venerdì 8 marzo 2013

06/03/13 - Fila: tutti colpevoli, nessuno escluso



 

E’ notizia di ieri, in seguito al CDA del 4 Marzo (anche se in realtà è solo una conferma di quanto già pubblicato sui giornali nei mesi scorsi), che la Fondazione Stadio Filadelfia non ha incassato dal Comune di Torino quanto promesso entro il 2012 e che si ripropone per l’ennesima volta, come una peperonata mal digerita, il tentativo da parte del Comune di scorporare la ricostruzione della parte lato Via Giordano Bruno, dove è possibile sfruttare commercialmente 4.000 mq di superficie.

Sembra di fare un tuffo nel passato, quando – sottobanco, o per meglio dire, sotto al tavolo al quale stava seduto in rappresentanza del Comune – il poco rimpianto Montabone prendeva accordi con la società di costruzioni De-Ga (del genero di Castellani) per fare un centro commerciale a forma di scarpone rovesciato, con a fianco un campetto al risparmio.
Sono passati parecchi anni e pare che si ritorni a quel punto, come peraltro detto chiaramente da Luigi Chiabrera, l’uomo di Fassino messo a presiedere la Fondazione Filadelfia, in televisione già parecchio tempo fa ( ospitato da Turco nella trasmissione ToroAmoreMio dell’Ottobre 2011 ) : “Si deve trovare qualcuno che lo ricostruisca e lo prenda in gestione”, dimenticandosi che è esattamente la Fondazione da lui presieduta che ha come scopo sociale la ricostruzione e gestione dell’impianto.
 
Ma i colpevoli di questa situazione, dopo ulteriori due anni (dalla data della nascita della Fondazione Filadelfia) spesi a “menare il can per l’aia”, chi sono ?
In pole position sicuramente il Comune di Torino, reo di aver incassato da anni e anni circa 4 milioni di euro dalla vicenda Filadelfia (oneri di urbanizzazione del Bennet e dei palazzinari che dovevano essere utilizzati per costruire il posteggio sotterraneo lato Via Giordano Bruno, più un milione versato dal Bennet già nel 2006 per sbloccare la costruzione del supermercato) e che ora pone delle assurde condizioni per erogarli per la ricostruzione, anche se le delibere li assegnano a questo scopo, per di più a rate e spalmati sui prossimi tre bilanci.
La vicenda della svendita a prezzi di discount della Continassa, il continuo asservimento all’altra squadra cittadina, contribuiscono a fare del Comune il vero leader incontrastato.
Condivide la prima fila, a nostro parere, il presidente Urbano Cairo, spergiuro: è ormai noto a tutti che giurò davanti a don Aldo Rabino di mettere per la ricostruzione del Fila la stessa cifra del Comune di Torino e di essersi poi prontamente rimangiato il tutto. Ora la nuova promessa di erogare alla Fondazione la somma di un milione di euro tramite una Fondazione intestata alla madre, fondazione ancora in fase di costituzione, è la dimostrazione chiara e netta di quanto poco interessi a quest’uomo il Grande Torino, la sua Storia e la sua Leggenda – se pensiamo al passato – e gli interessa ancor meno investire per dare un centro d’allenamento che si possa definire tale ed una sede degna al Torino FC ed ai suoi tifosi, se invece vogliamo pensare al futuro.
In seconda Fila, mettiamo la Regione Piemonte affiancata dalla Provincia di Torino.
La prima assai prodiga di buoni propositi nel periodo pre-elettorale (la Regione metterà subito a bilancio 3 milioni le fondazioni bancarie, grazie all’interesse del governatore Cota, hanno garantito 3/4 milioni di Euro, questo era stato dichiarato), promesse poi accantonate e trasformatesi nel pagamento di un mutuo che, ovviamente, verrà erogato solo se si sbloccherà la situazione.
La seconda ha fatto ancor peggio: manco ha aderito alla Fondazione con una somma simbolica… grazie Saitta.
 
Ed i tifosi li assolviamo? Ma neanche un po’!
I rappresentanti delle Associazioni che hanno partecipato alla Fondazione peccano di scarsa comunicazione e stanno anche loro disattendendo le promesse fatte in fase di costituzione e scritte nero su bianco nel loro sito www.fondazionestadiofiladelfia.org , sito abbandonato ed ora neanche più consultabile da più di un mese. A memoria ci ricordiamo di promesse di aggiornamenti costanti e precisi, di coinvolgimento, di incontri, di progetto condiviso con i tifosi: tutte promesse mantenute solo per un brevissimo periodo, sostituite da lunghi silenzi e da mezze verità.
Inoltre hanno validato la scelta di fare un Fila al “risparmio”, anziché pretendere che tutte le promesse appena elencate fossero mantenute: se così fosse stato sarebbero disponibili 13/14 milioni di euro e non saremmo qui a discutere sull’ennesimo tentativo di speculazione ai danni del Fila.
E noi tifosi “normali “? A parte i duecento scarsi che ancora hanno dimostrato di aver voglia di mobilitarsi, la stragrande maggioranza si occupa delle prodezze dei pedatori, delle vicende di curva, degli arbitri, dei risultati, delle esternazioni di Ventura, del caso Ogbonna o Bianchi… al massimo per il Fila scrive un po’ di insulti sui forum o sui social, già chieder loro di partecipare ad un invio di mail di protesta ottiene una ben scarsa partecipazione.
Insomma, se il Fila continua – e continuerà ancora a lungo – ad essere quattro monconi in rovina nascosti da uno steccato, regno dei piccioni e dei gatti randagi, oppure diventerà l’ennesimo business per gli amici degli amici, ben pochi potranno sentirsi con la coscienza perfettamente a posto.

http://www.forzatoro.net/Portale/fila-tutti-colpevoli-nessuno-escluso/

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