giovedì 9 luglio 2009

02/2001 - ECCO IL FILA!

Alè Toro, Gennaio-Febbraio 2001

Il 18 dicembre il Torino ha acquisito i terreni dal Demanio ed entro l'autunno partiranno i lavori per la ricostruzione dello stadio della leggenda: ecco il progetto completo. E il patron Cimminelli ha presentato anche il disegno relativo al centro sportivo di Borgaro.

Francesco Cimminelli ce l'ha fatta! Quello che non è riuscito ai suoi predecessori è ora diventato realtà: l'acquisizione dei terreni del Demanio, presso gli ex-mercati generali, il tassello più importante per la ricostruzione del mitico Fila. La notizia e l'illustrazione del progetto sono stati presentati in sede, lunedì 18 dicembre, dallo stesso Cimminelli e da Attilio Romero, accompagnati da due assessori Corsico (urbanistica) e Passoni (patrimonio), oltre che dal direttore generale del Demanio, Giuseppe Favale, di quello compartimentale del territorio, Gerbino, e della dogana, Fiorillo. Cimminelli visibilmente entusiasta, benediceva in conferenza stampa l'importante passo, come se davanti a lui avesse avuto lo stadio già costruito e non il solo modellino, per dir la verità accattivante quanto bastava per far sognare.
Dopo tante chiacchiere, finalmente, si fa sul serio e per l'autunno è stata fissata la data d'inizio dei lavori. All'inizio del 2004, poi, il sogno sarà realtà, il Torino potrà ritornare a giocare nello stadio-simbolo, anche se il nuovo Fila sorgerà nell'area adiacente quella dello storico impianto, che l'ha visto diventare per sei volte campione d'Italia. I numeri parlano chiaro: su una superficie complessiva di 83930 metri quadrati sorgerà uno stadio avveniristico polifunzionale, con tre superfici intercambiabili (adatto anche per volley, basket, e per ospitare le gare su ghiaccio di Torino 2006), un grande parcheggio multipiano, un albergo di lusso, ristoranti, attività collaterali, un museo permanente sui Campioni periti a Superga, un parco e, naturalmente, la nuova sede del Torino Calcio. La spesa ingente, supererà i 300 miliardi di lire: un onere pesante, ingentissimo, che il presidente si è accollato per far ritornare il Toro nella sua storica casa. La rifondazione granata avrà nella ricostruzione del Filadelfia il suo fiore all'occhiello. Società e tifosi lo sanno bene.
Ma non è tutto, perché prima di Natale, il 21 dicembre, è stato presentato in sede anche il progetto relativo alla costruzione del nuovo quartier generale del Torino che sorgerà a Borgaro. La cittadella granata sarà edificata su un'area non inferiore ai 450 mila metri quadrati e sarà destinata ad ospitare tutte le attività delle formazioni del Toro, dalla Prima Squadra fino ai Pulcini. I numeri sono impressionanti: otto campi da calcio, quattro da tennis, un club-house, le due foresterie (una per i giovani, l'altra per i grandi) e un campo da golf, ma non solo. Cimminelli ha previsto tutto, anche un centro polifunzionale destinato ad ogni tipo di attività e di merchandising.
La diaspora delle squadre granata è finita: entro l'estate del 2002 il Toro avrà la sua casa. Bella, polifunzionale, unica. E nel 2004 rinascerà anche il Fila. Fantastico!


***

Il 18 dicembre 2000 Francesco Cimminelli e Attilio Romero illustrano in sede il progetto del nuovo Filadelfia. La cerimonia ha tutti i crismi dell'ufficialità. Vengono esposti plastico e planimetrie, e sono presenti diverse autorità (assessori, direttori del Demanio e della Dogana).

Cimminelli: «Uno stadio come non se ne sono mai visti, con la copertura e tre terreni mobili per ospitare il calcio, ma anche il pattinaggio su ghiaccio e non soltanto quello delle Olimpiadi del 2006, per tenere concerti e congressi. Ci saranno 25mila posti a sedere, 1900 posti auto, il Parco Filadelfia, il museo del Toro, negozi ed esercizi commerciali, un albergo a cinque stelle. Se superiamo gli ultimi ostacoli burocratici, entro il 28 febbraio partiamo».
Romero: «Nel gennaio 2004 il Toro tornerà a giocare al Filadelfia».

Lo stadio non sorgerà nello storico quadrilatero (che sarà adibito a parco) ma nell'area adiacente, tra Via Giordano Bruno e Via Zino Zini. Il progetto sembra molto oneroso ma Cimminelli non pare preoccuparsene: «Cento miliardi? Se alla fine dovessi spendere il triplo sarei soddisfatto di me stesso».

Che fine ha fatto il Filadelfia da 25.000 posti?

Il 28 marzo 2001 il Consiglio Comunale di Torino non approva la variante al piano regolatore relativa all'area Filadelfia, decisiva è la presentazione da parte del Consigliere Silvio Viale (Verdi) di 537 emendamenti.

Cimminelli sentenzia stupito e indignato «Non costruisco più il Filadelfia, compro il Delle Alpi».

Viale si sente invece accusato ingiustamente di essere l'unico responsabile della vicenda: «. Viale è il responsabile ma ha avuto molti complici. Complici sono tutti quelli che sapevano della mie posizioni. Cimminelli le conosceva fin da novembre. Lo stesso si può dire del sindaco di Torino (Valentino Castellani). Ho sempre detto che mi sarei adoperato perché non passassero i documenti sulle Olimpiadi e quello sulla variante Filadelfia. Chiedete a loro cosa hanno fatto per evitare quello che è successo. Nulla, anzi: l'argomento è stato messo all'ultimo punto».

Il Torino Calcio non pare però aver abbandonato l'idea di ricostruire il Filadelfia per le partite della Prima Squadra e auspica di tornare alla carica con la nuova Amministrazione Comunale che si insedierà in giugno. L'ipotesi Comunale non viene presa in considerazione nemmeno nei mesi successivi.

Cimminelli (14 aprile 2002):«Una cosa è certa, il Torino giocherà sempre e solo a Torino, lo stadio lo vedremo. Sarà il Filadelfia se la juve sceglierà il Delle Alpi, il Delle Alpi se la juve lo costruirà altrove. Abbiamo pronto un progetto anche per il Delle Alpi, da 20-25mila posti. Acquistarlo ci costerebbe meno che rifare il Filadelfia: 26-28 miliardi contro circa 80. Per quanto riguarda l'ipotesi Comunale, l'assessore allo sport Montabone ci ha detto che è vincolato per le Olimpiadi e per l'hockey. Poi al massimo si riuscirà a ricavare uno stadio da 10-12mila posti che non serve al Toro».

Passano soltanto due mesi (18 giugno) e il Torino Calcio firma con il Comune l'accordo per lo Stadio Comunale. E il Filadelfia? Sarà rifatto con un progetto minimo.

Cimminelli: «Non c'erano gli spazi lì per fare uno stadio».


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