domenica 10 marzo 2013

10/03/13 - Fassino frena i tifosi granata sul Fila “Il progetto c’è, inutile protestare”

 
Lo stadio del Grande Torino
Il sindaco rassicura sul crono programma della Fondazione
 8 milioni di euro - Per la ricostruzione suddivisi fra Comune, Regione e Cairo

Emanuela Minucci
 
«Se i tifosi vogliono fare una marcia di festa, il 12 maggio, sia la benvenuta, ma se è una marcia di protesta nei confronti di una mancata promessa da parte del Comune sulla ricostruzione del Filadelfia, sappiano che non c’è niente da contestare: il progetto c’è, è concreto, e presto diventerà realtà».
Ci tiene molto il sindaco Fassino a rassicurare i tifosi granata. E ha il tono anche di chi sentendo di essere dalla parte della ragione non vede l’ora di fornire tutti i dettagli del cronoprogramma. «Riconfermo quanto ho scritto alla commissione consiliare due settimane fa: ci sono le condizioni per presentare il progetto definitivo entro il 15 maggio. E ho chiesto alla Fondazione Filadelfia di ottemperare l’obiettivo». E aggiunge: «Il Comune ha già iscritto a bilancio tre milioni e mezzo di euro: uno per il 2013, un altro per il 2014 e il restante milione e mezzo per il 2015. La Regione ha provveduto recentemente a stanziare 3 milioni e mezzo così da coprire il mutuo che la Fondazione accenderà. In terzo luogo Urbano Cairo in un incontro nel mio ufficio ha assunto un impegno verbale per stanziare a sua volta non meno di 1 milione di euro». Il primo cittadino la Fondazione ha proseguito nell’elaborazione delle soluzioni progettuali sulle basi del bando internazionale chiuso nei mesi scorsi: «Ho chiesto che entro il 15 maggio sia presentato il progetto».
Anche il presidente della Fondazione Filadelfia Luigi Chiabrera ribadisce che il lavoro prosegue proficuamente «Dobbiamo concludere il progetto esecutivo per andare alla gara d’appalto e, dopo aver trovato 8 milioni di euro, occupar- ci della parte commerciale e dei parcheggi». E ha concluso: «Non capisco davvero l’atteggiamento del consigliere Domenico Beccaria: qui nessuno sta perdendo tempo e si fanno le cose più che seriamente».

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=1TQFJ3&annart=2013&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0


IL CASO

09/03/2013 - “Vogliamo il Fila”, il 12 maggio la marcia dei tifosi granata

Contestano le promesse mancate da parte del Comune

Andrea Rossi

 
Il tam tam è partito da qualche giorno. Un appello in piena regola, a dieci anni da quel 4 maggio del 2003, 50 mila tifosi del Toro in marcia per rivendicare l’orgoglio granata nel giorno dell’ennesima retrocessione in serie B. Il popolo torinista torna in piazza - o almeno, medita di farlo - e stavolta non lo fa contro la società né contro il destino, ma con un bersaglio preciso: il Filadelfia e chi ne sta ostacolando (o rallentando) la ricostruzione. 

L’appello via web 
 «Cuori Granata, è ora! Domenica 12 maggio tutti in piazza per urlare al mondo la nostra Fede, per reclamare quel che ci spetta, per ottenere che dopo tanti anni e tante prese in giro, torni a essere realtà», si legge nel messaggio inviato da Domenico Beccaria, tifosissimo del Toro e consigliere della Fondazione Filadelfia, l’organismo che raggruppa tutti i soggetti (a cominciare dal Comune) che dovrebbero prendere parte al progetto di ricostruzione del glorioso stadio del Grande Torino abbattuto nel luglio 1997. L’idea di organizzare una grande manifestazione è nata negli ultimi due giorni, dopo l’ennesima doccia fredda, il cda della fondazione a inizio settimana che ha sancito la rottura - forse definitiva - tra i rappresentanti dei tifosi e Palazzo Civico.

Contro il Comune 
 Il motivo del contendere è presto detto. Palazzo Civico ha promesso di stanziare fondi, 3,5 milioni spalmati su tre anni, ma poi ha rinviato la prima tranche; il progetto preliminare rischia di non vedere la luce, o di essere rinviato a causa dei tagli per rendere sostenibile la ricostruzione dello stadio. «Si continua a perdere tempo», si è sfogato Beccaria dopo l’ultima bagarre di lunedì. «Si rinvia la data del conferimento dei soldi, il vero motivo per cui la ricostruzione del Tempio granata non ha ancora avuto inizio. È una situazione vergognosa. Come cittadino e come tifoso, mi sento preso in giro da una amministrazione pubblica che promette a piene mani in tempo di elezioni e poi non mantiene quando è ora». 

È evidente che il balletto sui fondi va di pari passo con il progetto che si intende realizzare. E anche qui non c’è nessun accordo: da una parte c’è chi punta su un piano da 8 milioni, esattamente quanto Comune, Regione e Torino hanno promesso di investire (3,5 Palazzo Civico, altrettanti la Regione e uno la fondazione intitolata alla mamma del presidente granata Cairo) e chi si aggrappa al lavoro della commissione di architetti e ingegneri in base a cui si ipotizza di spendere 12 milioni. 

Di mezzo c’è l’incognita Giordano Bruno, ovvero il lato dell’impianto che dà sull’omonima via. La differenza è lì, costruire anche quell’ala costerebbe tra 4 e 6 milioni di euro che a oggi non ci sono. Entro il 15 maggio i vertici della Fondazione Filadelfia hanno annunciato la presentazione del progetto. E non è un caso che la manifestazione dei tifosi granata sia stata convocata proprio il 12. Una forma di pressione. O un attestato di sfiducia. O ancora, un modo per ribadire che la pazienza è finita.
 
 

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