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I PULITORI DEL FILADELFIA “UMILIANO” LE ISTITUZIONI
Giorni di lavoro per pitturare l’ingresso del vecchio stadio: come al solito è il popolo granata ad avere a cuore un pezzo di storia che è diventato una discarica a cielo aperto.
TORINO. Chi dovesse passare per via Filadelfia in questi giorni non potrà fare a meno di lanciare un’occhiatina a quello che fu lo stadio Filadelfia, il tempio del Grande Torino ora ridotto a discarica a cielo aperto. Ecco un osservatore mediamente attento non potrà non notare che la cancellata del vecchio stadio, quella con i due tori che si guardano, è stata di fresco riverniciata e risistemata.
Qualcuno, legittimamente, si chiederà: ma chi avrà avuto l’idea e si sarà preso la briga, armato di pennelli e vernice, di mettere a posto la cancellata del Fila? Sgombriamo subito il campo da equivoci e da facili illusioni: no, il Comune di Torino, evidentemente in altre più nobili e importanti faccende affaccendato, non c’entra. Essendo formalmente il proprietario dell’area, il Municipio avrebbe potuto/ dovuto. E invece a effettuare i lavori ( peraltro massacranti, con scartavetrata e tre mani di granata) sono stati i tifosi. Come sempre, come al solito. Perché sono “ i pulitori del Fila” ad avere a cuore il destino del Filadelfia. Come documentato dalla foto qui di fianco, alcuni volontari, di loro iniziativa, hanno fatto brillare la cancellata tanto da farla sembrare nuova.
La verità è che evidentemente alle istituzioni poco importa del Torino: un contrasto che stride ancora di più se ti sposti in provincia, dove si respira un’altra passione. Se a Sirolo, una perla incastonata nelle Marche, si riesce a intitolare un parco al Grande Torino, perché a Torino il Comune nemmeno riesce a sistemare il cancello del Filadelfia?
S. L.
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