venerdì 8 marzo 2013

25/01/13 - Fila: da campo inespugnabile a “palude”


 
Non vogliamo essere distruttivi, ma questa è la rappresentazione che più ci pare appropriata per descrivere la sensazione che ci trasmette l’iter della Fondazione per la ricostruzione del Fila: ogni passo, seppur minimo o quasi impercettibile, richiede uno sforzo disumano che implica un progressivo annebbiamento mentale e la perdita delle forze, al punto da non riuscire più nemmeno a capire se si stia avanzando, girando in tondo o addirittura tornando indietro.

Come avevamo paventato nel nostro precedente articolo ( Fila, nessun si muove ) la riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia non ha portato nessuna novità eclatante, bensì solo la conferma, purtroppo, della totale mancanza di volontà politica da parte della Città di Torino, nel rispettare gli impegni presi e sbandierati più e più volte sui giornali, sia dall’Assessore allo Sport, che dal Sindaco. A fine 2012, la determina che assegnava alla Fondazione il primo milione dei 3,5 promessi non è stata firmata e nel corso del CdA nessuna spiegazione credibile è stata fornita.
Inoltre, da quanto comunicato dai rappresentanti dei tifosi all’interno della Fondazione, pare si preannuncino scenari per nulla rassicuranti.
Si sta valutando la possibilità di risparmiare sia a livello di costi, che a livello di spazi: in particolare, il Torino FC rinuncerebbe al secondo campo riscaldato e opterebbe per una sala stampa non a norma UEFA (quindi un locale con meno di 75 posti a sedere). Si sta altresì incredibilmente considerando, fra le altre ipotesi sul bando di appalto per la ricostruzione, la possibilità di giungere ad un project financing, cioè l’affidamento ad un privato della ricostruzione, in cambio dei proventi della gestione.
Non è ancora ben chiaro se i 4.000 mq di superficie dedicata all’ambito commerciale sul lato di via Giordano Bruno – superficie che doveva essere utilizzata in tal modo solo ed esclusivamente ai fini di contribuire ai costi di costruzione e gestione – venga scissa dal progetto, per darla in concessione a terzi. Ci è sinceramente difficile capire il perché non venga invece utilizzata – come da tempo richiesto dal direttore del Museo del Grande Torino, Domenico Beccaria – a fini museali e ad attività complementari di sostegno economico al museo stesso: ristorazione, shop, sale multifunzionali, ecc.
Tutti questi continui ostacoli, compromessi, ritardi, “limature” fanno ben comprendere che il lungo, lunghissimo travaglio del Fila è ancora ben lontano dal concludersi e che il problema continua ad essere lo stesso di sempre: promesse non mantenute, riguardo ai conferimenti economici da parte degli enti pubblici (per non far torto a nessuno, ricordiamo che la Provincia di Torino non partecipa neanche con 1.000 euro simbolici) e assoluto disinteresse da parte della presidenza del Torino FC che, se solo volesse, stipulando un mutuo e con il pagamento di una rata annua di circa 800 mila euro, potrebbe apportare alla Fondazione un capitale di circa 10 milioni.
Tale somma, unitamente ai 7 milioni promessi da Comune e Regione, permetterebbe la costruzione di un Fila veramente degno e funzionale; senza la necessità di far lucrare qualcuno sugli spazi commerciali (i soliti ben noti architetti/costruttori torinesi?) , senza dover togliere 20 posti a sedere in una sala stampa e senza sacrificare le serpentine per il riscaldamento sotto il terreno di allenamento. Il dr.Urbano Cairo, al contrario, preferisce promettere 1 milione tramite una fondazione in ricordo di sua madre, fondazione che deve addirittura ancora essere costituita, come è stato confermato dal rappresentante del Torino FC, dr. Ferrauto, proprio nel corso del CdA di 4 giorni fa.
I prossimi appuntamenti della Fondazione saranno: il 5 Febbraio (audizione in Comune) e il 14 Febbraio ( nuovo Consiglio di Amministrazione).
Possiamo solo più sperare che dalla palude non si finisca direttamente nelle sabbie mobili…
 
http://www.forzatoro.net/Portale/fila-da-campo-inespugnabile-a-palude/

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