Pulici ringrazia chi lo ha custodito: "Il Toro sono loro"
Quando pronunci davanti ad un tifoso granata il nome di Paolo Pulici sai già che gli brilleranno gli occhi. Perché l’attaccante dell’ultimo scudetto è uno di quei giocatori che la gente del Toro ama e amerà per sempre. Per ciò che ha fatto vedere sul campo ma anche per le sue doti umane. Con lui abbiamo parlato del momento attuale della squadra, ma non prima di conoscere il suo parere sulla vicenda del Filadelfia, che ora potrebbe tornare a splendere.
E’ di venti giorni fa la notizia dell’annullamento delle ipoteche sul Filadelfia. La ricostruzione potrebbe rappresentare il primo passo verso la rinascita?
“Il Filadelfia è un luogo particolare, ha un fascino unico. Ognuno di noi ha degli aneddoti che si tiene per sé legati a quel campo storico. Bisogna ancora capire il perché sia stato cancellato, invece di essere conservato. Nessuno lo sa. Forse dava troppo fastidio, i veri motivi bisognerebbe chiederli a chi si è reso protagonista dello scempio. La sua ricostruzione potrebbe essere un passo importante verso la rinascita. Ma è pur sempre un campo e devono poi essere i giocatori ad entrarci con determinazione e convinzione”.
Aspetto che talvolta viene a mancare oggi. Siamo di fronte ad un calcio senza valori?
“Non so se i giocatori che militano attualmente al Toro ci tengano o meno alla maglia. Quello che posso dire, dall’esterno, è che si sono viste troppe partite che non sanno di niente. Gare difficili da decifrare. Un discorso generale, si tratta di gestire una situazione che riguarda un po’ tutti. Anche chi va in panchina si deve sentire parte del gruppo e contribuire ai risultati. E’ il collettivo che deve fare la differenza, non il singolo”.
Quando pronunci davanti ad un tifoso granata il nome di Paolo Pulici sai già che gli brilleranno gli occhi. Perché l’attaccante dell’ultimo scudetto è uno di quei giocatori che la gente del Toro ama e amerà per sempre. Per ciò che ha fatto vedere sul campo ma anche per le sue doti umane. Con lui abbiamo parlato del momento attuale della squadra, ma non prima di conoscere il suo parere sulla vicenda del Filadelfia, che ora potrebbe tornare a splendere.
E’ di venti giorni fa la notizia dell’annullamento delle ipoteche sul Filadelfia. La ricostruzione potrebbe rappresentare il primo passo verso la rinascita?
“Il Filadelfia è un luogo particolare, ha un fascino unico. Ognuno di noi ha degli aneddoti che si tiene per sé legati a quel campo storico. Bisogna ancora capire il perché sia stato cancellato, invece di essere conservato. Nessuno lo sa. Forse dava troppo fastidio, i veri motivi bisognerebbe chiederli a chi si è reso protagonista dello scempio. La sua ricostruzione potrebbe essere un passo importante verso la rinascita. Ma è pur sempre un campo e devono poi essere i giocatori ad entrarci con determinazione e convinzione”.
Aspetto che talvolta viene a mancare oggi. Siamo di fronte ad un calcio senza valori?
“Non so se i giocatori che militano attualmente al Toro ci tengano o meno alla maglia. Quello che posso dire, dall’esterno, è che si sono viste troppe partite che non sanno di niente. Gare difficili da decifrare. Un discorso generale, si tratta di gestire una situazione che riguarda un po’ tutti. Anche chi va in panchina si deve sentire parte del gruppo e contribuire ai risultati. E’ il collettivo che deve fare la differenza, non il singolo”.
Nonostante tutto, l’obiettivo serie A è ancora raggiungibile?
“Dipende da loro, dal loro atteggiamento. Se avranno voglia e se ci crederanno fino in fondo si può ancora puntare alla promozione in serie A. Altrimenti…”.
Nel 2006, solo quindi quattro anni fa, con il Toro in A e la Juve in B si respirava un enorme entusiasmo. Ora è gioco-forza in parte svanito.
“Quando vedi giocare la squadra così male l’ottimismo si annulla quasi da solo e subentra, al contrario, un po’ di sconforto. Bisogna avere la forza e l’umiltà di vincere con il gruppo. Non pensare di essere forti e cercare di fare tutto da soli”.
Perché ogni anno si parte con buoni presupposti e poi la squadra incontra sempre enormi difficoltà?
“Questo non lo so dire, bisognerebbe vivere con loro sette giorni su sette. Di certo se non credi nelle cose che fai tanto vale che cambi lavoro. Non otterrai mai dei buoni risultati”.
Oggi come oggi cosa si può fare per uscire bene da questa situazione?
“Non mi permetto di dire niente perché ognuno deve pensare ai propri impegni. Ma i problemi vanno risolti all’origine, non poi a metà campionato. E’ troppo tardi a quel punto per determinate situazioni”.
Lo sa che domenica il Fila tornerà a vivere grazie all’impegno dei tifosi?
“Complimenti a tutte le persone che si impegnano a salvaguardare il Filadelfia. Il Toro sono loro”.
alessandro.salvatico@toronews.net
http://www.toronews.net/?action=article&ID=16671
“Dipende da loro, dal loro atteggiamento. Se avranno voglia e se ci crederanno fino in fondo si può ancora puntare alla promozione in serie A. Altrimenti…”.
Nel 2006, solo quindi quattro anni fa, con il Toro in A e la Juve in B si respirava un enorme entusiasmo. Ora è gioco-forza in parte svanito.
“Quando vedi giocare la squadra così male l’ottimismo si annulla quasi da solo e subentra, al contrario, un po’ di sconforto. Bisogna avere la forza e l’umiltà di vincere con il gruppo. Non pensare di essere forti e cercare di fare tutto da soli”.
Perché ogni anno si parte con buoni presupposti e poi la squadra incontra sempre enormi difficoltà?
“Questo non lo so dire, bisognerebbe vivere con loro sette giorni su sette. Di certo se non credi nelle cose che fai tanto vale che cambi lavoro. Non otterrai mai dei buoni risultati”.
Oggi come oggi cosa si può fare per uscire bene da questa situazione?
“Non mi permetto di dire niente perché ognuno deve pensare ai propri impegni. Ma i problemi vanno risolti all’origine, non poi a metà campionato. E’ troppo tardi a quel punto per determinate situazioni”.
Lo sa che domenica il Fila tornerà a vivere grazie all’impegno dei tifosi?
“Complimenti a tutte le persone che si impegnano a salvaguardare il Filadelfia. Il Toro sono loro”.
alessandro.salvatico@toronews.net
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