martedì 20 ottobre 2009

20/10/09 - Non dimentichiamo che...... Filadelfia vuol dire amore e fratellanza

Buongiorno Toro... facciamo finta che esista un mondo parallello in cui è quasi tutto uguale a quello in cui viviamo tranne una GRANDE, ENORME, STRATOSFERICA differenza.
In quel mondo parallelo il Fila è in rovina proprio come lo è qui ma (attenzione: da qui in poi userò il tempo passato) venne affidato a NOI. Accadde quando gli uomini di potere (di quel mondo, ça va sans dire...) si resero conto che l'unico modo perché la maggior parte del popolo fosse serena era ridagli ciò che incautamente era stato distrutto qualche anno prima.
Contrariamente a quanto si prevedeva non ci recammo in massa fra le rovine perché se da un lato ci eravamo sempre contraddistinti per irruenza e passionalità, dall'altro sapevamo di poter usufruire di un grande privilegio: ripartire.
Iniziammo con il prenderci cura del manto erboso, poi rimettemmo a posto le porte (uh, quelle reti... erano un disastro anche nel mondo parallelo!).
Era un bel giorno d'estate e decidemmo di trovarci per decidere come procedere. Un fratello, non si sa come, si era procurato i progetti originali dello stadio. Li guardammo come chi, credente, guarda la Sindone (e mi si passi il paragone per alcuni irriverente).
Non fu necessario parlare troppo, anzi non parlammo affatto: proponemmo.
Chi i mattoni, chi il cemento, chi il legno, chi i chiodi, chi semplicemente la forza delle proprie braccia.
Non fu un lavoro semplice ma venne portato a compimento.
Era perfino più bello di prima, più intenso, più vibrante. E come poteva essere diversamente? In ogni colata di cemento, in ogni mattone pazientemente disposto, in ogni piccola parte di quel TUTTO erano rimasti intrecciati il sudore, il sangue (qualcuno ci dava un po' troppo dentro con gli attrezzi...), le buone intenzioni.
E così fu che al Fila venne restituita la dignità ed a NOI la nostra Casa.
Ciò accadeva in quel mondo parallelo e (attenzione: torno ad usare il tempo presente) e qui non accade perché le donne e gli uomini di buona volontà vengono considerati illusi, pazzi, visionari, poco o per nulla concreti.
In ogni caso non perdo la speranza e continuo a combattere insieme con voi... ci sarà un giorno in cui potremo di nuovo varcare la soglia del Fila e lo faremo senza ricorre a sotterfugi. E tanto utile sarebbe avere, NOI, l'unione di intenti che sappiamo dimostrare... anche al Comunello. Sarebbe un messaggio... sì, l'ennesimo... ma abbiamo forse paura dell'infinito NOI? No...

di Silvia Lachello


http://www.toronews.net/?action=article&ID=14448

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