martedì 19 gennaio 2010

18/01/10 - Abbattuti i pennoni del Filadelfia!

Ko il test. Incuria del Comune, disinteresse di Cairo, la Storia se ne va

Questa mattina, sul campo del Filadelfia recentemente rimesso (quasi) a nuovo a spese dei tifosi in occasione dell'Immacolata in cui l'hanno fatto tornare a vivere giocandoci su a calcio alcune partite (a proposito: sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare al 1° Torneo Campo Filadelfia, sul forum forzatoro.net e su Facebook, gruppo dedicato), si sono ritrovati i tecnici del Comune per la prova di resistenza degli storici pennoni. Probabilmente ricorderete la faccenda: quest'Estate, con una determina si disponeva l'abbattimento dei sostegni dei bandieroni granata che ivi sventolavano ancora pochi anni fa, ma l'opposizione dei soliti tifosi portò a successive verifiche.

La perizia condotta dall'ing. Bosco, cuore granata del Politecnico di Torino, si pensava avrebbe avuto esito positivo, e non c'era molta apprensione per il relativo esito; ci si sbagliava, perché stamani il pennone su cui è stata condotta la prova di trazione si è dopo qualche secondo spezzato con rumore tremendo, piegandosi in maniera irreparabile. Sconcerto tra i presenti (sempre i soliti tifosi), e abbattimento inevitabile per lo meno del pennone interessato. L'osservazione fatta subito dopo ha evidenziato come questo fosse ormai divorato dalla ruggine, e come in effetti la decisione non possa essere in discussione. Se ne va (proprio in questi istanti, mentre scriviamo) un altro pezzo del Filadelfia, dunque, un altro pezzettino della storia di una squadra e di una città, uno dei pochissimi rimasti -fino ad oggi- in piedi.

Tutto a posto, dunque? Groppo in gola, ahinoi, ma nessun colpevole, solo il tempo e la caducità delle cose? No, non crediamo, non esattamente. Il tempo non è sufficiente, non da solo, a deteriorare le cose: si accompagna benissimo all'incuria, per quello scopo. E dodici anni dell'abbandono più assoluto hanno portato a questo. Non una manutenzione, neppure una pennellata di banalissimo antiruggine, e le ragioni non risiedono certo nell'esborso che questo avrebbe comportato, è evidente. Le mani delle varie amministrazioni comunali hanno abbattuto i pennoni delle bandiere degli eroi, e lo hanno fatto stando ferme, braccia incrociate.

Non possiamo non aggiungere che, proprio per la risibile portata economica che le operazioni di manutenzione dei pennoni avrebbero richiesto, anche un soggetto privato avrebbe potuto intervenite. Un soggetto quale il presidente del Torino FC, depositario -idealmente- della Storia che li si è fatta, e di cui i pennoni e gli stendardi erano la manifestazione sventolante della gloria. Se si pensa che l'illuminazione della lapide di Superga è stata realizzata, ed è tutt'ora pagata, da un singolo tifoso, ecco che pensare che qualcuno (e per ovvi motivi, Urbano Cairo è il primo potenziale “magnate” cui va il pensiero) avrebbe potuto evitare l'ennesimo sfregio, è automatico. I tifosi avevano chiesto, al presidente, di farsi carico di nominare un perito di parte. Ma non è stato fatto. E così, un altro pezzo di Storia del Toro ha fatto “crack”, letteralmente.


http://www.toronews.net/?action=article&ID=15438

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