Dodici anni fa la demolizione dello stadio
I tifosi: «Situazione vergognosa, occupiamo l’area»
Appuntamento alle 11: l’obiettivo è mettere pressione al Comune e al Torino perché sblocchino la vicenda
STEFANO LANZO
TORINO. Il braccio di ferro tra Comune e EquitaliaAgenzia delle Entrate prosegue e la trattativa per purgare le ipoteche e liberare così l’area del Filadelfia sembra essersi arenata, tanto per cambiare, per questione di soldi (l’amministrazione comunale metterebbe sul piatto 800 mila euro, evidentemente non abbastanza secondo la controparte). Ecco allora che a provare a rompere il muro dell’indifferenza, a smuovere l’immobilismo imperante e anche le coscienze, ci penseranno loro, come sempre. I tifosi del Toro, gli unici che non dimenticano. Gli unici ad avere a cuore il destino del Filadelfia, abbandonato a se stesso. Gli unici intenzionati ad evitare che lo stadio delle gloriose imprese del Grande Torino, la casa granata per decenni, si trasformi nuovamente in una discarica a cielo aperto in mezzo alla città. «Il Comune non manda nemmeno un addetto, allora il Fila ce lo puliamo noi » , dicono, con una dedizione sin commovente.
TAM TAM SU INTERNET.
« Andiamo tutti al Fila » , è l’appello di una ventina di sostenitori granata che organizzano questa giornata al Filadelfia, è il tam tam che si rincorre su internet, è l’invito a una giornata per ricordare, per non dimenticare, per pianificare nuove iniziative, per tenere vivo il Filadelfia. Non è una giornata qualunque, quella odierna. E’ una giornata tristemente speciale, questo 18 luglio. Chi ha buona memoria non può non collegare questa data a esattamente 12 anni fa. Era il 18 luglio del 1997, partiva la demolizione del Filadelfia. l’inizio della fine, perché senza casa non è Toro e senza Filadelfia il Toro non è stato più vero Toro. Da allora si sono susseguite parole, parole, parole. Qualche promessa. Ma fatti? Nessuno. Il Filadelfia è ancora lì, all’abbandono. Da quel 18 luglio di 12 anni fa ne è passato di tempo: ci sono stati i mattoni di Novelli, i progetti di Cimminelli con la cessione a quest’ultimo del terreno, altri progetti di ristrutturazione, la costruzione del Bennet vicino all’area del Filadelfia, il fallimento del Torino, i soldi del Comune per il Fila che da 6,6 milioni di euro erano diventati prima 3,5 e poi addirittura 1,8, l’improvvisa e sconcertante scoperta delle ipoteche su Comunale e Filadelfia (da 38 milioni ognuna). Un balletto arrivato fino al braccio di ferro tra Comune, proprietario dell’area gravata da ipoteche, e l’Agenzia delle Entrate, alla quale il Tribunale ha dato ragione e che non si accontenta della proposta di purgazione arrivata dal Municipio. E allora si continuerà a trattare, con la conseguenza di allungare ulteriormente la tempistica.
BASTA PAROLE. La gente granata, però, non ne può più. Ed è anche per questo che, a 12 anni dalla demolizione, si ritroverà questa mattina, dalle ore 11. Una giornata per pulire l’amato Filadelfia, discutere, mangiare insieme, ritrovarsi e dire: «Adesso basta, vogliamo chiarezza una volta per tutte! » . E’ da 12 anni che aspettano una risposta. Hanno atteso anche troppo.
Nella foto: Era il 18 luglio 1997: parte la demolizione, una ruspa abbatte gli spalti del Filadelfia
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