domenica 25 aprile 2010

24/04/10 - Fila, battaglia Comune-Fiat

TS - pag. 18

Sentenza del Tribunale e ricorso

Contese le ipoteche per la ricostruzione
In ballo 4,3 milioni.
Il grave contenzioso è scoppiato dopo che la Fiat aveva acquistato la Ergom di Cimminelli con appena un euro...


MARCO BONETTO
TORINO. Il Filadelfia è finito in Tribunale: tra la Fiat e il Co­mune di Torino è guerra, alme­no dal punto di vista giudizia­rio. Non siamo ancora alle ipo­teche che si moltiplicano come incubi tra le macerie del Fila­delfia, ma che si accavallano sì per umana colpa, tra problemi nuovi e rischi sempre gravi. Avvertenza per il lettore: qui non si narra delle ipoteche sul Filadelfia iscritte dal Fisco a fronte dei debiti del vecchio To­rino di Cimminelli, fallito nel 2005, che finora hanno conge­lato ogni ipotesi di costruzione di un centro sportivo per gli al­lenamenti granata, là dove si­no al 1997 sorgeva il glorioso stadio (ipoteche destinate a ve­nir finalmente cancellate, co­me annunciato di recente dal­l’assessore
Sbriglio: accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate, che incasserà 535mi­la euro). In ballo, qui, sono altre ipoteche, quelle rilasciate oltre un lustro fa al Comune dalla Ergom (l’azienda dell’ex pa­tron granata: indotto Fiat) a ti­tolo di garanzia, a fronte degli accordi per la rinascita del Fi­ladelfia. Accordi rivelatisi falli­mentari: a nulla hanno porta­to, se non alla nascita di un su­permercato della Bennet a po­chi passi dalla discarica che è diventata il Fila. Quelle ipote­che erano state poste su beni di proprietà della Ergom: un ca­pannone industriale nel Cu­neese, a Baldissero d’Alba, e un pacchetto di parcheggi nel cen­tro Piero della Francesca, a To­rino. Valutazione a suo tempo dei periti comunali: 4,3 milioni. L’escussione delle ipoteche sa­rebbe dovuta servire per ga­rantire la rinascita del Filadel­fia, anche nel caso in cui il To­rino di Cimminelli si fosse rive­lato inadempiente (ciò che è appunto successo). Per anni si sono sovrapposte polemiche e accuse, dal momento che il Municipio non provvedeva a escutere quelle benedette ipo­teche. Un primo colpo di scena si materializzò esattamente un anno fa, quando l’assessore comunale al Patrimonio, Via­no, dichiarò a Tuttosport: «La Fiat ci sta creando ostacoli. Ri­vendica diritti su quelle ipote­che, visto che intanto ha acqui­stato la Ergom a un euro. Sono in azione gli avvocati: speria­mo di non finire in Tribunale e di transare, così da recuperare qualcosina (si parlava di 500mila euro, da quei 4,3 mi­lioni originari; ndr). D’altra parte ai nostri stessi legali pa­re che alcune motivazioni del­la Fiat abbiano un fondamen­to... ». Davvero un trionfo per il Comune, insomma, che aveva preteso da Cimminelli quelle ipoteche per mettersi al riparo da brutte sorprese. In merito, un gruppo di cittadini aveva anche depositato un esposto al­la Corte dei Conti, poi il caso era di nuovo finito sott’acqua. Ma cosa si scopre, ora? Che la Fiat ha veramente portato in Tribunale il Comune, soste­nendo che quelle ipoteche si so­no estinte nei fatti dopo l’atto transattivo del 31 luglio 2006 tra la Città, il Torino fallito e alcuni operatori commerciali, tra cui - ovvio - la Bennet. La causa contro il Comune è sta­ta promossa dalla Ergom (co­me detto di proprietà Fiat), che poi ha cambiato nome: Plastic Components and Modules. Il giudice (Tribunale civile di To­rino) ha dato ragione alla Fiat: sentenza di 1° grado, subordi­nata al passaggio in giudicato. Il Comune ha però già presen­tato ricorso, ritenendo di avere valide ragioni per dimostrare la sussistenza di quelle garan­zie ipotecarie (1ª udienza in ap­pello il 22 settembre, forse). Chissà quando finirà questa guerra, incredibile anche per via dei contendenti, e se alla fi­ne per il Fila rimarrà «qualco­sina », come diceva Viano. Il pa­racadute economico tanto sbandierato dal Comune, a suo tempo, sta forse andando in fu­mo, ora, invece di aprirsi?


Fu Cimminelli a rilasciare ipoteche

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