STAMPA, NAZIONALE, pag.34
TORINO La variante mancata del FILADELFIA scatena le ire granata, ma pure quelle di buona parte del Consiglio comunale. Ieri pomeriggio, nella giornata che doveva essere interamente dedicata all'approvazione del bilancio e alla commemorazione del vicesindaco Carpanini, «l'affossatore» dell'operazione-STADIO, Silvio Viale (il radical-verde candidato sindaco nella lista Bonino) e' stato bersagliato dalle critiche: provenienti sia dall'opposizione sia dalla maggioranza. «Fosse soltanto questo - ha dichiarato lui - i Ds hanno persino chiesto la registrazione del dibattito per querelarmi: ma facciano pure, io confermo che in questa storia sento puzza di bruciato». Riassumiamo. Mercoledi' sera era l'ultimo giorno utile per approvare la famosa variante. In Sala Rossa la discussione del documento e' cominciata tardi, il Consiglio aveva tempo fino a mezzanotte per approvarlo, ma si e' ritrovato di fronte a ben 600 emendamenti firmati da Viale, che ha spiegato: «L'Amministrazione deve tutelare gli interessi collettivi e non quelli privati e a fine di lucro, anche se coinvolgono rube, Toro e tifoserie». L'ostruzionismo ha sortito l'effetto che il nuovo strumento urbanistico (e con esso il futuro del FILADELFIA) potra' essere deciso soltanto dalla nuova Amministrazione. «Si tratta di un atto irresponsabile - ha denunciato ieri la capogruppo dei Comunisti italiani, Mariangela Rosolen - deciso soltanto per motivi di forsennato protagonismo che non hanno nulla a che vedere con la politica». E il capogruppo dei Ds, Beppe Borgogno: «Siamo costretti a rimandare una grande occasione: quella di sbloccare una buona parte della partita-stadi e riqualificare una vasta zona della citta'». Per quanto riguarda la minaccia di querela, Borgogno chiarisce: «Per ora ci siamo procurati il verbale del dibattito, poi vedremo». E Viale: «Sfido i ds a fare seguire alle parole i fatti. Sento puzza di bruciato e sono convinto che il vecchio pci, che con determinazione si oppose all'errore del Delle Alpi, oggi avrebbe certamente detto no a un terzo STADIO». Guarda caso, invece, l'allora sindaco del pci, Diego Novelli, oggi presidente della Fondazione FILADELFIA, commenta: «Quanto e' accaduto in Consiglio offende le istituzioni democratiche. Un consigliere politicamente disturbato ha impedito che venisse votata una deliberazione che avrebbe raccolto la stragrande maggioranza dei consensi. L'incredibile episodio provochera' un grave ritardo per la ricostruzione del FILADELFIA». Secondo certa opposizione, dietro al mancato si' al FILADELFIA c'e' pure un mandante: il sindaco Castellani. Spiega Ferdinando Ventriglia, capogruppo di An: «Non si capisce perche' il primo cittadino non abbia inserito il FILADELFIA nella lista delle priorita'». Replica Castellani: «Come Giunta, abbiamo fatto tutto cio' che potevamo per approvare a febbraio il progetto. Subito dopo, il Consiglio e' stato intasato da altri lavori urgenti che si sono accumulati in seguito all'ostruzionismo di gennaio posto in atto sempre da Viale. A questo punto il piano del FILADELFIA era condiviso anche da parte dell'opposizione. Se non siamo riusciti ad approvarlo in Consiglio, il responsabile e' soltanto uno: Silvio Viale». Ma alla fine, da buon tifoso granata, tira fuori una buona notizia per il Toro: «Sono molto dispiaciuto per i toni usati da Cimminelli. Ma non tutto e' perduto: come presidente del Comitato olimpico mi impegno a considerare il FILADELFIA e il Comunale come un'area unica da recuperare sotto forma di sito».
Emanuela Minucci
TORINO La variante mancata del FILADELFIA scatena le ire granata, ma pure quelle di buona parte del Consiglio comunale. Ieri pomeriggio, nella giornata che doveva essere interamente dedicata all'approvazione del bilancio e alla commemorazione del vicesindaco Carpanini, «l'affossatore» dell'operazione-STADIO, Silvio Viale (il radical-verde candidato sindaco nella lista Bonino) e' stato bersagliato dalle critiche: provenienti sia dall'opposizione sia dalla maggioranza. «Fosse soltanto questo - ha dichiarato lui - i Ds hanno persino chiesto la registrazione del dibattito per querelarmi: ma facciano pure, io confermo che in questa storia sento puzza di bruciato». Riassumiamo. Mercoledi' sera era l'ultimo giorno utile per approvare la famosa variante. In Sala Rossa la discussione del documento e' cominciata tardi, il Consiglio aveva tempo fino a mezzanotte per approvarlo, ma si e' ritrovato di fronte a ben 600 emendamenti firmati da Viale, che ha spiegato: «L'Amministrazione deve tutelare gli interessi collettivi e non quelli privati e a fine di lucro, anche se coinvolgono rube, Toro e tifoserie». L'ostruzionismo ha sortito l'effetto che il nuovo strumento urbanistico (e con esso il futuro del FILADELFIA) potra' essere deciso soltanto dalla nuova Amministrazione. «Si tratta di un atto irresponsabile - ha denunciato ieri la capogruppo dei Comunisti italiani, Mariangela Rosolen - deciso soltanto per motivi di forsennato protagonismo che non hanno nulla a che vedere con la politica». E il capogruppo dei Ds, Beppe Borgogno: «Siamo costretti a rimandare una grande occasione: quella di sbloccare una buona parte della partita-stadi e riqualificare una vasta zona della citta'». Per quanto riguarda la minaccia di querela, Borgogno chiarisce: «Per ora ci siamo procurati il verbale del dibattito, poi vedremo». E Viale: «Sfido i ds a fare seguire alle parole i fatti. Sento puzza di bruciato e sono convinto che il vecchio pci, che con determinazione si oppose all'errore del Delle Alpi, oggi avrebbe certamente detto no a un terzo STADIO». Guarda caso, invece, l'allora sindaco del pci, Diego Novelli, oggi presidente della Fondazione FILADELFIA, commenta: «Quanto e' accaduto in Consiglio offende le istituzioni democratiche. Un consigliere politicamente disturbato ha impedito che venisse votata una deliberazione che avrebbe raccolto la stragrande maggioranza dei consensi. L'incredibile episodio provochera' un grave ritardo per la ricostruzione del FILADELFIA». Secondo certa opposizione, dietro al mancato si' al FILADELFIA c'e' pure un mandante: il sindaco Castellani. Spiega Ferdinando Ventriglia, capogruppo di An: «Non si capisce perche' il primo cittadino non abbia inserito il FILADELFIA nella lista delle priorita'». Replica Castellani: «Come Giunta, abbiamo fatto tutto cio' che potevamo per approvare a febbraio il progetto. Subito dopo, il Consiglio e' stato intasato da altri lavori urgenti che si sono accumulati in seguito all'ostruzionismo di gennaio posto in atto sempre da Viale. A questo punto il piano del FILADELFIA era condiviso anche da parte dell'opposizione. Se non siamo riusciti ad approvarlo in Consiglio, il responsabile e' soltanto uno: Silvio Viale». Ma alla fine, da buon tifoso granata, tira fuori una buona notizia per il Toro: «Sono molto dispiaciuto per i toni usati da Cimminelli. Ma non tutto e' perduto: come presidente del Comitato olimpico mi impegno a considerare il FILADELFIA e il Comunale come un'area unica da recuperare sotto forma di sito».
Emanuela Minucci
Nessun commento:
Posta un commento