domenica 5 luglio 2009

18/07/07 - Filadelfia verso la ricostruzione


TorinoClick

Anno 1, n°71 – Pagina 2

C’è un sogno coltivato da centinaia di migliaia di tifosi granata, che mai come oggi sembra vicino a trasformarsi in realtà. La ricostruzione del Filadelfia non appare più come un miraggio affogato in un fiume di parole. Tanto si è parlato negli anni scorsi, ma oggi si può ragionevolmente pensare che quel fazzoletto di terreno tra le vie Filadelfia, Spano, Giordano Bruno e Tunisi possa, nel giro di due o tre anni, ospitare due campi da gioco regolamentari con spogliatoi e magazzini, gradinate da 3mila e 500 spettatori (con la tribuna storica ricostruita fedelmente), la sede del Torino Calcio, un museo dedicato alla memoria della società e locali per le associazioni dei tifosi, degli ex calciatori e magari anche una foresteria per i ragazzi delle giovanili. Lo Statuto che darà alla Fondazione per la ricostruzione del Filadelfia lo strumento attraverso cui divenire operativa è quasi pronto (la prossima settimana è previsto un incontro tra l’assessore comunale allo Sport, Renato Montabone, il Torino, le associazioni dei tifosi e quella degli ex calciatori granata per definirne gli ultimi dettagli), come pure avanzano le procedure per attuare le modifiche al Piano Regolatore relative alle destinazioni d’uso di parte dell’area. Ma, al di là dei passaggi tecnici, quello che conta di più è la ferma volontà manifestata in ogni occasione da istituzioni pubbliche, tifosi, associazioni e società granata. Il Filadelfia deve tornare ad essere la casa del Torino. Certo, non mancano i “gufi”, i pessimisti cronici, i malati di protagonismo sempre pronti alla critica “a priori” pur di apparire, qualche rappresentante della carta stampata che, a forza di cercare sull’argomento lo scoop a tutti i costi, monta casi inesistenti e alimenta inutili polemiche. E poi ci sono i dietrologi -e sono tanti - sempre pronti a giurare che "dietro" l'operazione ci sono i torbidi interessi di qualcuno.
Non è così. A Statuto fatto, a Fondazione costituita, a progetto definito, mancherà un unico e non trascurabile particolare: i soldi. Nessuno all'interno delle categorie di cui sopra (gufi, critici, giornalisti-tifosi, dietrologi) si è ancora fatto avanti, non dico con il portafoglio in mano, ma anche solo con un'idea concreta su dove andarli a recuperare.
L'unico denaro certo per il Filadelfia, per ora, è quello che il Comune metterà a disposizione dall'escussione della famosa fideiussione di Cimminelli. Oggi, chi vuole ricostruire il Fila davvero si è messo intorno a un tavolo per lavorare seriamente insieme al Comune di Torino e dare gambe alla nascente Fondazione che avrà il compito di trovare i finanziamenti e realizzare il progetto.

(rc, mge)

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