mercoledì 3 febbraio 2010

28/01/10 - Filadelfia, i pennoni spezzati

di Marina Beccuti

Sic transit gloria mundi - come sono passeggere le cose del mondo, e la storia del Pennoni del Fila e del Filadefia stesso sono lo specchio di un mondo, ma soprattuto di una città, che non riesce a rialzarsi ... anzi.
Paragonare il calcio alla vita economica e sociale di una città può sembrare ridicolo e forse lo è, ma se guardiamo al calcio torinese, granata e bianconero c'è veramente poco da stare allegri.
Ogni tanto, cioè ogni volta che entriamo all'ex Comunale oggi Olimpico ci sentiamo sopraffare da un senso di prostrazione ... che occasione sprecata le Olimpiadi per Torino, dopo quattro anni tutto è sparito e nessuno si ricorda nemmeno più quei giorni che avevano il sapore della rinascita.
Giorni in cui il popolo granata gioiva per l'arrivo del vento nuovo di Cairo e quello bianconero ancora ignaro di ciò che sarebbe avvenuto si godeva il panorama dall'alto delle classifiche fatte di punti e di dobloni.
Tutto è cambiato: gli impianti olimpici praticamente cancellati, resiste l'Isozaki grazie ai concerti ed il campo d'allenamento per gli sport del ghiaccio. Il Palavela ospita forse un paio di manifestazioni e l'Oval qualche mostra o manifestazione sporadica ... tutto il resto costa troppo.
Il Toro è un cantiere aperto e non si capisce nemmeno se e quando finirà i lavori e la Juve si è avvitata su se stessa in preda (così si narra) alle liti interfamiliari.
La Fiat si sta squagliando orami da decenni ... in corso tazzoli dove c'erano i capolinea dei tram e dei bus che muovevano gli operai oggi c'è una pista ciclabile e dalle altre parti sembra essersi esaurita la spinta vitale che possa far ripartire la città.
Per questi motivi e per altri ancora, non siamo contenti che i Pennoni vengano smontati e conservati in un Museo sul Torino Calcio che non ha una sede nemmeno a Torino ... anche se un plauso va fatto a chi si è preso la briga di metterlo in piedi.
Il Fila è strozzato dai debiti, soldi che mai nessuno pagherà perchè o non ci sono più i fondi o non c'è più il debitore e allora rimarrà sempre tutto così: cintato, abbandonato, grigio.
Ma ci vuole così tanto a far ripartire la macchina?
Il fiume di soldi olimpici non è servito, si è guardato all'evento e non al dopo, in montagna c'è la neve ma non gli sciatori, in città gli impianti in disuso o quasi, forse sarebbe arrivato il momento di cambiare registro ed usare insieme la fantasia ed il buon senso.
Ma un cantiere che ricostruisca il Filadelfia, non porterebbe lavoro? Ma le attività commerciali vicine non ne avrebbero giovamento?
Sto benedetto Filadelfia quando lo si capirà che è il simbolo anche della ripartenza della città? Quanti Oval si dovranno costruire prima di rendersi conto che ci vuole qualche cosa che resti, che rimanga ai cittadini?
Qua non si vuole criticare nessuno, ci mancherebbe, vorremmo solo suonare un po' la sveglia, destare chi a furia di dire che c'è la crisi, non si ricorda nemmeno più che si possono fare tante, ma proprio tante cose anche con poco ... magari organizzandosi e smettendo di litigare guardando quanti "euri" ha l'altro nel borsellino.
I Pennoni spero tornino un giorno nel Filadelfia restaurato gestito speriamo non da una selva di commissioni ed associazioni ma dal Torino calcio.

GMC

http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=11854

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