sabato 18 luglio 2009

18/07/09 - «Tutti al Filadelfia. Rialziamo la voce»

TS - sez. B1

Dodici anni fa la demolizione dello stadio
I tifosi: «Situazione vergognosa, occupiamo l’area»
Appuntamento alle 11: l’obiettivo è mettere pressione al Comune e al Torino perché sblocchino la vicenda

STEFANO LANZO
TORINO. Il braccio di ferro tra Comune e Equitalia­Agenzia delle Entrate pro­segue e la trattativa per purgare le ipoteche e libera­re così l’area del Filadelfia sembra essersi arenata, tanto per cambiare, per questione di soldi (l’ammi­nistrazione comunale met­terebbe sul piatto 800 mila euro, evidentemente non abbastanza secondo la con­troparte). Ecco allora che a provare a rompere il muro dell’indifferenza, a smuove­re l’immobilismo imperante e anche le coscienze, ci pen­seranno loro, come sempre. I tifosi del Toro, gli unici che non dimenticano. Gli unici ad avere a cuore il destino del Filadelfia, abbandonato a se stesso. Gli unici inten­zionati ad evitare che lo sta­dio delle gloriose imprese del Grande Torino, la casa granata per decenni, si tra­sformi nuovamente in una discarica a cielo aperto in mezzo alla città. «Il Comu­ne non manda nemmeno un addetto, allora il Fila ce lo puliamo noi » , dicono, con una dedizione sin commo­vente.

TAM TAM SU INTERNET.
« Andiamo tutti al Fila » , è l’appello di una ventina di sostenitori granata che or­ganizzano questa giornata al Filadelfia, è il tam tam che si rincorre su internet, è l’invito a una giornata per ricordare, per non dimenti­care, per pianificare nuove iniziative, per tenere vivo il Filadelfia. Non è una gior­nata qualunque, quella odierna. E’ una giornata tri­stemente speciale, questo 18 luglio. Chi ha buona me­moria non può non collega­re questa data a esattamen­te 12 anni fa. Era il 18 lu­glio del 1997, partiva la de­molizione del Filadelfia. l’i­nizio della fine, perché sen­za casa non è Toro e senza Filadelfia il Toro non è sta­to più vero Toro. Da allora si sono susseguite parole, pa­role, parole. Qualche pro­messa. Ma fatti? Nessuno. Il Filadelfia è ancora lì, al­l’abbandono. Da quel 18 lu­glio di 12 anni fa ne è passa­to di tempo: ci sono stati i mattoni di Novelli, i proget­ti di Cimminelli con la ces­sione a quest’ultimo del ter­reno, altri progetti di ri­strutturazione, la costruzio­ne del Bennet vicino all’a­rea del Filadelfia, il falli­mento del Torino, i soldi del Comune per il Fila che da 6,6 milioni di euro erano di­ventati prima 3,5 e poi ad­dirittura 1,8, l’improvvisa e sconcertante scoperta delle ipoteche su Comunale e Fi­ladelfia (da 38 milioni ognu­na). Un balletto arrivato fi­no al braccio di ferro tra Co­mune, proprietario dell’area gravata da ipoteche, e l’A­genzia delle Entrate, alla quale il Tribunale ha dato ragione e che non si accon­tenta della proposta di pur­gazione arrivata dal Muni­cipio. E allora si continuerà a trattare, con la conse­guenza di allungare ulte­riormente la tempistica.

BASTA PAROLE. La gente granata, però, non ne può più. Ed è anche per questo che, a 12 anni dalla demoli­zione, si ritroverà questa mattina, dalle ore 11. Una giornata per pulire l’amato Filadelfia, discutere, man­giare insieme, ritrovarsi e dire: «Adesso basta, voglia­mo chiarezza una volta per tutte! » . E’ da 12 anni che aspettano una risposta. Hanno atteso anche troppo.


Nella foto: Era il 18 luglio 1997: parte la demolizione, una ruspa abbatte gli spalti del Filadelfia

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