mercoledì 13 maggio 2009

13/05/09 - Luisa Bergoglio : «Sul Fila ci vogliono zittire»


Una storica tifosa spiega lo scontro avvenuto lunedì in Sala Rossa

Luisa Bergoglio: «Noi violenti? Ma se abbiamo persino ripulito la piazza»

«Sembrava tutto organizzato solo per accusarci. E l’atteggiamento sprezzante del sindaco ci ha provocati. La nostra protesta è spontanea e nessuno ci può manovrare: chi lo insinua si vergogni»

STEFANO LANZO
TORINO. I tifosi, cittadini, elettori che erano presenti al consiglio comunale di lunedì finito in rissa verbale e denunce non ci stanno a passare dalla parte dei cattivi, dei violenti. A parlare a nome delle undici persone bloccate in municipio è Luisa Bergoglio, consigliere della circoscrizione 9 che da dieci anni si batte per il Filadelfia: «Sono tutte bugie, ci trattano da criminali. Vogliono farci apparire come quelli che non siamo, è inaccettabile».

«NESSUNA MINACCIA» I tifosi hanno diritto a raccontare la propria versione dei fatti. Luisa, presente nella tribuna della Sala Rossa, spiega:«Per prima cosa non è vero quello che è emerso su alcuni organi di informazione: non è vero che siamo stati espulsi dall’aula. E’ una menzogna. E’ andata così: nel momento in cui il presidente del consiglio comunale ha chiuso la questione Filadelfia ed è passato al punto successivo, noi siamo usciti dall’aula. E’ chiaro che quando dieci persone si alzano e si allontanano possano fare rumore. Abbiamo applaudito ironicamente, qualcuno, io stessa ad esempio, ha detto: “Bravo”.
Sono state pronunciate delle frasi, ma non con l’intenzione di minacciare qualcuno. Sia chiaro che siamo andati via noi e che certi comportamenti sono stati provocati dall’atteggiamento sprezzante del primo cittadino. Siamo seccati per l’indifferenza dell’amministrazione comunale nei confronti di un problema importante come quello del Filadelfia ».

«AGGREDITI» «Quando abbiamo abbandonato spontaneamente la sala - prosegue nel racconto Luisa Bergoglio - siamo stati verbalmente aggrediti da una persona (Carlo Bongiovanni, il factotum di Chiamparino, ndr) che inizialmente non si è nemmeno identificata, però ha ritenuto opportuno apostrofare prima un tifoso, poi un altro - in maniera quantomeno confusa - accusando di minacce di morte nei confronti del sindaco. Pareva tutto organizzato: evidentemente non aspettavano altro. Abbiamo perciò deciso di cautelarci con un esposto ai carabinieri nei quali abbiamo raccontato come si sono effettivamente svolti i fatti in questione ».

«SOLO PER IL TORO» Ieri l’assessore Montabone, intervenendo sulla vicenda in commissione sport, ha «condannato certe frasi di stampo tipicamente mafioso, frasi fuori legge», aggiungendo che «certe manifestazioni di piazza sono organizzate, mentre in curva possono nascere spontaneamente», facendo intendere come dietro queste proteste si nasconda una manovra politica. Ipotesi smentita categoricamente da Bergoglio: «E’ protesta spontanea, chi pensa il contrario è in malafede. Piuttosto è Chiamparino ad aver strumentalizzato la vicenda, così come altri politici che speculano sul Filadelfia. Non credano, queste persone, che i tifosi del Torino siano così cretini da farsi manovrare come burattini da schieramenti politici. La manifestazione riuniva persone di ogni idea o credo politico, ci spieghino come avremmo potuto radunare oltre 500 tifosi dello stesso partito: noi vogliamo solo il bene del Toro e del Filadelfia, oltre qualsiasi schieramento, potrei controfirmare queste dichiarazioni col sangue se necessario. E’ vergognoso che qualcuno possa anche solo pensare questo. Voglio infine aggiungere che siamo talmente violenti da aver addirittura ripulito la piazza davanti al Comune da lattine e cartacce...».

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IL CASO

Solo un sit-in e una lettera

COS’E’ SUCCESSO lunedì? Che 500 tifosi del Toro, di ogni idea politica ma fratelli di passione (e missione: salvare il Filadelfia) hanno manifestato davanti al Municipio al fine di rompere il muro di cavilli e parole dietro il quale l’Amministrazione si nasconde, negando non si sa perché ogni possibilità di chiarezza. La gente chiede un confronto col sindaco: niente di trascendentale. Anzi, il massimo della trasparenza.
E i tifosi hanno scritto una lettera che poi una delegazione ha consegnato in Sala Rossa. Peccato che l’affare Fila sia stato liquidato in quattro e quattr’otto, la lettera infilata dal sindaco sotto i faldoni con fare ch’era tutto un programma. Eloquente il palmo della mano colpito di taglio dall’altra: e ora smammare. Lì c’è stata un po’ di tensione, è volata qualche parola di troppo, cosicché un solerte scudiero s’è avventato sul gruppetto minacciando denunce e pretendendone l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. I tifosi non avevano bisogno di chiedere altrettanto, sanno benissimo chi hanno di fronte. E pure noi.

A.M.

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