martedì 14 luglio 2009

11/07/09 - Caos Filadelfia: è allarme

TS - 11/07/09 - sez.B1

Le dichiarazioni dell’assessore Viano fanno aumentare le perplessità

Si rischia la messa all’asta se il Comune non trova l’intesa per togliere le ipoteche
L’Agenzia delle Entrate può rifiutare l’accordo.
Così la disponibilità di Cairo e Forieri verrebbe vanificata

STEFANO LANZO
TORINO. La trattativa per risolvere la questione Fila­delfia, che si è improvvisa­mente arenata, crea preoc­cupazione e sconcerto tra tifosi, cittadini e tutti coloro che si battono per dare un futuro a quella che è stata e deve tornare a essere la ca­sa del Toro. Gli ultimi svi­luppi parlano chiaro: c’è la grana delle ipoteche da pur­gare e l’accordo tra le due parti, Comune e Agenzia delle Entrate, sembra tutt’altro che vicino. «Sono in corso i contatti con Equi­talia e Agenzia delle Entra­te: vorrebbero recuperare maggiori risorse possibili, ma la nostra intenzione è quella di convincere la con­troparte che non ci sono margini di trattativa. La ci­fra rimarrà quella » , ha di­chiarato giovedì l’assessore all’urbanistica Viano, facen­do intendere che l’ammini­strazione comunale non in­tende alzare l’offerta. Ovve­ro quegli 800 mila euro, evi­dentemente ritenuti insuffi­cienti dall’Agenzia delle En­trate a fronte di due ipote­che, una sul Comunale e l’al­tra sul Filadelfia, ognuna da 38 milioni di euro. Cosa suc­cederà, adesso? Si ragiona sul piano delle ipotesi: la certezza è che i tempi saran­no dilatati e pensare che si possa risolvere tutto a set­tembre sembra a questo punto ottimistico, nonostan­te le rassicurazioni che arri­vano dal Municipio, dove proseguono le riunioni tecni­che degli incaricati del Co­mune per affrontare la si­tuazione.

RISCHI. Ecco, la trattativa si potrebbe eventualmente chiudere alla fine dell’estate se ci fossero concreti margi­ni di negoziazione: nel caso “ballassero” alcune migliaia di euro, si potrebbe anche trovare un accordo. Il Comu­ne si fa forza basandosi sul­la perizia fornita dal profes­sionista nominato dal Tribu­nale: 1,8 milioni per la tota­lità dell’area, anche la parte non ipotecata. Ma Equitalia­Agenzia delle Entrate non ci sta: e allora ci si può chiede­re se l’intenzione sia quella di ottenere qualcosa in più trattando con il Comune, op­pure se questa resistenza sia dovuta ad altri fattori. Ragionando sempre nel campo delle ipotesi, qualora non venisse trovato un pun­to d’incontro, si arriverebbe alla messa all’asta del bene. E a quel punto Equitalia­Agenzia delle Entrate po­trebbe trarre maggior profit­to dall’interessamento di un privato o un’impresa piutto­sto che “accontentarsi” degli 800 mila euro (o qualcosa di più eventualmente) di pur­gazione da parte dell’ammi­nistrazione comunale. E se ci fosse già l’attenzione con­creta di un terzo pronto a of­frire di più, che motivo avrebbe Equitalia- Agenzia delle Entrate ad accettare i soldi del Comune? Si tratta, chiaramente, di supposizio­ni, ma non sono certo possi­bilità da scartare a priori.

DETERRENTE. La certezza è che, a meno di improvvisi sviluppi, il braccio di ferro sia destinato ad allungare esponenzialmente i tempi. Almeno fino a quando Equi­talia- Agenzia delle Entrate non deciderà: dirà sì e si ac­corderà con il Comune oppu­re porrà fine alla negoziazio­ne aprendo nuovi inquietan­ti scenari? In ogni caso, l’al­larmismo non scoraggia sol­tanto tifosi e cittadini. E l’in­certezza allontana anche chi potrebbe concretamente contribuire alla rinascita di un bene di tutta la città co­me il Filadelfia. Urbano Cai­ro
aveva detto: «Una volta tolte le ipoteche, se il Comu­ne darà il terreno al Torino Fc la situazione potrà sbloc­carsi in fretta». Già, ma se non si arrivasse alla purga­zione? Cairo finirebbe con il defilarsi, così come l’impren­ditore romano Ettore Forie­ri,
che ad aprile era passato come una meteora dal Mu­nicipio di Torino per parlare con il sindaco Chiamparino,
“ ritirandosi” poi una volta compreso che su quell’area, almeno fino a quando per­marranno le ipoteche, non si può ancora investire. Il peri­colo è che alla fine scappino tutti. A meno che non rien­trino in un’ipotetica asta. La reatà è che il Filadelfia re­sta ancora lì, un cumulo di ruderi tenuti in vita solo dal­l’amore dei tifosi.


Da quando il Filadelfia è stato abbattuto nel 1997, i tifosi lottano per avere chiarezza su tempi e modi della rinascita della casa granata

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