giovedì 1 aprile 2010

01/04/2010 - Chiamparino : « Cota, porta 10 milioni»

TS - pag. 17

Il sindaco di Torino e gli impegni del neogovernatore del Piemonte

CHIAMPARINO «Servono soldi dei privati per ricostruire il Filadelfia»
«Io sono pronto a collaborare anche con lui: in Comune abbiamo già creato le condizioni per la rinascita dell’area.
Nell’attesa si può fare un giardino»


MARCO BONETTO

TORINO. Un po’ per caso, un po’ per scelta, il sindaco Chiamparino è riuscito nel­l’impresa di saltare da Ogbon­na a Cota, passando per il Fi­ladelfia e dribblando il caso Cairo. Simpaticamente, oppu­re per motivi politici, sono in tanti a tirare per la giacchetta il primo cittadino di Torino. Al­la prima sfera appartiene il di­fensore granata, che ha avuto l’avventura di pranzare nello stesso ristorante frequentato dal sindaco. Il quale non ha perso l’occasione per compli­mentarsi con lui per la sua «ot­tima prova con l’Ascoli» (a Reg­gio Calabria Ogbonna era as­sente per colpa di una contrat­tura) e per tutta risposta si è sentito invitare in... tribuna. «E’ vero, tifo Toro ma per tanti motivi non mi reco più allo sta­dio, vi guardo giocare alla tv. Però per la partita che potreb­be sancire la matematica promozione potrei tornare anch’io all’Olimpico», si è lasciato scap­pare il sindaco. Chiamparino ha rotto ieri un silenzio post­elezioni subito giudicato assor­dante e si è trovato a disquisi­re anche di Filadelfia, parlan­do di Cota e dei suoi impegni. E proprio da qui si parte, dalle parole del neogovernatore di centrodestra, che ha sconfitto la presidente uscente Bresso, appartenente al centrosinistra come Chiamparino. «La Regio­ne può, attraverso il Comune, il Torino e altri soggetti inte­ressati, creare un tavolo per or­ganizzare un progetto concre­to. Finora non c’è stata la vo­lontà di dialogare: Nel passato sul Filadelfia si sono sentite so­lo tante parole e buone inten­zioni, nonostante possano es­sere molti i soggetti interessa­ti a un recupero del Fila»: così aveva dichiarato Cota a Tutto­sport, prima delle elezioni, in un faccia a faccia giornalistico con la Bresso. Chiamparino gli ha risposto a distanza. Il sinda­co, con la sua nota verve dialet­tica, ha mostrato anche qual­che artiglio, pur sottolineando la sua «naturale disponibilità a collaborare con Cota per il be­ne della collettività», così come in passato aveva «ragionato co­struttivamente su molte cose con Ghigo », predecessore del­la Bresso e anch’egli (come Co­ta) del centrodestra.

APERTURE. Il sindaco si è detto «pronto a discutere an­che di Filadelfia con Cota, pur­ché non si immagini di usare i soldi pubblici per riqualificare l’area. Sarebbe un affronto, di questi tempi. Mi sembrerebbe immorale, con la crisi generale che c’è, spendere il denaro pub­blico per un terzo stadio che ol­tretutto non servirebbe per gio­carci partite di campionato». Quando si parla di nuovo Fila­delfia, come noto, si allude a un centro sportivo per gli allena­menti del Torino. «Cota si pre­senti con 10, 12 milioni di euro di soggetti privati... che sono i soldi che mancano... e il Fila lo ricostruiamo assieme già do­mani », è stata la battuta. Il Co­mune si è da anni impegnato a stanziare una cifra («intorno ai 3,5 milioni», hanno più o meno sempre ribadito i vertici di Pa­lazzo Civico), frutto dell’escus­sione delle garanzie ipotecarie rilasciate dall’ex patron grana­ta Cimminelli. Escussione che però non mai partita, incomprensibilmente. Chiamparino ha poi ricordato «quanto fatto dal Comune. Abbiamo già po­sto in essere tutte le condizio­ni perché il Fila possa rinasce­re, nel momento in cui si tro­vassero i soldi dei privati» (in primo luogo del Torino, ovvia­mente). «I terreni non sono più privati ma pubblici, dunque più garantiti, protetti. Inoltre abbiamo creato una Fondazio­ne chiamata a coinvolgere i va­ri soggetti e a convogliare le ri­sorse » (deve però essere anco­ra creata ufficialmente davan­ti a un notaio). E le ipoteche sul Fila che hanno bloccato ogni altro iter? «Stiamo verificando con l’Agenzia delle Entrate (il 9 aprile il prossimo incontro, ndr) le condizioni necessarie per estinguerle»: fosse la volta buona! «Nell’attesa» di quei be­nedetti fondi privati, il sindaco si è detto anche «disposto a fa­re qualcosa provvisoriamente, per mettere quell’area a disposizione di tutti i cittadini, in primo luogo quelli del quartie­re: bambini, famiglie, giovani, anziani. Penso per esempio al­la creazione temporanea di un giardino, realizzabile con pic­coli investimenti. Così il Fila tornerebbe a vivere per il bene della collettività, in attesa che diventi realtà un vero centro sportivo». L’area, da tempo re­cintata, è da oltre 10 anni ri­dotta a una discarica a cielo aperto, ripulita quando possi­bile soltanto dai tifosi. Chiam­parino o non Chiamparino, Co­ta o non Cota, la situazione scandalosa, vergognosa del Filadelfia non può perdurare an­cora a lungo. Servono urgente­mente fatti, non parole: a co­minciare dall’estinzione di quelle ipoteche, su cui da anni si registrano passi in avanti degni soltanto di una lumaca.


Sotto la foto:
Urbano Cairo, 52 anni, quando dai ruderi del Filadelfia prometteva la ricostruzione (LaPresse)

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