Mistero sulle trattative con l’Agenzia delle Entrate per cancellare le ipoteche
L’assessore Sbriglio: «Abbiamo offerto i soldi giusti ma da mesi non rispondono e non si sa cosa vogliano»
Il Municipio aveva messo sul piatto circa 400 mila euro, poi è calato il silenzio. Intanto i tifosi hanno ripreso a protestare
STEFANO LANZO
TORINO. Dove eravamo rimasti? Già, eravamo rimasti al 2 dicembre, quando in Circoscrizione 9 l’assessore allo Sport di Torino, Giuseppe Sbriglio, aveva spiegato che: 1) «L’offerta all’Agenzia delle Entrate per eliminare le ipoteche che gravano sul Filadelfia era stata formalizzata » (circa 400 mila euro, ndr). 2) «Si attende fiduciosi la risposta dell’Agenzia, la quale avrebbe comunque chiesto una controperizia». 3) «C’è la volontà di tutti affinché il problema venga risolto in fretta ». Da allora silenzio assoluto. Perché? Che fine ha fatto l’Agenzia delle Entrate? Lo abbiamo chiesto a Sbriglio: al generale ottimismo del Comune fanno da contraltare i fatti. Siamo oltre la metà di gennaio e le ipoteche sono sempre lì, a bloccare qualsiasi tipo di discorso sul Filadelfia.
Assessore, che succede?
«Succede che attendiamo notizie dall’Agenzia delle Entrate. Nei mesi scorsi avevamo prima scritto all’Agenzia per trovare un accordo, poi ci siamo incontrati e ci è sembrata disponibile. Abbiamo infine formalizzato l’offerta, con tanto di perizia e posizioni giuridiche».
Risposte?
«Per ora nessuna».
L’assessore Sbriglio: «Abbiamo offerto i soldi giusti ma da mesi non rispondono e non si sa cosa vogliano»
Il Municipio aveva messo sul piatto circa 400 mila euro, poi è calato il silenzio. Intanto i tifosi hanno ripreso a protestare
STEFANO LANZO
TORINO. Dove eravamo rimasti? Già, eravamo rimasti al 2 dicembre, quando in Circoscrizione 9 l’assessore allo Sport di Torino, Giuseppe Sbriglio, aveva spiegato che: 1) «L’offerta all’Agenzia delle Entrate per eliminare le ipoteche che gravano sul Filadelfia era stata formalizzata » (circa 400 mila euro, ndr). 2) «Si attende fiduciosi la risposta dell’Agenzia, la quale avrebbe comunque chiesto una controperizia». 3) «C’è la volontà di tutti affinché il problema venga risolto in fretta ». Da allora silenzio assoluto. Perché? Che fine ha fatto l’Agenzia delle Entrate? Lo abbiamo chiesto a Sbriglio: al generale ottimismo del Comune fanno da contraltare i fatti. Siamo oltre la metà di gennaio e le ipoteche sono sempre lì, a bloccare qualsiasi tipo di discorso sul Filadelfia.
Assessore, che succede?
«Succede che attendiamo notizie dall’Agenzia delle Entrate. Nei mesi scorsi avevamo prima scritto all’Agenzia per trovare un accordo, poi ci siamo incontrati e ci è sembrata disponibile. Abbiamo infine formalizzato l’offerta, con tanto di perizia e posizioni giuridiche».
Risposte?
«Per ora nessuna».
Come se lo spiega?
«Mi auguro che si tratti di un tempo ragionevole per fare un certo tipo di valutazioni e arrivare alla conclusione di questa vicenda. Il Comune vuole trovare una soluzione con celerità, sono convinto che lo stesso vale per l’Agenzia delle Entrate. Almeno, questo dovrebbe essere l’interesse anche della controparte. Non voglio alimentare polemiche, ma ci aspettiamo al più presto una risposta».
La controperizia di Agenzia delle Entrate era attesa per la fine dell’anno, anche su quella nessuna risposta?
«Formalmente non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione su una controperizia, era più che altro una voce. Come si muove l’Agenzia delle Entrate, però, non ci deve interessare, piuttosto chiediamo una svolta celere a questa vicenda: il Comune ha in agenda l’obiettivo di eliminare il problema delle ipoteche il più in fretta possibile, ci auguriamo che lo stesso valga per l’Agenzia delle Entrate. La questione Filadelfia va risolta con la velocità di un Freccia Rossa, possibilmente in orario...».
Ma la gente ha perso fiducia e pazienza. E lei?
«Sono un avvocato e la prima cosa che ti insegnano è proprio non perdere pazienza. Ma al tempo stesso bisogna andare avanti con determinazione e, in questo caso, con rapidità. Abbiamo formulato una proposta molto realistica, dunque resto ottimista».
Ormai è uno dei pochi ad avere ancora ottimismo...
«Non è il momento di demoralizzarsi. Ripeto, è anche interesse del Fisco chiudere: andare avanti in giudizio sarebbe una brutta cosa per tutti».
Sì, ma se la risposta non dovesse arrivare?
«Arriverà, ne sono certo. E’ il momento di chiudere, mi auguro entro la fine di questo mese. Dobbiamo al più presto ricostruire il Fila, anche per bonificare l’area che è pericolosa».
A proposito, perché sono sempre e solo i tifosi a pulire il Fila e mai il Comune?
«E’ da risolvere diversamente la questione. Lì bisogna prima ricostruire, accedere adesso all’area è pericoloso».
Intanto si allargano a macchia d’olio le iniziative per la ricostruzione.
«Valuteremo solamente le proposte serie. E poi dobbiamo fare un passo per volta: ora la priorità è togliere le ipoteche. Non è il caso di lanciare appelli o ultimatum all’Agenzia delle Entrate, anche perché non è nelle nostre competenze: è sufficiente dire che è arrivato il momento di chiudere».
Ultima cosa: i pennoni?
«Oggi verranno effettuate delle prove: i pennoni sono salvi e, se proprio dovessero essere pericolosi, verranno appoggiati sul terreno».
Sotto la foto:
I ruderi del Filadelfia. Sbriglio: «L’area è da bonificare il prima possibile, è pericolosa» (Studio4)
«Oggi verranno effettuate delle prove: i pennoni sono salvi e, se proprio dovessero essere pericolosi, verranno appoggiati sul terreno».
Sotto la foto:
I ruderi del Filadelfia. Sbriglio: «L’area è da bonificare il prima possibile, è pericolosa» (Studio4)
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NUOVE PROPOSTE ANCHE STRAVAGANTI PER RICOSTRUIRE IL FILADELFIA
Quella catena di Sant’Antonio...
TORINO. I tifosi, in tema di Filadelfia, non hanno mai abbassato la guardia: non è un caso che sabato il corteo di protesta di chi ha disertato lo stadio sia confluito proprio al Fila. Perché il Fila è una piaga aperta, una ferita che fa male e ciascuno cerca di guarirla come può: ci sono alcuni tifosi- cittadini che lo tengono il più possibile pulito, altri che sarebbero disposti anche ad incatenarsi pur di sensibilizzare istituzioni e non solo. Ma non bisogna confondere questo con altri generi di idee, proposte, progetti. Come spesso succede, si tendono a moltiplicare iniziative, a volte anche nebulose. E qualcuno arriva finanche ad organizzare vere e proprie catene di Sant’Antonio, sulle cui effettive applicabilità e legittimità possono comunque permanere concreti dubbi. Di queste cose i tifosi del Toro ne hanno viste, in questi anni. E anche ultimamente ritornano di moda ( come quella, ad esempio, di Marco Cena), facendo peraltro registrare diverse prese di distanza da personaggi più o meno noti. Nella speranza che non vada a finire come con la raccolta del mattone...
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