STAMPA, TORINO, pag.35
Indignati. Delusi. E decisi che «questa storia non finisce qui». I tifosi del Toro l'hanno presa malissimo. Veder naufragare il progetto del mitico FILADELFIA li ha messi al tappeto. E adesso promettono che scenderanno in piazza per dimostrare che il FILADELFIA rappresenta molto piu' di un punto di riferimento. Hanno pregato tutti i presidenti granata del dopo-Pianelli di ricostruirlo. E che cos'hanno ottenuto in cambio? Soltanto dichiarazioni di impegno puntualmente andate in fumo. Poi, un bel giorno, e' arrivato Cimminelli. Con tanto di soldi, promesse e soprattutto permessi. Risultato? Tutto bloccato per colpa di 573 emendamenti. La rabbia granata passa dall'incredulita' all'odio nei confronti dell'amministrazione. Danilo, capo storico degli Ultras, non ci crede ancora: «Il FILADELFIA deve rinascere, deve tornare a essere la nostra casa. La nostra sede e' proprio li', davanti ai ruderi abbandonati, e' una vergogna, una delle tante nefandezze di questa giunta. E' ora di finirla. Non vogliono fare lo STADIO? Va bene, ma li', in quell'area qualcosa dovranno pur fare qualcosa. Il FILADELFIA e' nostro. E nessuno potra' togliercelo. Ci stiamo organizzando gia' per venerdi' prossimo quando il Toro affrontera' il Chievo. Cori, striscioni e proteste. Poi scenderemo in piazza, un mega corteo pacifico per dimostrare a tutti che non e' un consigliere che ci fa paura, anzi, affronteremo la citta' e i suoi rappresentanti, ci faremo sentire, perche' vogliamo quello STADIO». Ancor piu' deluso il tifoso granata numero uno, fondatore e presidente dei Fedelissimi, Ginetto Trabaldo: «Siamo alle solite, diamo fastidio. Ma sappiano i signori politici che si sono fatti un vero e proprio harakiri elettorale. Conosco molto bene i tifosi del Toro, so perfettamente come possono cambiare anche idea politica per amore della propria squadra: lo faranno, lo faremo. E' stato un autogol del signor Viale: adesso possono stare tranquilli non vinceranno piu' le elezioni». C'e' anche chi non vuole indugiare troppo prima di scendere in piazza. Si tratta di Emiliano, presidente del club granata Pont Masin che riunisce tutti i club delle Valli di Lanzo e del basso Canavese: «Siamo gia' tutti d'accordo: faremo un grande corteo che non ha nulla a che vedere con quelli che si fanno per lo scudetto. Un mare di gente che si muovera' in citta' per dimostrare che il FILADELFIA e' un patrimonio di tutti, ma e' la casa dei tifosi del Toro». Chiude Fabrizio Viola dei Granata Korps: «Evidentemente non c'e' solo Viale che non vuole il FILADELFIA. Non credo che una persona sola riesca a bloccare un progetto. Io credo che ci sia qualcosa sotto: ci sono troppi interessi economici dietro il FILADELFIA. Un business che fa gola a troppi». Passa all'analisi politica: «E' arrivato Cimminelli e ha dato fastidio a qualcuno dei piani alti che ha pensato bene di bloccare tutto per poterci mangiare sopra. Siamo alle solite, siamo in Italia, ormai non mi stupisco piu' di nulla».
Aurelio Benigno
Indignati. Delusi. E decisi che «questa storia non finisce qui». I tifosi del Toro l'hanno presa malissimo. Veder naufragare il progetto del mitico FILADELFIA li ha messi al tappeto. E adesso promettono che scenderanno in piazza per dimostrare che il FILADELFIA rappresenta molto piu' di un punto di riferimento. Hanno pregato tutti i presidenti granata del dopo-Pianelli di ricostruirlo. E che cos'hanno ottenuto in cambio? Soltanto dichiarazioni di impegno puntualmente andate in fumo. Poi, un bel giorno, e' arrivato Cimminelli. Con tanto di soldi, promesse e soprattutto permessi. Risultato? Tutto bloccato per colpa di 573 emendamenti. La rabbia granata passa dall'incredulita' all'odio nei confronti dell'amministrazione. Danilo, capo storico degli Ultras, non ci crede ancora: «Il FILADELFIA deve rinascere, deve tornare a essere la nostra casa. La nostra sede e' proprio li', davanti ai ruderi abbandonati, e' una vergogna, una delle tante nefandezze di questa giunta. E' ora di finirla. Non vogliono fare lo STADIO? Va bene, ma li', in quell'area qualcosa dovranno pur fare qualcosa. Il FILADELFIA e' nostro. E nessuno potra' togliercelo. Ci stiamo organizzando gia' per venerdi' prossimo quando il Toro affrontera' il Chievo. Cori, striscioni e proteste. Poi scenderemo in piazza, un mega corteo pacifico per dimostrare a tutti che non e' un consigliere che ci fa paura, anzi, affronteremo la citta' e i suoi rappresentanti, ci faremo sentire, perche' vogliamo quello STADIO». Ancor piu' deluso il tifoso granata numero uno, fondatore e presidente dei Fedelissimi, Ginetto Trabaldo: «Siamo alle solite, diamo fastidio. Ma sappiano i signori politici che si sono fatti un vero e proprio harakiri elettorale. Conosco molto bene i tifosi del Toro, so perfettamente come possono cambiare anche idea politica per amore della propria squadra: lo faranno, lo faremo. E' stato un autogol del signor Viale: adesso possono stare tranquilli non vinceranno piu' le elezioni». C'e' anche chi non vuole indugiare troppo prima di scendere in piazza. Si tratta di Emiliano, presidente del club granata Pont Masin che riunisce tutti i club delle Valli di Lanzo e del basso Canavese: «Siamo gia' tutti d'accordo: faremo un grande corteo che non ha nulla a che vedere con quelli che si fanno per lo scudetto. Un mare di gente che si muovera' in citta' per dimostrare che il FILADELFIA e' un patrimonio di tutti, ma e' la casa dei tifosi del Toro». Chiude Fabrizio Viola dei Granata Korps: «Evidentemente non c'e' solo Viale che non vuole il FILADELFIA. Non credo che una persona sola riesca a bloccare un progetto. Io credo che ci sia qualcosa sotto: ci sono troppi interessi economici dietro il FILADELFIA. Un business che fa gola a troppi». Passa all'analisi politica: «E' arrivato Cimminelli e ha dato fastidio a qualcuno dei piani alti che ha pensato bene di bloccare tutto per poterci mangiare sopra. Siamo alle solite, siamo in Italia, ormai non mi stupisco piu' di nulla».
Aurelio Benigno
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