by libero
Come accade ormai da anni al Toro, anche negli ultimi tempi ci é stata chiesta fiducia, pazienza. Invocano il nostro sostegno, si appellano al cuore granata, all’attaccamento alla maglia, al senso d’appartenenza.
Per l’ennesima volta abbiamo sentito parlare di progetti, d’investimenti.
Progetti? Ne siamo abituati, questo é di qualche anno fa, fine '95, mi pare:
“…Il progetto del recupero dell’area del Filadelfia prevede la realizzazione di un complesso edilizio integrato atto ad ospitare una serie di funzioni per rendere l'area vivibile durante tutta la settimana e nell' arco della giornata. Accanto allo stadio è così prevista la realizzazione del Museo del Torino, primo esempio in Italia; la storia del Toro è narrata con reperti storici, maglie, foto, coppe, videoteca con maxischermo, gagliardetti; il Laboratorio per la produzione di materiale pubblicitario e gadget, con negozio di vendita per i tifosi; la Sede Sociale; il Circolo.
Le strutture ricettive, articolate in Residenza Universitaria, Albergo, Residence, usufruiscono di self service, ristorante, sale di incontro e per seminari; gli spazi per attività commerciali prevedono negozi di articoli sportivi, gadget, videonoleggio specialistico, libreria, palestra.
Le attività terziarie insediabili in zona sono lo sportello bancario, l'agenzia assicurativa, l’agenzia viaggi.
Nel sottosuolo è previsto un parcheggio pluripiano; un percorso coperto interno, aperto al pubblico, favorirà l uso delle strutture da parte del Quartiere e della Città.
L’apertura dei cantieri è prevista entro il 1996 e l'inaugurazione del rinnovato impianto è già fissata per il 4 maggio 1999 per la celebrazione del cinquantenario di Superga.”
Come accade ormai da anni al Toro, anche negli ultimi tempi ci é stata chiesta fiducia, pazienza. Invocano il nostro sostegno, si appellano al cuore granata, all’attaccamento alla maglia, al senso d’appartenenza.
Per l’ennesima volta abbiamo sentito parlare di progetti, d’investimenti.
Progetti? Ne siamo abituati, questo é di qualche anno fa, fine '95, mi pare:
“…Il progetto del recupero dell’area del Filadelfia prevede la realizzazione di un complesso edilizio integrato atto ad ospitare una serie di funzioni per rendere l'area vivibile durante tutta la settimana e nell' arco della giornata. Accanto allo stadio è così prevista la realizzazione del Museo del Torino, primo esempio in Italia; la storia del Toro è narrata con reperti storici, maglie, foto, coppe, videoteca con maxischermo, gagliardetti; il Laboratorio per la produzione di materiale pubblicitario e gadget, con negozio di vendita per i tifosi; la Sede Sociale; il Circolo.
Le strutture ricettive, articolate in Residenza Universitaria, Albergo, Residence, usufruiscono di self service, ristorante, sale di incontro e per seminari; gli spazi per attività commerciali prevedono negozi di articoli sportivi, gadget, videonoleggio specialistico, libreria, palestra.
Le attività terziarie insediabili in zona sono lo sportello bancario, l'agenzia assicurativa, l’agenzia viaggi.
Nel sottosuolo è previsto un parcheggio pluripiano; un percorso coperto interno, aperto al pubblico, favorirà l uso delle strutture da parte del Quartiere e della Città.
L’apertura dei cantieri è prevista entro il 1996 e l'inaugurazione del rinnovato impianto è già fissata per il 4 maggio 1999 per la celebrazione del cinquantenario di Superga.”
Ci avevamo creduto, forse ci siamo fidati troppo. Pazienza, sbagliando s’impara… o no? Un esempio più recente:
“19/04/2001. Partiranno la prossima settimana i lavori per la costruzione a Bòrgaro del nuovo centro sportivo del Torino. In un'area di 530.000 metri quadrati troveranno spazio nove campi da calcio, un eliporto, una palestra, campi da calcetto, una foresteria e quant'altro potrà essere utile alla società granata.
Il Torino targato 2001/02 si allenerà presso questo centro già da settembre. Quelli che una volta venivano chiamati i ragazzi del Filadelfia domani saranno “i ragazzi di Borgaro", ha detto lo stesso Cimminelli nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri presso l'hotel Atlantic di Borgaro.”
C’è stato qualche intoppo, un lieve ritardo per cause indipendenti dalla nostra volontà, così ci siamo allenati qua e là. Qualche anno ancora alla Sisport di Orbassano, poi al Comunale gentilmente concessoci. Ora qualche sgambata al Combi, proprio in occasione del compleanno del Toro. Brindiamo.
Sicuramente queste sono fesserie, che importanza può avere quale sia il campo d’allenamento per una squadra di calcio? L’uno vale l’altro. Sono i giocatori, sono i risultati a creare l’ambiente, a dare entusiasmo. I tifosi? Incoraggiamento incondizionato e continuo, questo é il nostro unico compito. Sostenere la squadra.
Siamo retrocessi da ultimi della serie, l’anno scorso. Peccato, il progetto iniziale (“… il decimo posto ci va stretto…) prevedeva la zona Uefa. Colpa di Camolese.
Ci riprenderemo, al momento siamo già sesti nella classifica di B. Pensiamo positivo: se il campionato finisse ora andremmo allo spareggio, se nelle Coppe europee andassero le prime ventiquattro squadre italiane ne avremmo diritto anche noi. Siamo in netta ripresa. Ci va solo ancora un po’ di pazienza.
Nonostante le sirene provenienti da blasonate società ricchissime, come Siena, Chievo, Empoli, Modena, ecc…, pronte ad offrire cifre inaudite, i nostri beniamini non molleranno, a parte i pochi traditori che si vendono, o si venderanno, per pochi euro in più. Alcuni non hanno fiducia, non credono nel progetto, sono mercenari.
Una lotta tra titani, da una parte giocatori cui si chiede di mettere da parte la convenienza economica e di ascoltare un sentimento che non conoscono, non hanno mai conosciuto e, inspiegabilmente, meno che mai riescono ad apprendere in questo Toro, vale a dire il cosiddetto “cuore granata”.
Dall’altro lato del tavolo c’è lo stesso personaggio che, quando i soldi non li deve dare, ma bensì prendere, si dimentica del cuore e parla di libero mercato, di legge della domanda e dell’offerta.
Bisogna capirlo, deve lottare periodicamente contro infami speculatori in cerca di pubblicità, che cercano di sottrargli a prezzi stracciati la società, l’area del Fila e il nuovo Comunale, che lui difende a vantaggio esclusivo del Torino Calcio e dei tifosi, da lui sempre ammirati, come ben sappiamo.
Pensare che non dà troppa importanza ai soldi, come ha detto in occasione dell’iniziale rifiuto alla vendita dei diritti televisivi a Sky per 1.000.000 di euro:
”…io neanche me ne accorgo, di un milione in più o in meno”. Fu questa la sdegnata risposta dell’orgoglioso industriale.
“La dignità non ha prezzo!”. Aveva ribadito il nostro sempre imprevedibile presidente. L’accordo è stato poi raggiunto, controvoglia, per tre/quattrocentomila euro in più, e solo per accontentare i tifosi impossibilitati a raggiungere lo stadio.
Per invogliare gli altri, per invitare soprattutto i giovani,15 euro per un biglietto di curva.
Per attirare più gente, per riavvicinarli alla squadra, per sostenere il progetto. Ma non è certo finita qui.
Abbiamo finalmente l’aereo personalizzato per le trasferte, ci serviva come il pane. La bandana di Pinga va a ruba (conserviamola con cura: forse dovremo agitargliela in segno di saluto fra qualche mese). Abbiamo due grandi ex granata come dirigenti, in possesso di carta bianchissima per gestire la squadra e difenderla dal peccato e da ogni turbamento.
Bianca, crespatina, morbida e resistente. Totò docet.
La fiducia stavolta è stata ben riposta, la pazienza premiata, il cuore granata è salvo, il progetto prende definitivamente forma.
Borsano, Goveani, Calleri, i Genovesi se ne sono andati anni fa, per fortuna. Ora siamo in mano ad un vero lungimirante imprenditore.
I suoi predecessori non avevano né soldi né progetti, saremmo sicuramente finiti nella merda. Ora, grazie al cielo, abbiamo tutte e tre le cose. Specialmente l’ultima.
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Un altro progetto:
18/12/2000. E’ stato firmato questa mattina, presso la sede del Torino Calcio, il protocollo d’intesa per il trasferimento delle aree demaniali alla S.I.S (società cimminelliana proprietaria del Torino Calcio) nel progetto che prevede la ricostruzione dello stadio Filadelfia.
“Una giornata storica per Torino e per il Torino “ ha commentato il presidente granata Tilli ROMERO nel corso della conferenza stampa a cui hanno fatto eco le parole dell’onorevole Diego Novelli, ex sindaco di Torino, oggi in veste di presidente della Fondazione Filadelfia (costituita da tifosi granata illustri come il direttore generale delle carceri italiane Giancarlo Caselli): “Se pensiamo alle difficoltà e ai tempi consueti di questa operazione si può davvero parlare di miracolo. Il demanio è una cosa lontana e inavvicinabile, dalle trattative logoranti ma in questo caso non è stato così, il miracolo romano questa volta si è trasferito a Torino”.
Il patron granata CIMMINELLI alla domanda su quale sarà il futuro del Delle Alpi (la giu***tus ne sta trattando da tempo l’acquisto) ha replicato stizzito: “Del Delle Alpi non me ne frega niente, il Toro da oggi è proprietario dell’intera area su cui sorgerà il nuovo Filadelfia, la giu***tus deve ancora comprare dal Comune, le due cose sono molto diverse”.
Il nuovo stadio Filadelfia, la cui collocazione sarà spostata di circa duecento metri dalla precedente, sarà uno stadio molto simile all’Amsterdam Arena in cui gioca attualmente l’Ajax. Tre campi multifunzionali (calcio, hockey su ghiaccio, basket e pallavolo) e un tetto mobile in plastica (guarda caso Cimminelli è soprannominato il re della plastica) faranno del nuovo Filadelfia una struttura in grado di ospitare, tutti seduti, circa 30.000 persone in un’area che, oltre allo stadio presenterà moltissime attività commerciali, il museo del Torino, un albergo, il parco Filadelfia con annessi i due resti delle tribune, banche e quant’altro potrà essere fonte di guadagno per l’imprenditore torinese (ecco svelati i segreti sull’acquisto del Torino da parte di un imprenditore di fede juventina). Insomma un’operazione commerciale con i fiocchi (dai rendiconti miliardari) che sorgerà in un’area di ben 84 mila metri quadrati il cui cantiere, licenze permettendo, sarà aperto nel febbraio del 2001 e verrà completato entro il 2004, giusto in tempo per essere “prestato” alle prossime Olimpiadi invernali di Torino 2006 quando al suo interno saranno disputate tutte le gare che assegneranno le medaglie dell’hockey su ghiaccio.
I palazzi sono rimasti, anche il centro commerciale. Il resto è stato solo un po' modificato, lo stadio sarà il vecchio comunale con relativa pista o prato. I lavori al fila inizieranno in contemporanea alla costruzione dei palazzi, chissà cosa sarà finito prima? Promesse mantenute. Il progetto continua.
Forum ToroNews - Inviato: Mar Dic 09, 2003
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