martedì 2 giugno 2009

18-12-2001, GRANATA DA LEGARE - Per riavere il «Fila» faremmo sulla fiducia 30 mila abbonamenti

STAMPA, NAZIONALE, pag.37

L'ULTIMA volta che il Toro mi ha fregato e' stato proprio un anno fa, 18 dicembre 2000, quando Cimminelli compro' dalle Dogane il terreno intorno ai ruderi del «FILADELFIA». Il plastico del futuro STADIO, con annesso parco della memoria, venne mostrato ai fotografi sotto lo sguardo benedicente di Novelli. Il presidente Romero parlo' di «giornata storica» e non faticammo a credergli, nonostante fosse lo stesso Romero che con entusiasmo commovente aveva definito il prepensionato Garzya «un fuoriclasse». Ci trovavamo ancora negli scantinati della B (la rimonta di Camolese, guai a chi ce lo tocca, era appena cominciata), ma il sogno di festeggiare il Centenario Granata del 2006 nella nostra tana ci restitui' la voglia di esistere, dopo un decennio di porcherie che avrebbero steso chiunque. Forse, mi dicevo, un giorno riusciro' anch'io a vedere uno scudetto al «Fila» come mio padre (lui veramente ne aveva visti 5 di fila, ma nemmeno dopo una cassa di grignolino i miei deliri arrivano a tanto). La seconda parte del sogno la conoscete. Il 2001 ci ha portato la promozione, ma anche una campagna-acquisti un po' gaglioffa e tale da condannarci alla sofferenza eterna, con il contorno di torti arbitrali e pagliacciate televisive (da vergognarsi lo Strippoli di «Novantesimo minuto», che ha deformato le proteste del Toro per il gol irregolare del Lecce, imputandole a un fuorigioco inesistente invece che al fallo su Asta). Soprattutto il 2001 ha pugnalato alle spalle la favola del «Fila», trasformandola nella squallida prosa di una coabitazione infinita al «Delle Alpi», lo STADIO piu' triste del mondo: persino la sacra Maratona, da quando abita li', non e' piu' la stessa, orba della Torre da cui prende il nome e incapsulata fra due anelli di poltrone perennemente vuote. Ma ecco che, a un anno esatto dalla sua comparsa, la Grande Illusione torna a fare capolino. Niente STADIO in condominio, il Cimmi ha rifiutato di essere l'ancella di un'unica Signora e Padrona. E il sogno del «Fila» decolla di nuovo, come un aquilone indistruttibile, anche se con meno soldi, perche' adesso non rientra piu' nei finanziamenti olimpici. A maggior ragione i patti fra il patron e la tifoseria devono essere chiari. Cimmi ci dica se intende rifare lo STADIO in via FILADELFIA oppure altrove, magari a Borgaro. Per finanziarsi, metta pure tutti i supermercati e gli alberghi che vuole: siamo uomini di mondo. Ma porti l'impianto a 35.000 posti, perche' 25. 000 sanno di serie B. In cambio noi tifosi potremmo impegnarci a sottoscrivere 30.000 abbonamenti quinquennali nel nuovo Tempio: un'ipotesi piu' percorribile della compartecipazione alle spese di cantiere, benche' sul sito «toronews.net» un gruppo di innamorati granata abbia lanciato l'ipotesi di una colletta miliardaria. Se crediamo nel «Fila», e' il momento per tutti di lasciare una sola mano sul cuore per mettere l'altra dentro il portafogli.
Massimo Gramellini

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