giovedì 21 gennaio 2010

21/01/10 - Filadelfia, male Comune

TS - Sez.Piemonte - Pag. B3

Ancora bloccate le ipoteche, mentre c’è un altro “teatrino” sui pennoni

Il Fisco prende altro tempo, il Municipio si smentisce

L’Agenzia delle Entrate: «La legge ci impone certe procedure».
Tifosi in rivolta: Sbriglio prova a fermare l’abbattimento delle strutture, fissato dai tecnici per lunedì


STEFANO LANZO
TORINO.
La soluzione del problema ipoteche che blocca la rinascita del Filadelfia sembra, settimana dopo settimana, sempre più lontana. Il Comune, che a novembre aveva pre­sentato un’offerta di circa 400 mila euro, è irritato dal silenzio di Equitalia­Agenzia delle Entrate. Nel frattempo il Fisco fa sape­re che per mettere la paro­la fine sulla vicenda ser­virà altro tempo. « Il Comu­ne ha formulato un’offerta - spiega il dottor Vincenzo Palitta, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate - ma non è che possiamo dire sì o no così, su due piedi. Noi facciamo le cose come comanda la legge, dunque raccogliendo una documentazione: siamo in fase di analisi istruttoria e abbiamo incaricato di que­sto, come da prassi, l’Agen­zia del Territorio » . In sostanza, il Fisco ha passato la patata bollente a un al­tro ente: per dirla in breve, quando il Territorio for­nirà Equitalia- Agenzia delle Entrate delle documentazioni « decideremo se accettare l’offerta oppure se fare una controproposta al Comune » . Eppure in Circoscrizione 9, il 2 di­cembre, il Patrimonio ave­va detto che « entro Natale l’Agenzia delle Entrate avrà la cifra » della contro­perizia. E invece non sa­rebbe proprio così, come racconta il dottor Palitta: « Al Comune avevo detto che sarebbe servito del tempo, perché non si può pretendere che in un mese diano una risposta: ci sa­ranno, nel frattempo, altre pratiche da portare avan­ti. Fosse stato possibile metterci anche due giorni, lo avremmo fatto: è inte­resse nostro, come del Co­mune, chiudere in fretta la questione. Ma ci sono dei passaggi da compiere, per legge. E poi mi stupisco: il Comune ha atteso parec­chi mesi prima di formula­re una proposta e adesso chiede celerità... » . Qualcu­no, evidentemente, non racconta tutta la verità. E intanto il Filadelfia resta lì, nella vergogna.

IL CAOS. Ma ieri è scop­piato un altro caso, attorno al Filadelfia. Quello relati­vo ai pennoni. Già perché l’assessore Sbriglio aveva rassicurato tutti dicendo su Tuttosport di lunedì che « i pennoni sono salvi » . Ma poi ieri ecco la doccia gela­ta: arriva una comuncia­zione dell’ingegner Revel­chione in cui si annuncia quanto segue. « Oggetto: stadio Filadelfia comuni­cazione abbattimento pali di illuminazione dello sta­dio. Si comunica che il giorno 25 gennaio alle ore 9 inizieranno le operazio­ni per l’abbattimento dei tre pali di illuminazione in acciaio disposti lungo via Giordano Bruno » . Questo dopo che uno dei pennoni si era rotto lunedì scorso nelle prove di carico. La lettera era indirizzata al Centro Coordinamento e all’Associazione Memoria Storica Granata.

LA RABBIA. Saputo ciò, è esplosa veemente la rab­bia dei tifosi: il tam tam ha attraversato il social network più famoso, Face­book, e tutti i principali fo­rum granata. Il passaparo­la è sfociato in protesta: tutti al Filadelfia lunedì per impedire l’abbattimen­to dei tre pennoni. A quel punto, vista la mala para­ta, è intervenuto l’assesso­re Sbriglio: « Ho chiesto che venga fermato il provvedimento: convocherò una rappresentanza di tifosi per trovare una soluzione condivisa » . Un triste deja vu, che ricorda quanto suc­cesso in agosto, con un’al­tra delibera di Revelchio­ne poi bloccata da Sbriglio. In attesa di un comunicato ufficiale che smentisca quanto rilasciato dall’uffi­cio tecnico del Comune, è lecito chiedersi: ma in Mu­nicipio si parlano?


Sotto la foto:
Il Filadelfia resta un punto di riferimento del tifo granata: sullo sfondo sono visibili i pali “della discordia” (Studio4)

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