venerdì 25 dicembre 2009

24/12/09 - I Lakota del FILA...


Hai ragione Manlio, chi entra al Fila non può non percepire di trovarsi in un luogo "magico" sospeso nel tempo, irreale e desolantemente reale, vivo e morto allo stesso tempo. Un luogo dove ancora adesso dalle gradinate sgretolate trasuda l'amore viscerale per il Toro, il senso di appartenenza, l'orgoglio di far parte di un qualcosa che non si sarebbe mai estinto.
In questi anni i pochi del Fila si sono sentiti sempre più indiani... ora sono rimasti pochi pazzi praticamente ignudi con qualche arco, oltretutto divisi in piccole tribù in eterna lotta fra di loro.
E poi ci sono anche gli indiani che per un bicchiere di "acqua di fuoco" e tante promesse che non saranno mai mantenute si fanno abbindolare e non solo passano dall'altra parte, ma tradiscono il proprio popolo, i propri ideali, perdono la loro dignità e la fanno perdere alla loro tribù.
La storia ci dice che in questo modo i "lunghi coltelli" vinsero, praticamente sterminando un popolo di guerrieri, rinchiudendo i pochi sopravvissuti in riserve dove non restò loro che le loro leggende.
Se sei un indiano dal cuore puro è giunta l'ora di agire per vivere... o resteranno solo gli splendidi, struggenti ricordi di ciò che era il Fila, di ciò che eravamo noi... la lotta per il Fila è la lotta per il nostro futuro....


Marina C.

Nessun commento:

Posta un commento