Si, il giardino, il signor Chiamparino lo faccia sotto casa sua, non nell’area del Fila.
Sarebbe opportuno che il Sindaco di Torino, una volta per tutte, spiegasse ai suoi cittadini e a tutti i tifosi granata in giro per l’Italia e per il mondo, per quale motivo non intende ricostruire lo stadio Filadelfia e perché palesemente osteggi, in qualsiasi modo, ogni tentativo di fare passi avanti nella sua ricostruzione.
Per favore, poi, non ci ripeta per l’ennesima volta la questione dei soldi privati. Tra pochi giorni sarà trascorso un anno da quando un imprenditore romano si è presentato da lui, personalmente, dichiarando davanti a testimoni di essere disposto a mettere a disposizione sette milioni di euro per la ricostruzione del Fila. Tale imprenditore e tutti i tifosi granata attendono ancora la chiamata del Sindaco di Torino.
Per non parlare della cancellazione delle ipoteche sull’area, per la quale il Sindaco stesso mai si è speso minimamente. Tra l’altro il tempo di uscita della sua intervista di ieri, sembra quasi un mettere le mani avanti al rischio, per lui solo, che l’Agenzia delle Entrate accetti l’offerta e si possa realmente cominciare a lavorare per la ricostruzione.
Ora, dopo avergli sentito descrivere ogni sorta di ostacolo, vero, presunto o irreale, riesce ancora ad avere il coraggio di proporre un giardino provvisorio, come se non sapesse, lui come tutti noi, che non esiste nulla di più definitivo di qualcosa di provvisorio.
Inoltre, arriva ad arrogarsi il diritto di indicare al Presidente della Regione da quali canali, la Regione stessa, dovrà prelevare i fondi promessi per il Fila.
Forse una risposta il Sindaco stavolta ha voluto darla. La proposta del giardino sa tanto di una ottima scusa per lavarsi le mani della questione, mettere tutto a tacere ed ottenere quello che ormai sembra il suo scopo, nemmeno più tanto recondito. Fare in modo che il Fila, a Torino, non venga più ricostruito.
Si dichiari, allora, in modo palese, magari avendo la cortesia di spiegarcene i motivi. Oppure, se non è questo il suo scopo, si decida, una volta per tutte a spendersi, un minimo, per la questione Filadelfia, dal momento che questa tanto sta a cuore della maggior parte dei cittadini da lui amministrati e che, in buon numero, hanno contribuito alla sua elezione.
CCTC
http://www.cctoroclubs.it/news/171/il-giardino-se-lo-faccia-sotto-casa-sua
Sarebbe opportuno che il Sindaco di Torino, una volta per tutte, spiegasse ai suoi cittadini e a tutti i tifosi granata in giro per l’Italia e per il mondo, per quale motivo non intende ricostruire lo stadio Filadelfia e perché palesemente osteggi, in qualsiasi modo, ogni tentativo di fare passi avanti nella sua ricostruzione.
Per favore, poi, non ci ripeta per l’ennesima volta la questione dei soldi privati. Tra pochi giorni sarà trascorso un anno da quando un imprenditore romano si è presentato da lui, personalmente, dichiarando davanti a testimoni di essere disposto a mettere a disposizione sette milioni di euro per la ricostruzione del Fila. Tale imprenditore e tutti i tifosi granata attendono ancora la chiamata del Sindaco di Torino.
Per non parlare della cancellazione delle ipoteche sull’area, per la quale il Sindaco stesso mai si è speso minimamente. Tra l’altro il tempo di uscita della sua intervista di ieri, sembra quasi un mettere le mani avanti al rischio, per lui solo, che l’Agenzia delle Entrate accetti l’offerta e si possa realmente cominciare a lavorare per la ricostruzione.
Ora, dopo avergli sentito descrivere ogni sorta di ostacolo, vero, presunto o irreale, riesce ancora ad avere il coraggio di proporre un giardino provvisorio, come se non sapesse, lui come tutti noi, che non esiste nulla di più definitivo di qualcosa di provvisorio.
Inoltre, arriva ad arrogarsi il diritto di indicare al Presidente della Regione da quali canali, la Regione stessa, dovrà prelevare i fondi promessi per il Fila.
Forse una risposta il Sindaco stavolta ha voluto darla. La proposta del giardino sa tanto di una ottima scusa per lavarsi le mani della questione, mettere tutto a tacere ed ottenere quello che ormai sembra il suo scopo, nemmeno più tanto recondito. Fare in modo che il Fila, a Torino, non venga più ricostruito.
Si dichiari, allora, in modo palese, magari avendo la cortesia di spiegarcene i motivi. Oppure, se non è questo il suo scopo, si decida, una volta per tutte a spendersi, un minimo, per la questione Filadelfia, dal momento che questa tanto sta a cuore della maggior parte dei cittadini da lui amministrati e che, in buon numero, hanno contribuito alla sua elezione.
CCTC
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