STAMPA, TORINO, pag.37
Polemiche nell'ultima seduta del Consiglio comunale. I Ds: un'occasione perduta
Circa seicento emendamenti presentati dal radical-verde Silvio Viale fanno rinviare al dopo elezioni la variante al piano regolatore che consentira' la costruzione del FILADELFIA, di un nuovo STADIO per il Torino-calcio che - se realizzato - potra' entrare nel circuito olimpico per le gare di hockey. Per darle via libera la maggioranza del Consiglio comunale aveva tempo fino a mezzanotte. Ma, nonostante tutti i tentativi messi in atto, l'ostruzionismo del capogruppo dei Verdi, ora candidato sindaco della Lista Bonino, ha sortito l'effetto che il nuovo strumento urbanistico e di conseguenza il futuro dello STADIO granata potra' essere deciso soltanto dall'amministrazione che uscira' dal voto del 13 maggio. Perche' Viale e' contrario ad uno strumento urbanistico di cui si parla da oltre un anno? Discusso nella coalizione di cui fa - o ha fatto - parte da sempre? Rimasto in commissione per mesi e «trasmesso» in aula nell'ultimo giorno utile, anche grazie a Rifondazione comunista che, con la sua presenza, ha garantito il numero legale? «Il problema vero - risponde l'esponente radical-verde - e' che alla fine del percorso la citta' non dovra' avere piu' di due stadi, uno di proprieta' della rubentus l'altro del Torino. Senza questo scenario saremmo di fronte allo stesso errore che il centro-sinistra ha commesso con il Delle Alpi, dando adito e possibilita' di costruire un terzo STADIO che si aggiunge a quello della Continassa e al Comunale». Secondo Viale i Giochi a cinque cerchi non possono «condizionare tutto». Chiarisce: «La Municipalita' deve tutelare gli interessi collettivi e non quelli privati e a fine di lucro, anche se coinvolgono rube, Toro e tifoserie di entrambi i club». Seicento emendamenti, dunque. «Grazie ai quali - osserva il capogruppo Ds, Beppe Borgogno - perdiamo l'occasione di sbloccare una parte della partita stadi, di riqualificare da subito una vasta zona di citta'». E per colpa di chi se non di Viale «versione radical?», domandano i partiti che sostengono fino all'ultimo la giunta. «Ma sia chiaro - precisa Borgogno - il prossimo Consiglio comunale dovra' ripartire da qui, dalla variante per la zona del FILADELFIA». Un «imperativo» che l'opposizione respinge. «Chi governera' dopo il 13 maggio decidera'», avverte il capogruppo di An, Ferdinando Ventriglia. Duro Daniele Cantore, leader di Forza Italia in Sala Rossa: «Noi, pur dall'opposizione, eravamo pronti a votare si'. Ma, per colpa della maggioranza, dei suoi ritardi e delle sue divisioni (perche' Viale a quanto ci risulta, nominalmente, ne fa ancora parte) questo ''meraviglioso sogno granata'' svanisce o, nel migliore dei casi, e' rinviato».
Giuseppe Sangiorgio
Polemiche nell'ultima seduta del Consiglio comunale. I Ds: un'occasione perduta
Circa seicento emendamenti presentati dal radical-verde Silvio Viale fanno rinviare al dopo elezioni la variante al piano regolatore che consentira' la costruzione del FILADELFIA, di un nuovo STADIO per il Torino-calcio che - se realizzato - potra' entrare nel circuito olimpico per le gare di hockey. Per darle via libera la maggioranza del Consiglio comunale aveva tempo fino a mezzanotte. Ma, nonostante tutti i tentativi messi in atto, l'ostruzionismo del capogruppo dei Verdi, ora candidato sindaco della Lista Bonino, ha sortito l'effetto che il nuovo strumento urbanistico e di conseguenza il futuro dello STADIO granata potra' essere deciso soltanto dall'amministrazione che uscira' dal voto del 13 maggio. Perche' Viale e' contrario ad uno strumento urbanistico di cui si parla da oltre un anno? Discusso nella coalizione di cui fa - o ha fatto - parte da sempre? Rimasto in commissione per mesi e «trasmesso» in aula nell'ultimo giorno utile, anche grazie a Rifondazione comunista che, con la sua presenza, ha garantito il numero legale? «Il problema vero - risponde l'esponente radical-verde - e' che alla fine del percorso la citta' non dovra' avere piu' di due stadi, uno di proprieta' della rubentus l'altro del Torino. Senza questo scenario saremmo di fronte allo stesso errore che il centro-sinistra ha commesso con il Delle Alpi, dando adito e possibilita' di costruire un terzo STADIO che si aggiunge a quello della Continassa e al Comunale». Secondo Viale i Giochi a cinque cerchi non possono «condizionare tutto». Chiarisce: «La Municipalita' deve tutelare gli interessi collettivi e non quelli privati e a fine di lucro, anche se coinvolgono rube, Toro e tifoserie di entrambi i club». Seicento emendamenti, dunque. «Grazie ai quali - osserva il capogruppo Ds, Beppe Borgogno - perdiamo l'occasione di sbloccare una parte della partita stadi, di riqualificare da subito una vasta zona di citta'». E per colpa di chi se non di Viale «versione radical?», domandano i partiti che sostengono fino all'ultimo la giunta. «Ma sia chiaro - precisa Borgogno - il prossimo Consiglio comunale dovra' ripartire da qui, dalla variante per la zona del FILADELFIA». Un «imperativo» che l'opposizione respinge. «Chi governera' dopo il 13 maggio decidera'», avverte il capogruppo di An, Ferdinando Ventriglia. Duro Daniele Cantore, leader di Forza Italia in Sala Rossa: «Noi, pur dall'opposizione, eravamo pronti a votare si'. Ma, per colpa della maggioranza, dei suoi ritardi e delle sue divisioni (perche' Viale a quanto ci risulta, nominalmente, ne fa ancora parte) questo ''meraviglioso sogno granata'' svanisce o, nel migliore dei casi, e' rinviato».
Giuseppe Sangiorgio
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