martedì 2 giugno 2009

18/02/01 - Il Filadelfia per le Olimpiadi

Repubblica — pagina 1

L' impianto olimpico dell' hockey si farà al Filadelfia. Il vertice dei capigruppo della maggioranza di Palazzo civico ha espresso ieri questo orientamento ritenendo l' ipotesi «migliore» di quella, pure compresa nei piani del Comitato organizzatore, di situare l' impianto al vecchio Comunale. Naturalmente prima della decisione definitiva sarà necessario verificare le richieste della società appositamente costituita dal presidente del Torino, Franco Cimminelli, per gestire l' area dell' ex Filadelfia e trasformarla in una specie di «Mondotoro» con un' area commerciale a fianco dello stadio e del museo sul Grande Torino. I contenuti della «mozione di indirizzo sui siti olimpici torinesi» sono uno dei nodi da sciogliere prima della fine dell' attività dell' attuale consiglio comunale che dovrebbe concludere i lavori nell' ultima settimana di marzo. Il programma degli ultimi 45 giorni è stato definito dalla maggioranza in una lunga riunione durata tutta la giornata. «Abbiamo fatto un buon lavoro ha detto al termine Castellani e sulle grandi linee delle decisioni ancora da prendere la maggioranza si è mostrata compatta». Oltre al nodo delle Olimpiadi, ci sono da approvare alcune varianti al piano regolatore. Si tratta, in gran parte, di modifiche tecniche sulle quali non tutto è ancora stato deciso. La maggioranza ha comunque stabilito di ridurre l' indice di edificabilità sull' area della Spina che risulterà dall' interramento della ferrovia per Milano. Una seconda modifica riguarderà la possibilità, «per attività produttive non inquinanti», di mantenere l' insediamento in città. L' impegno più importante del Consiglio comunale sarà comunque l' approvazione del bilancio di previsione per il 2001. Il vertice di ieri ha confermato che non ci saranno aumenti delle tasse perché i 140 miliardi di deficit previsto sono stati trovati: 35 miliardi verranno da risparmi sulle spese «che non riguarderanno in alcun modo i servizi ai cittadini», garantisce Castellani. Altri 40 miliardi verranno dalla ristrutturazione dei debiti verso gli istituti di credito: 30 da quelli con le banche e una decina dalla rinegoziazione dei mutui con la cassa depositi e prestiti. Saranno invece 12 i miliardi in più in arrivo dal ministero della Giustizia per la gestione del nuovo palazzo degli uffici giudiziari. Infine altri 40 miliardi arrivano dal bilancio del 2000 che ha chiuso in attivo. Commenta Castellani: «Quando sono arrivato a Palazzo civico, nel ' 93, la precedente amministrazione aveva lasciato un buco di 120 miliardi. Noi invece lasciamo ai successori un bilancio del 2000 in attivo per 40 miliardi e un bilancio di previsione per il 2001 sostanzialmente in pareggio».
PAOLO GRISERI

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