martedì 2 giugno 2009

07-04-2001, LA CIVILE PROTESTA DEI TIFOSI GRANATA PRIMA DEL MATCH CON IL CHIEVO. L'urlo della Maratona per il «Fila»

STAMPA, TORINO, pag.35

UN manifestino scritto rosso su bianco e distribuito intorno allo STADIO delle Alpi prima di Torino-Chievo recitava ieri, sotto il titolo di «Popolo granata», l'atto di dolore ma soprattutto d'ira e di ribellione contro il blocco del progetto-FILADELFIA. Citiamo i passi principali: «Rieccoci, i tifosi Granata scendono in piazza! Dopo le tante parole e promesse fatte da vari politici si e' conclamata l'ennesima pagliacciata: ai nostri danni... E' bastato un Viale di troppo per far crollare il nostro sogno. Protestiamo tutti insieme... Ritroviamoci il 4 maggio 2001 ore 19,30 in piazza San Carlo sotto la nostra sede per un corteo di protesta contro tutti... Partecipiamo in massa per far capire che il Toro e Torino siamo solo noi!». Il primo urlo della curva Maratona - «Il FILADELFIA, vogliamo il FILADELFIA! » - e' esploso alle 20,38, dunque sette minuti prima dell'inizio della partita. Molto probabilmente i firmatari del manifestino - Ultras Granata, Ragazzi della Maratona, Vikings, Granata Korps e Quinta Colonna - avrebbero emesso qualcosa piu' di un grido di invocazione, se avessero saputo che Silvio Viale, il «bocciatore" ", aveva fatto sapere via fax ai media che non sarebbe venuto alla partita, per ragioni di opportunita' e di bon ton. E poi? Beh, sicuramente i sentimenti smossi per la vicenda del FILADELFIA hanno presieduto alla coreografia emozionante, rutilante, coinvolgente, la massima da che il Toro e' in B, una delle meglio di tutti i tempi. Con appoggio dalla curva opposta bella pienotta, due Tori e la scritta Toro con fasci di luce gialla. La Maratona con fasci d'argento (forse volevano formare una scritta, comunque non decifrabile) a inquadrare il settore centrale tutto occupato da una immane bandiera: due colate di stoffa rossa, in mezzo un toro rosso su fondo bianco. Una sciccheria, un sacrificio economico, neanche l'ombra di uno sponsor pagatore. E l'idea, ecco, di cosa sarebbe il FILADELFIA con la gente di ieri sera, davvero tanta, a riempire abbastanza anche dei distinti, a prolungare la Maratona dalle due parti, sistemata nello STADIO «suo», a gremirlo, viverlo, occuparlo, arroventarlo, consacrarlo. Diremmo che da ieri e in attesa del 4 maggio il FILADELFIA abbia assunto un ulteriore spessore onirico-spirituale: il che peraltro non fa che acuire la sua problematica molto ma molto materiale.
Gian Paolo Ormezzano

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