venerdì 21 maggio 2010

21/05/10 - Fila, si cerca un miracolo



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L’assessore trova una soluzione, però l’Italia dovrebbe battere Francia e Turchia

SBRIGLIO «Se organizziamo gli Europei sovvenzioni statali per il centro sportivo»

«Il Filadelfia verrebbe ricostruito con fondi speciali». I favoriti per l’assegnazione dell’edizione 2016 sono però i francesi


MARCO BONETTO
TORINO. Talvolta, grazie a un colpo di fortuna, si scoprono commenti meravigliosi che, tradotti in altra ottica, posso­no aiutare a inquadrare me­glio anche situazioni differenti. Ed emozionare. E’ il caso di un articolo di Antonella Tarpino, storica, autrice del bel libro “Geografie della Memoria”. Ha scritto la studiosa per la rivi­sta “Lo straniero” di Goffredo Fofi: «Che cosa significa recuperare una rovina? E’ un atto di memoria ispirato a un più acuto dovere di responsabilità del semplice ricordare. La rovi­na è il contrario della maceria. Se questa è puro ingombro, la rovina è in sé invece un raccon­to, un mondo che ancora parla, forse con parole enigmatiche; certo esprime la forma del pas­sato più coerente con se stesso che ci è dato trovare nel pre­sente. E allora, proprio in que­sta tensione tra durate diver­se, recuperare una rovina è una sfida per il futuro». Potreb­bero essere parole vergate ap­posta per le rovine del Filadel­fia. Detto questo, passiamo al­la cronaca, che porta in primo piano le dichiarazioni dell’as­sessore allo Sport di Torino, l’avvocato Giuseppe Sbriglio: «Visto che il problema più grande è trovare i fondi neces­sari, pubblici e privati, per la riqualificazione dell’area e per far nascere al Filadelfia un centro sportivo per gli allena­menti del Toro, mi sono già at­tivato anche per valutare la possibilità di accedere a fondi statali, nel caso in cui l’organiz­zazione degli Europei del 2016 venisse assegnata all’Italia. Certo, non sarà facile vincere questa battaglia, ma in attesa della decisione dell’Uefa (atte­sa per il 28 maggio, ndr) ho già voluto affrontare anche con la Federcalcio la questione del Fi­ladelfia. Le partite, come noto, si disputerebbero nel nuovo Delle Alpi. Ma una città in cui si disputa un torneo tanto im­portante deve garantire anche adeguati centri sportivi per gli allenamenti della Nazionali ospiti. In un vertice a Roma ho cominciato a muovere i primi passi, poi ho invitato i miei col­laboratori a studiare ulterior­mente il caso. E dalla Figc ab­biamo già ottenuto risposte po­sitive. Michele Uva (project manager della Federazione per la candidatura a Euro 2016, ndr) ci ha confermato che sarebbe possibile avviare una procedura per ottenere finanziamenti statali anche per la riqualificazione del Filadel­fia, se l’area venisse inserita tra gli impianti utili per l’orga­nizzazione del torneo. Questo, una volta eventualmente vin­ta la sfida con la Francia e la Turchia per l’assegnazione de­gli Europei. Insomma, il per­corso sarebbe questo e potreb­be anche rivelarsi la soluzione migliore, nell’ottica di far rina­scere al più presto l’area e di concederla poi al Torino». I fon­di statali ammonterebbero complessivamente a 3 miliardi di euro: soldi destinati in primo luogo a stadi e infrastrutture. Il guaio è che la Francia (se non la Turchia) appare favori­ta sull’Italia, in questa corsa a Euro 2016. Servirebbe davvero un doppio miracolo per veder nascere un Fila europeo. «Io, comunque, ho a cuore il proble­ma e voglio farmi trovare pron­to in ogni caso».


Sotto la foto:
Sterpi, ruderi, immondizia: da quasi 15 anni il Filadelfia è abbandonato a se stesso. A pulirlo ci pensano solo i tifosi, di volta in volta

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