mercoledì 5 maggio 2010

05/05/10 - La memoria scolpita (e rinnovata)

TS - Pag. 17

TORINO.
Non c’è storia senza me­moria. Ricordare però non è eser­cizio praticato da molti. Anzi, a dirla tutta, vi si cimentano in po­chi, perché richiede cura, dedizio­ne e pure una buona dose di passione. Quella che ha la gente del­l’Associazione Memoria Storica Granata: da 16 anni coltivano il ri­cordo del Grande Torino e, più in generale, raccolgono cimeli e testi­monianze di 104 anni di Toro.

IL BOMBER RINGRAZIA
Se l’og­getto più antico esposto nel museo del Grande Torino e della Leggen­da Granata ( ospitato a Villa Cla­retta, a Grugliasco) è una locandi­na del 1910, da ieri la mostra si è arricchita di altri due pezzi: la ma­glia e la fascia da capitano di Rolando Bianchi. Il numero 9 grana­ta nei giorni scorsi ha visitato il museo per affrontare in maniera più consapevole e preparata il 4 maggio, una full immersion nella storia del Toro che il giocatore ha così apprezzato da voler lasciare una testimonianza della propria gratitudine.

IL LIBRO
Si intitola “ Eterna Leg­genda” il libro che, in 176 pagine ( e oltre 700 immagini), racconta ol­tre un secolo di vita del club attra­verso gli oggetti custoditi a Villa Claretta. « Potevamo fare un cata­logo del museo, ma ci sembrava ri­duttivo compilare un elenco asetti­co di quello che c’è - spiega Dome­nico Beccaria, autore del volume insieme a Paolo Battaglia, Mirko Ballotta e Giampaolo Muliari ­. Così gli oggetti sono diventati il fi­lo conduttore di una storia più am­pia » . Un percorso che, dal 1994 in poi, racconta anche il lavoro del­l’Associazione, dalla prima mo­stra, nel 1996 per i 90 anni del To­rino, alla nascita del Museo, prece­duta dalla mostra per i 50 anni della tragedia di Superga portata in 52 città italiane tra il 1999 e il 2002. Il volume sarà acquistabile anche tramite coupon pubblicati da Tuttosport e i proventi dell’ope­ra andranno totalmente a finan­ziare il completamento dell’allesti­mento museale.

ASPETTANDO IL FILA
In conco­mitanza con il 61 ° anniversario della tragedia di Superga ieri sono state svelate anche le lapidi che stavano al Filadelfia. Grazie al contributo del Circolo Soci del To­rino si è proceduto al restauro, cu­rato dal marmista Sommo. Sono così tornati a nuova vita pezzi che erano stati indegnamente trascu­rati.
Alla cerimonia di ieri hanno partecipato per il Torino Fabio Bernardi e Dario Mazza ( che han­no consegnato maglia e fascia di Rolando Bianchi), Giancarlo Bo­netto, presidente del Circolo Soci, Pierpaolo Pesce, promotore della realizzazione dell’impianto di illu­minazione della lapide di Super­ga, Odile Grava ( sorella dell’attac­cante del Grande Torino, Rugge­ro), il vicesindaco di Grugliasco Luigi Montiglio e don Aldo Rabi­no, che ha benedetto le lapidi. Quattro grandi pezzi di marmo ( compresa la targa, in spagnolo, voluta dal River Plate “ a la memoria de los caidos en Superga, inter­pretando el sentimiento de los deportistas argentinos”) che erano ri­masti al Filadelfia per quasi mez­zo secolo: a Villa Claretta hanno trovato una nuova casa, accoglien­te. E chissà che un giorno possano ritornare al Fila...

A.SCH.

Sotto la foto:
Una delle lapidi del Filadelfia restaurate grazie al contributo del Circolo Soci del Torino

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