto alla commissione riunita ieri in Comune, il presidente granata, dopo il solito vuoto pneumatico in chiacchiere dell’assessore Viano, ha rilanciato l’impegno, addirittura sbilanciandosi: «Rispetto al passato, voglio aggiungere un punto nuovo al discorso. Va bene la fondazione, ma mi pare che il tavolo di lavoro proceda troppo lentamente: è da novembre del 2006 che parliamo senza ottenere niente. E allora chiedo al Comune di purgare le ipoteche e poi che vengano dati direttamente al Torino Fc i diritti di superficie del Filadelfia. E vedrete allora che la situazione si potrà sbloccare più rapidamente ». In sostanza, Cairo dice: concedetemi il terreno e ricostruisco il Filadelfia a modo mio, bypassando anche la fondazione. Il Comune, a questo punto, deve prendere la palla al balzo, rompere gli indugi e sbrigarsi a liberare l’area del Filadelfia dalle ipoteche trattando con l’Agenzia delle Entrate: per Chiamparino sarebbe la soluzione ideale. Al di là di discorsi più o meno populistici, il presidente ha rotto l’immobilismo dell’amministrazione e ha messo spalle al muro il sindaco che adesso non può più perdere tempo nel fare chiarezza e pulizia sul Fila.
E Chiamparino ieri dov’era? Davanti al Comune, a passeggiare sotto il porticato mentre nella sala Orologio si parlava di Filadelfia. Davvero un comportamento ingiustificabile, per usare un eufemismo.

LE CIFRE. La parole di Cairo sono anche l’unico motivo di interesse della doppia commissione di ieri per parlare di Filadelfia. Anzi, in realtà ce ne sarebbe un altro: Chiamparino smentito per l’ennesima volta da un suo assessore (ma fa ancora notizia?). La settimana scorsa, durante la V Commissione, era stato Montabone (ieri assente causa impegni da segretario Fidal), stavolta è toccato all’assessore all’urbanistica Viano sbugiardare il primo cittadino che sull’impegno del Comune per il Filadelfia aveva ridotto la cifra a 1,8 milioni di euro. Davanti alle insistenze dei consiglieri Sbriglio, Ventriglia e Carossa, Viano ha finalmente tirato fuori le cifre: «Confermo, la cifra è di 3,5 milioni per la fondazione Filadelfia. Ma non ricordo di aver mai parlato di 6,6 milioni».

Peccato che dalle varie delibere sul Filadelfia era emerso che il Municipio pianificava di introitare 6,6 milioni per riqualificare l’area: 4,3 di ipoteche cimminelliane, un milione dalla Bennet, 1,3 milioni per un parcheggio e oneri di urbanizzazione ancora a carico della Bennet. Dove sono quei soldi?

IMBARAZZO. Cairo non ha soltanto compiuto un passo in avanti per la ricostruzione del Filadelfia, ma ha anche colto l’occasione per attaccare. «Sono 30 mesi che si deve dare il via libera per la fondazione ed è ancora tutto fermo. Da un giorno all’altro si sono scoperte queste ipoteche, situazione che definirei antipatica». Il presidente ha chiesto date per poter fare chiarezza: «Ma perché delle ipoteche nessuno ha detto niente, se il Comune ne era già a conoscenza nel 2006?». Bella domanda. Viano e il curatore fallimentare Cerri si sono arrampicati sugli specchi: «Inizialmente
il curatore fallimentare ha ritenuto illegittima l’iscrizione ipotecaria, per il Comune fece fede questo e non si preoccupò di altro. Poi, con il ricorso dell’Agenzia delle Entrate... ». In una parola: superficialità.
E adesso? Cerri conferma «i 500mila euro del curatore fallimentare»: per evitare la messa all’asta del terreno del Filadelfia, il Comune dovrà trattare con l’Uniriscossioni in modo da ottenere la purgazione.
Però l’Agenzia delle Entrate non è obbligata a trovare un accordo. Ora la Città di Torino non ha più alibi: Cairo è sceso in campo, i cittadini chiedono a Chiamparino di rompere gli indugi e, almeno, liberare l’area una volta per tutte.

LA FIAT. Sulla nebulosa vicende delle ipoteche Ergom che l’amministrazione non ha mai riscosso, Viano ha risposto: «E’ vero, ho rilasciato delle dichiarazioni. Peraltro ero in automobile e parlavo tramite auricolare per cui in una situazione un po’ scomoda - la granitica difesa dell’assessore - comunque la Fiat, dopo aver rilevato Ergom, avrebbe voluto eliminare quei debiti». Ma perché le ipoteche non sono state recuperate? «Cerchiamo di capire se sia possibile avviare una transazione con Fiat. Qualche rischio c’è. Ma l’impegno del Comune è indipendente, perché non si fanno accantonamenti: per il Fila ci saranno 3,5 milioni in ogni caso».

PRUDENZA. Magari, se Cairo prenderà in mano la situazione come dice, non ci sarà nemmeno bisogno delle risorse pubbliche. E neppure della fondazione.
«Non ho mai parlato di promesse sul Filadelfia. Non prometto ciò che non so di poter mantenere. Ma il Comune ha un progetto serio? Sento che c’è la disponibilità economica dell’amministrazione, della Regione, della Provincia. Se ci sarà necessità interverremo anche noi, oltre a ribadire la volontà di far allenare nel nuovo Fila la prima squadra e le giovanili. A meno che il Comune, dopo aver purgato le ipoteche, non ci conceda il terreno... ». E a quel punto cambierebbero le carte in tavola. I tifosi non vogliono illudersi, dopo troppe chiacchiere. Prudenza è la parola d’ordine: «Prima il Comune compia il suo dovere», ovvero liberi il terreno. Poi, forse, potrà aprirsi un orizzonte nuovo per il Filadelfia.


20/05/09 TUTTOSPORT Cairo: "Datemi il Fila" - Lanzo Stefano
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/05/94624330.pdf

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