giovedì 29 aprile 2010

Un filo rosso, anzi granata...

Dal forum ForzaToro

un filo rosso, anzi granata, unisce le vecchie generazioni alle nuove.
la mano che hai dato a tuo nonno non si dimentica, non si dimentica quella stretta forte e tenera. Non si dimenticano i suoi racconti, la sua voce profonda di vecchio saggio, il padre di tuo padre. Non può, cadere nell'oblio, quel racconto. Fatto di leggenda, di giocatori superuomini, tanto super e molto uomini.
Immaginavi Gabetto entrare in area come un turbine, fulminare il portiere col suo rasoterra.
Mentre tuo nonno parlava, sognavi progressioni esagerate di Valentino, che scartava tutti e segnava.
Fantasticavi di Fila e scudetti mietuti e sapevi che non era fantasia, perchè tuo nonno, di menzogne non ne raccontava mai. Esagerava, forse un po', ma era bello.
E' stato bello raccontare a tuo figlio che c'era una farfalla che con giravolte e veroniche superava le difese gobbe. E quando è morto, cazzo, i compagni hanno giocato in lacrime.
Hanno rifilato 4 pere ai gobbi, perchè Meroni andava vendicato, seppure per quel poco possibile, e il destino andava preso a calci.
Da piccolo sognavi le cime tempestose, i capitani coraggiosi, e questi ultimi li hai accostati, mentre parlavi a tuo figlio, a un capitano che più coraggioso non si può, che prendeva i gobbi a calci, che adorava la maglia.
Tuo figlio parlerà a qualcuno un giorno, dell'ultimo dei mohicani, nella riserva della maratona, a combattere il sistema che ci vuole davanti alla tv, di una curva imbandierata che si ribellava alla tessera del tifoso.
Così si tramanda il mito, la nostra storia. Di padre in figlio.
Correndo su un prato a 5, 8,10 anni, là dove respiravano gli eroi, caduti a Superga


cienfuegos

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