Sono uno che la faccia l’ha sempre messa. L’ho messa per salvare il Toro nel 2005 con il Lodo Petrucci contro tutti i poteri forti della città (leggi Fiat-Giraudo), la misi nel 2002-2003 per impedire la costruzione del supermercato sul campo del Fila, tant’è che sono stato l’unico denunciato (a suo dire per diffamazione) da Cimminelli, con un processo ancora in corso in Cassazione.
Oggi la metto per la ricostruzione del FILADELFIA, un impegno per me categorico ed irrinunciabile che mi ha indotto a candidarmi, tant'è che, nell'accettare di candidarmi, ho richiesto espressamente alla Presidente Bresso il suo impegno per il FILADELFIA.
La Presidente non solo mi ha garantito il suo impegno a far partecipare la Regione alla ricostruzione, ma, ad ulteriore garanzia del suo impegno, ha inserito, come da mia richiesta, l'intervento della Regione sul FILADELFIA nel suo programma di governo. Queste le parole scritte sul programma al capitolo Sport: "Nella prossima legislatura continueremo ad operare per creare le condizioni materiali per l’affermazione del diritto allo sport con particolare attenzione al potenziamento della rete degli impianti e dalla riqualificazione delle strutture esistenti adeguandole ai nuovi standard di sicurezza. In questo quadro, stante l’importanza storica e sportiva per Torino e per il Piemonte dello stadio Filadelfia di Torino, nonché il rilievo monumentale delle parti che si sono conservate dopo la demolizione dello stadio stesso, la Regione provvederà a concertare con il Comune di Torino un piano di recupero dell’area Filadelfia, secondo le linee guida progettuali, economiche e di futura destinazione in corso di elaborazione da parte della Città di Torino."
Credo che la mia storia personale valga ben più di tante parole e possa essere una garanzia che il mio impegno, se sarò eletto, è un impegno vero e credibile e, se sarò eletto, dipenderà solo dal vostro voto dato a me, candidato nella lista MODERATI a sostegno delle Presidente Bresso.
(continua)
L'IMPEGNO PER IL PIEMONTE
IL FILADELFIA
Pur non essendo a mio agio nello scrivervi quanto qui riportato, perché mescolare Toro e politica è una cosa che non mi piace, credo sia talmente importante la posta in palio che anche questo mio sacrilegio potrà da voi essere capito. In gioco c’è il futuro del Filadelfia, il simbolo del nostro essere granata.
Da anni mi batto per il Filadelfia. Nel 2002-2003, allorché Cimmi tentò di portare avanti la famosa speculazione edilizia sull’area (due palazzi sul campetto e il supermercato sul prato), insieme a vari amici, tra cui su tutti Gianni Bellino, condussi una durissima battaglia.
Pagine e pagine di Tuttosport furono riempite con mie dure interviste contro un sistema che voleva impadronirsi dell’area. La chiave di svolta fu però la denuncia che presentai alla Procura della Repubblica di Torino sull’intera vicenda. A seguito di tale denuncia, il Comune provvide, infatti, a modificare la delibera Stadi, prevedendo una permuta tra l’area Filadelfia (che quindi divenne di proprietà comunale) e l’adiacente area, sempre su via Giordano Bruno, ove ora sorge il supermercato Bennet, che da comunale venne trasferita al Torino Calcio per la realizzazione del supermercato.
La battaglia per salvare il prato fu vinta. Nessun supermercato o palazzo sarebbe sorto o sorgerà su quell’area. Il bene era diventato pubblico e, quindi, sottratto alle mire speculative di qualsivoglia privato, da Cimmi in poi.
Ma salvato il prato, occorre ora ricostruire il Filadelfia per riportarvi il Toro ad allenarsi. Questo, dopo la battaglia vinta tra il 2002 ed il 2004, è ora il mio preciso intendimento:
RICOSTRUIRE IL FILA.
Il ruolo politico che mi permise di salvare l’area dalla speculazione in quegli anni, ero Consigliere Regionale, spero torni ad essermi proprio con le imminenti elezioni regionali, per poter essere usato per procedere oggi con il progetto di ricostruzione, perché solo nella politica può trovarsi la possibilità di riavere il Filadelfia.
Non credo alla favola del miliardario che regala paccate di soldi o alle catene di San’Antonio con decine di migliaia di cittadini che versano euro destinati alla ricostruzione del Filadelfia, ritengo che il Fila si possa e debba ricostruire solo con denari pubblici.
Ho fatto due conti. Il costo di ricostruzione ammonta a circa 10 milioni di euro ed il Comune di Torino è già impegnato per circa 4; 2/300 mila euro sono giacenti dalla nefasta operazione “mattone”. Mancano all’appello circa 6 milioni di euro. Ecco allora il mio impegno categorico ed assoluto: far intervenire la Regione per i milioni che mancano all’appello, magari coinvolgendo in misura minimale anche la Provincia.
Mi direte… e le famose ipoteche eredità di Cimminelli?
Con la presenza di Comune, Provincia e Regione ed un piano economico vero e coperto con i denari pubblici, l’Agenzia delle Entrate non potrà che cancellarle e, se anche ci volesse del tempo per farlo, le ipoteche non impediscono l’avvio della procedura di progettazione e di tutte le pratiche necessarie per aprire il cantiere, così come non impediscono neppure l’apertura del cantiere.
Ma non basta. Ricostruendo il Filadelfia con denari pubblici, si avrà la certezza che nessun “imprenditore” potrà mai più metterci le mani sopra, come avvenne con Calleri che lo demolì o con Cimminelli, grazie a cui oggi tutta l’area è ipotecata. Ma non basta ancora. Ricostruendo il Filadelfia con denari pubblici si potranno mettere reali limiti e paletti, sia di qualità che di quantità, agli spazi commerciali, perché dovranno solo più servire a dare risorse per la gestione della struttura e non certo per la sua costruzione; la differenza è enorme!
Fantasia… assolutamente no! Nel candidarmi ho espressamente chiesto alla Presidente Bresso un impegno ad intervenire sul Filadelfia e la Presidente Bresso mi ha dato la disponibilità a farlo. Ma non basta: la Bresso, su mia precisa richiesta, come già pubblicato su LA STAMPA, ha anche inserito la RICOSTRUZIONE DEL FILADELFIA nel suo programma di governo; ora basta che dentro il Palazzo Regionale, in occasione della prossima approvazione di bilancio, ci sia chi si batterà perché quell’impegno si concretizzi subito in denari veri.
Il primo risultato, peraltro, l'ho già raggiunto anteriormente persino alla candidatura e come condizione per candidarmi: l'aver ottenuto dalla Presidente Bresso l'inserimento nel suo programma elettorale dell'impegno a far partecipare la Regione, insieme al Comune di Torino, alla ricostruzione del Filadelfia. Questo è già scritto su carta e non sono solo parole, quindi non è un impegno elettorale ma è un impegno programmatico di governo, come riportato testualmente in home page di questo sito.
Una cosa, chiudendo, ci tengo a scrivervela qui: sono uno che la faccia l’ha sempre messa. L’ho messa per salvare il Toro nel 2005 con il Lodo Petrucci contro tutti i poteri forti della città, la misi nel 2002-2003 per impedire la costruzione del supermercato sul campo del Fila. Credo che la mia storia personale valga ben più di tante parole e possa essere una garanzia che il mio impegno, se sarò eletto, è un impegno vero e credibile.
Mi sento, quindi, con la coscienza assolutamente a posto nel chiedervi il voto, perché il voto dato a me, scrivendo Marengo sulla riga a fianco del simbolo MODERATI PER BRESSO, sono certo che saprò trasformarlo nel FILADELFIA RICOSTUITO.
http://pierluigimarengo.com/1/l_impegno_per_il_piemonte_1488251_1.html
IL FILADELFIA
Pur non essendo a mio agio nello scrivervi quanto qui riportato, perché mescolare Toro e politica è una cosa che non mi piace, credo sia talmente importante la posta in palio che anche questo mio sacrilegio potrà da voi essere capito. In gioco c’è il futuro del Filadelfia, il simbolo del nostro essere granata.
Da anni mi batto per il Filadelfia. Nel 2002-2003, allorché Cimmi tentò di portare avanti la famosa speculazione edilizia sull’area (due palazzi sul campetto e il supermercato sul prato), insieme a vari amici, tra cui su tutti Gianni Bellino, condussi una durissima battaglia.
Pagine e pagine di Tuttosport furono riempite con mie dure interviste contro un sistema che voleva impadronirsi dell’area. La chiave di svolta fu però la denuncia che presentai alla Procura della Repubblica di Torino sull’intera vicenda. A seguito di tale denuncia, il Comune provvide, infatti, a modificare la delibera Stadi, prevedendo una permuta tra l’area Filadelfia (che quindi divenne di proprietà comunale) e l’adiacente area, sempre su via Giordano Bruno, ove ora sorge il supermercato Bennet, che da comunale venne trasferita al Torino Calcio per la realizzazione del supermercato.
La battaglia per salvare il prato fu vinta. Nessun supermercato o palazzo sarebbe sorto o sorgerà su quell’area. Il bene era diventato pubblico e, quindi, sottratto alle mire speculative di qualsivoglia privato, da Cimmi in poi.
Ma salvato il prato, occorre ora ricostruire il Filadelfia per riportarvi il Toro ad allenarsi. Questo, dopo la battaglia vinta tra il 2002 ed il 2004, è ora il mio preciso intendimento:
RICOSTRUIRE IL FILA.
Il ruolo politico che mi permise di salvare l’area dalla speculazione in quegli anni, ero Consigliere Regionale, spero torni ad essermi proprio con le imminenti elezioni regionali, per poter essere usato per procedere oggi con il progetto di ricostruzione, perché solo nella politica può trovarsi la possibilità di riavere il Filadelfia.
Non credo alla favola del miliardario che regala paccate di soldi o alle catene di San’Antonio con decine di migliaia di cittadini che versano euro destinati alla ricostruzione del Filadelfia, ritengo che il Fila si possa e debba ricostruire solo con denari pubblici.
Ho fatto due conti. Il costo di ricostruzione ammonta a circa 10 milioni di euro ed il Comune di Torino è già impegnato per circa 4; 2/300 mila euro sono giacenti dalla nefasta operazione “mattone”. Mancano all’appello circa 6 milioni di euro. Ecco allora il mio impegno categorico ed assoluto: far intervenire la Regione per i milioni che mancano all’appello, magari coinvolgendo in misura minimale anche la Provincia.
Mi direte… e le famose ipoteche eredità di Cimminelli?
Con la presenza di Comune, Provincia e Regione ed un piano economico vero e coperto con i denari pubblici, l’Agenzia delle Entrate non potrà che cancellarle e, se anche ci volesse del tempo per farlo, le ipoteche non impediscono l’avvio della procedura di progettazione e di tutte le pratiche necessarie per aprire il cantiere, così come non impediscono neppure l’apertura del cantiere.
Ma non basta. Ricostruendo il Filadelfia con denari pubblici, si avrà la certezza che nessun “imprenditore” potrà mai più metterci le mani sopra, come avvenne con Calleri che lo demolì o con Cimminelli, grazie a cui oggi tutta l’area è ipotecata. Ma non basta ancora. Ricostruendo il Filadelfia con denari pubblici si potranno mettere reali limiti e paletti, sia di qualità che di quantità, agli spazi commerciali, perché dovranno solo più servire a dare risorse per la gestione della struttura e non certo per la sua costruzione; la differenza è enorme!
Fantasia… assolutamente no! Nel candidarmi ho espressamente chiesto alla Presidente Bresso un impegno ad intervenire sul Filadelfia e la Presidente Bresso mi ha dato la disponibilità a farlo. Ma non basta: la Bresso, su mia precisa richiesta, come già pubblicato su LA STAMPA, ha anche inserito la RICOSTRUZIONE DEL FILADELFIA nel suo programma di governo; ora basta che dentro il Palazzo Regionale, in occasione della prossima approvazione di bilancio, ci sia chi si batterà perché quell’impegno si concretizzi subito in denari veri.
Il primo risultato, peraltro, l'ho già raggiunto anteriormente persino alla candidatura e come condizione per candidarmi: l'aver ottenuto dalla Presidente Bresso l'inserimento nel suo programma elettorale dell'impegno a far partecipare la Regione, insieme al Comune di Torino, alla ricostruzione del Filadelfia. Questo è già scritto su carta e non sono solo parole, quindi non è un impegno elettorale ma è un impegno programmatico di governo, come riportato testualmente in home page di questo sito.
Una cosa, chiudendo, ci tengo a scrivervela qui: sono uno che la faccia l’ha sempre messa. L’ho messa per salvare il Toro nel 2005 con il Lodo Petrucci contro tutti i poteri forti della città, la misi nel 2002-2003 per impedire la costruzione del supermercato sul campo del Fila. Credo che la mia storia personale valga ben più di tante parole e possa essere una garanzia che il mio impegno, se sarò eletto, è un impegno vero e credibile.
Mi sento, quindi, con la coscienza assolutamente a posto nel chiedervi il voto, perché il voto dato a me, scrivendo Marengo sulla riga a fianco del simbolo MODERATI PER BRESSO, sono certo che saprò trasformarlo nel FILADELFIA RICOSTUITO.
http://pierluigimarengo.com/1/l_impegno_per_il_piemonte_1488251_1.html
PS : Chissà perchè si preoccupano TUTTI del Fila solo in periodo pre-elettorale ?!?!? :-\
Nessun commento:
Posta un commento