sabato 23 marzo 2013

23/03/13 - Dalla parte del Toro: Il punto di Beccaria sul Filadelfia

 
 


''I 3,5 milioni sono del Fila: ora il Comune renda il portafoglio"

Domenico Beccaria: "Sono fiducioso: un giorno il Toro tornerà grande. Il 19 maggio la data probabile per la manifestazione"

Una puntata a tutto Fila quella di oggi di Dalla Parte del Toro, trasmissione radiofonica in collaborazione con Toro.it on onda ogni sabato alle 11.30. E si è parlato di Fila con Domenico Beccaria, presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata nonché membro della Fondazione Filadelfia.
Fondazione che proprio nelle ultime settimane sta continuando a lavorare, pur tra i soliti intoppi. Intoppi che riguardano prima di tutto i famosi 3,5 milioni che sono, lo ribadiamo, del Filadelfia e che il Comune sbloccherà solo dopo il 15 maggio, quando scadrà il termine per la presentazione del Piano Finanziario e del Progetto definitivo.
"Abbiamo di fatto affidato al Comune - spiega Beccaria - un portafoglio pieno di soldi. Portafoglio che il Comune aveva incarico di custodire. Ora ci troviamo qui, e chiediamo indietro questo nostro portafoglio, ma dobbiamo pregare che ciò venga fatto. Ed è una cosa moralmente non giusta. Sono oneri incassati in passato e destinati alla ricostruzione della nostra Casa, non è una cifra a caso". E il termine del 15 maggio? "Ci sono termini perentori e ordinativi, ormai ho dovuto imparare a riconoscerli. Questo è ordinativo: se entro il 15 maggio non avremo ancora fatto in tempo, si potrà avere qualche giorno in più".
Lunedì è previsto un incontro: "Sarà un CdF, cioè un Collegio dei Fondatori, di cui fanno parte tutti coloro i quali hanno partecipato alla fondazione: è come una specie di parlamento, in cui vengono discusse le idee. Il vero esecutivo è il CdA, formato da cinque soggetti: il Torino FC, il rappresentante del Comune, quelle della Regione e due rappresentanti dei tifosi, io e l'avvocato Voltolini. Le modifiche dello Statuto? Ce ne sono alcune di necessarie. Quando è stato scritto è stato fatto in modo "riduttivo", per evitare speculazioni. Ma abbiamo forse ecceduto. Scrivere, ed è solo un esempio, che al Fila ci saranno due campi in erba riscaldati entrambi, vuol dire costi in più. Se volessimo decidere di farne uno riscaldato e uno no, dovremmo prima fare uan variazione di Statuto. Questo per esemplificare. Se sarà necessario fare modifiche saranno piccole, per fare in modo che il Fila che vogliamo fare sia dentro lo Statuto, non solo quello dei sogni che non abbiamo i soldi per fare".
Sui 4000 metri su Via Giordano Bruno: "A seconda dell'utilizzo ci saranno variazioni. Una cosa è farci un'area commerciale, con parcheggi che sono obbligatori, altra è utilizzarla come area culturale, ad esempio per il Museo".
E proprio quello dell'area commerciale è un punto nodale importante. Per quello e per il Fila, per ribadire che i soldi non sono del Comune ma dell'area, per ribadire la necessita di ricostruire la Casa del Toro che è in programma una manifestazione, di cui si è già parlato in queste pagine: "Sarà trasversale, per tutti. Non è un'idea mia, di questo o dell'altro. Una manifestazione che deve unire tutti i tifosi del Toro. La data probabile? Il 19 maggio, il giorno di Toro-Catania.
Ancora sul Filadelfia: "La casa del Toro non è solo formato da due campi e basta, vogliamo ricreare quel clima. In quel cortile la gente andava in massa, era impossibile parcheggiare viste le tantissime biciclette. Chiunque parlava di calcio in maniera democratica, il Fila deve tornare ad essere un cordone ombelicale che unisce il Toro ai tifosi".

Un cenno di Beccaria anche sulla recente visita al museo dell'Ajax: "
Vogliamo che il nostro sia il più bel Museo al modno, ed è per questo che visito spesso quelli delle altre società. Ad Amsterdam il responsabile del Museo mi ha fatto un gran regalo: ha aperto la teca con la Coppa Uefa, ho potuto sollevarla io. L'ho fatto per Mondonico e per quella squadra, per tutti i tifosi che in quei giorni avevano toccato il cielo con un dito. Una grande emozione, ed ho capito ancora di più che torneremo grandi. Non saremo il Grande Torino, ma potremo tornare ad essere un Torino Grande".
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