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Anno 1, n° 158 - Pagina 4
Non si può ancora misurare esattamente quanto è lunga strada che porta alla rinascita del Filadelfia. Tuttavia - con il via libera concesso questa mattina dalle commissioni consiliari II e V, che consente di presentare in Giunta lo statuto che istituisce la Fondazione per la ricostruzione della storica casa granata - è stato compiuto un altro importante passo avanti.
Di fronte ai consiglieri comunali e ad una nutrita pattuglia di tifosi torinisti, l’assessore allo Sport, Renato Montabone, ha sottolineato che “occorre operare in fretta per riqualificare e restituire a quel rettangolo tra le via Filadelfia, Spano, Tunisi e Giordano Bruno l’antica funzione di centro sportivo e punto di riferimento per le migliaia di persone che amano il calcio e la squadra granata.”
Lo statuto della Fondazione per il Filadelfia - la cui approvazione da parte della Giunta municipale è attesa tra una decina di giorni e che poi passerà al vaglio del Consiglio comunale per il sì definitivo - indica le modalità con le quali si dovrà procedere alla ricostruzione dell’impianto e quali dovranno essere le sue caratteristiche. In particolare, in relazione alle attività del Torino FC, è posta come necessaria la realizzazione di due campi di dimensioni regolamentari, in erba, riscaldati e dotati di spogliatoi, palestre, magazzini e degli spazi attrezzati indispensabili per lo svolgimento di allenamenti e partite della prima squadre e delle formazioni giovanili. Tra i vincoli che dovrà rispettare chi progetterà la “rinascita”, vi è anche quello di ricostruire la tribuna storica quanto più possibile simile a quella originale e di realizzare gradoni intorno agli altri tre lati del campo principale, in modo che la struttura possa ospitare all’incirca 3mila e 500 spettatori. Nelle aree non utilizzate per le attività tecnico-sportive del Torino FC, lo statuto prevede la realizzazione di una sala stampa, di un museo storico, degli uffici della Fondazione, delle sedi di associazioni legate al mondo granata e di una foresteria che accolga i ragazzi delle giovanili. Spazi sul lato di via Giordano Bruno saranno riservati ad esercizi commerciali, che però non dovranno in alcun modo essere ostacolo all’attività sportiva e, soprattutto, risultare lesivi dei valori e della memoria che il Filadelfia rappresenta. Una scelta, quella degli spazi commerciali, pensata soprattutto per contribuire al finanziamento di costruzione, manutenzione e gestione dell’impianto sportivo. “Come ormai accade in tantissimi complessi sportivi in ogni parte del mondo – ha affermato l’assessore Montabone -, la parte commerciale dovrà essere legata direttamente alla vita dello stadio.”
Una volta costituita, la Fondazione avrà dodici mesi di tempo per reperire i fondi e avviare le procedure per avviare la ricostruzione.
Mauro Gentile
Lo Stadio Filadelfia in una foto d’epoca
Anno 1, n° 158 - Pagina 4
Non si può ancora misurare esattamente quanto è lunga strada che porta alla rinascita del Filadelfia. Tuttavia - con il via libera concesso questa mattina dalle commissioni consiliari II e V, che consente di presentare in Giunta lo statuto che istituisce la Fondazione per la ricostruzione della storica casa granata - è stato compiuto un altro importante passo avanti.
Di fronte ai consiglieri comunali e ad una nutrita pattuglia di tifosi torinisti, l’assessore allo Sport, Renato Montabone, ha sottolineato che “occorre operare in fretta per riqualificare e restituire a quel rettangolo tra le via Filadelfia, Spano, Tunisi e Giordano Bruno l’antica funzione di centro sportivo e punto di riferimento per le migliaia di persone che amano il calcio e la squadra granata.”
Lo statuto della Fondazione per il Filadelfia - la cui approvazione da parte della Giunta municipale è attesa tra una decina di giorni e che poi passerà al vaglio del Consiglio comunale per il sì definitivo - indica le modalità con le quali si dovrà procedere alla ricostruzione dell’impianto e quali dovranno essere le sue caratteristiche. In particolare, in relazione alle attività del Torino FC, è posta come necessaria la realizzazione di due campi di dimensioni regolamentari, in erba, riscaldati e dotati di spogliatoi, palestre, magazzini e degli spazi attrezzati indispensabili per lo svolgimento di allenamenti e partite della prima squadre e delle formazioni giovanili. Tra i vincoli che dovrà rispettare chi progetterà la “rinascita”, vi è anche quello di ricostruire la tribuna storica quanto più possibile simile a quella originale e di realizzare gradoni intorno agli altri tre lati del campo principale, in modo che la struttura possa ospitare all’incirca 3mila e 500 spettatori. Nelle aree non utilizzate per le attività tecnico-sportive del Torino FC, lo statuto prevede la realizzazione di una sala stampa, di un museo storico, degli uffici della Fondazione, delle sedi di associazioni legate al mondo granata e di una foresteria che accolga i ragazzi delle giovanili. Spazi sul lato di via Giordano Bruno saranno riservati ad esercizi commerciali, che però non dovranno in alcun modo essere ostacolo all’attività sportiva e, soprattutto, risultare lesivi dei valori e della memoria che il Filadelfia rappresenta. Una scelta, quella degli spazi commerciali, pensata soprattutto per contribuire al finanziamento di costruzione, manutenzione e gestione dell’impianto sportivo. “Come ormai accade in tantissimi complessi sportivi in ogni parte del mondo – ha affermato l’assessore Montabone -, la parte commerciale dovrà essere legata direttamente alla vita dello stadio.”
Una volta costituita, la Fondazione avrà dodici mesi di tempo per reperire i fondi e avviare le procedure per avviare la ricostruzione.
Mauro Gentile
Lo Stadio Filadelfia in una foto d’epoca
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