TS - sez. Piemonte - Pag. B3
Un’altra giornata speciale sul glorioso prato
Lezioni di calcio, torneo e grande festa con migliaia di tifosi
Un mare di gente ha partecipato al consueto ritrovo autogestito di inizio maggio. C’era anche Asta.
E per l’occasione è stato presentato un progetto per la ricostruzione dell’area
STEFANO LANZO
TORINO. La pioggia incessante ha impedito il completo svolgimento del programma, ma non ha tolto nemmeno un pizzico della magia di una giornata speciale. Ieri il Filadelfia è tornato a rivivere, a riassaporare quelle emozioni, quei valori, quel concentrato di granatismo che solo la Casa dei tifosi del Toro può regalare. Il Filadelfia ieri è rinato non grazie a istituzioni, politici, presidenti vari. E’ rinato grazie alla costanza, alla pazienza, alla perseveranza di alcuni tifosi che non si rassegnano all’idea di un Fila distrutto, abbandonato, ridotto a discarica a cielo aperto. Sono passate più di cinquemila persone, segno che l’amore della gente per il Toro e per il Fila proprio non ha intenzione di piegarsi. Solo la pioggia ha interrotto la magia, ma non ha rovinato l’entusiasmo di chi era presente: è saltato il concerto, nonostante gli sforzi per montare il palco e una tensostruttura (merito della perfetta organizzazione... autogestita), ma l’evento musicale, fanno sapere i diretti interessati, «verrà sicuramente recuperato in una data da definirsi».
DELIRIO GRANATA
Il Filadelfia è rinato sin dalla mattina presto, quando oltre 150 bambini, tutti vestiti di granata, si sono divertiti e hanno imparato calcio agli ordini di un grande maestro del Filadelfia, Sergio Vatta. A qualcuno, specialmente chi ha memoria più lunga e al Fila ne ha viste tante, è venuto un groppo in gola quando i giovanissimi calciatori hanno posato per una foto con lo striscione “La magia del Filadelfia”. E poi via con le finali del torneo in un delirio granata, con centinaia e centinaia di persone che pian piano hanno gremito il prato del vecchio, glorioso stadio. Nel delirio granata è tornato al Filadelfia Antonino Asta, tra i protagonisti nella squadra Sicilia Granata. E intanto l’organizzazione, con cucina e bar installati per l’occasione e prontamente presi d’assalto, ha distribuito senza sosta cibo e bevande: «Abbiamo preparato un quintale di salsiccia e la bellezza di 500 piatti di pasta», fanno sapere i “Pulitori del Fila”, anima e braccio di questa straordinaria manifestazione.
UN’IDEA DAI TIFOSI
E’ stata anche occasione di dibattito e approfondimento sulle sorti e sul futuro del Filadelfia. Ed è stato presentato un progetto per la ricostruzione, un progetto per così dire low cost, con spazi commerciali contenuti al di sotto dei 1.500 metri quadrati.
Un’idea firmata e realizzata dall’architetto Marco Busca: due campi, spazio per la sede del Torino, palestra e sala fitness, bar, locale per il museo, una biblioteca-videoteca-libreria, vari uffici e un posteggio sotterraneo, più sul lato di via Giordano Bruno un ristorante, un pub, un Toro Store, un Toro point, la foresteria e tanto altro. E’ uno dei possibili progetti per la ricostruzione.
LE TRE C
Senza inutili e immotivati trionfalismi, la notizia del pranzo blindato tra Cota, Cairo e Chiamparino ha suscitato quantomeno un po’ di ottimismo, al Filadelfia. «E’ un segnale, al di là delle questioni politiche, che qualcosa forse si sta muovendo per davvero». Insomma, il primo incontro è stato accolto positivamente: purché abbia un seguito concreto. Perché finora soltanto il popolo granata ha dimostrato di avere a cuore il Filadelfia: anche con una giornata, memorabile, come quella di ieri.
Un’altra giornata speciale sul glorioso prato
Lezioni di calcio, torneo e grande festa con migliaia di tifosi
Un mare di gente ha partecipato al consueto ritrovo autogestito di inizio maggio. C’era anche Asta.
E per l’occasione è stato presentato un progetto per la ricostruzione dell’area
STEFANO LANZO
TORINO. La pioggia incessante ha impedito il completo svolgimento del programma, ma non ha tolto nemmeno un pizzico della magia di una giornata speciale. Ieri il Filadelfia è tornato a rivivere, a riassaporare quelle emozioni, quei valori, quel concentrato di granatismo che solo la Casa dei tifosi del Toro può regalare. Il Filadelfia ieri è rinato non grazie a istituzioni, politici, presidenti vari. E’ rinato grazie alla costanza, alla pazienza, alla perseveranza di alcuni tifosi che non si rassegnano all’idea di un Fila distrutto, abbandonato, ridotto a discarica a cielo aperto. Sono passate più di cinquemila persone, segno che l’amore della gente per il Toro e per il Fila proprio non ha intenzione di piegarsi. Solo la pioggia ha interrotto la magia, ma non ha rovinato l’entusiasmo di chi era presente: è saltato il concerto, nonostante gli sforzi per montare il palco e una tensostruttura (merito della perfetta organizzazione... autogestita), ma l’evento musicale, fanno sapere i diretti interessati, «verrà sicuramente recuperato in una data da definirsi».
DELIRIO GRANATA
Il Filadelfia è rinato sin dalla mattina presto, quando oltre 150 bambini, tutti vestiti di granata, si sono divertiti e hanno imparato calcio agli ordini di un grande maestro del Filadelfia, Sergio Vatta. A qualcuno, specialmente chi ha memoria più lunga e al Fila ne ha viste tante, è venuto un groppo in gola quando i giovanissimi calciatori hanno posato per una foto con lo striscione “La magia del Filadelfia”. E poi via con le finali del torneo in un delirio granata, con centinaia e centinaia di persone che pian piano hanno gremito il prato del vecchio, glorioso stadio. Nel delirio granata è tornato al Filadelfia Antonino Asta, tra i protagonisti nella squadra Sicilia Granata. E intanto l’organizzazione, con cucina e bar installati per l’occasione e prontamente presi d’assalto, ha distribuito senza sosta cibo e bevande: «Abbiamo preparato un quintale di salsiccia e la bellezza di 500 piatti di pasta», fanno sapere i “Pulitori del Fila”, anima e braccio di questa straordinaria manifestazione.
UN’IDEA DAI TIFOSI
E’ stata anche occasione di dibattito e approfondimento sulle sorti e sul futuro del Filadelfia. Ed è stato presentato un progetto per la ricostruzione, un progetto per così dire low cost, con spazi commerciali contenuti al di sotto dei 1.500 metri quadrati.
Un’idea firmata e realizzata dall’architetto Marco Busca: due campi, spazio per la sede del Torino, palestra e sala fitness, bar, locale per il museo, una biblioteca-videoteca-libreria, vari uffici e un posteggio sotterraneo, più sul lato di via Giordano Bruno un ristorante, un pub, un Toro Store, un Toro point, la foresteria e tanto altro. E’ uno dei possibili progetti per la ricostruzione.
LE TRE C
Senza inutili e immotivati trionfalismi, la notizia del pranzo blindato tra Cota, Cairo e Chiamparino ha suscitato quantomeno un po’ di ottimismo, al Filadelfia. «E’ un segnale, al di là delle questioni politiche, che qualcosa forse si sta muovendo per davvero». Insomma, il primo incontro è stato accolto positivamente: purché abbia un seguito concreto. Perché finora soltanto il popolo granata ha dimostrato di avere a cuore il Filadelfia: anche con una giornata, memorabile, come quella di ieri.
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