venerdì 21 ottobre 2011

21/10/11 - «Fila, occasione della vita»

LE PREMESSE PER LA SVOLTA

Clamorosa apertura del Coordinamento verso Cairo: «Con gli stadi può riscattarsi»

I tifosi: «Ci dimostri che stavolta ha capito. E’la chance per eccellenza: nel costruire il futuro avrebbe dalla sua parte tutti i granata»
ALBERTO MANASSERO

TORINO. E’ una svolta? Non ancora, però potrà diventarlo. Ora come ora, comunque, è un semplice momento... clamoro­so. Clamoroso perché, sospin­ti dal fine che è di primaria, vi­tale importanza - ovvero la realizzazione innanzitutto del Filadelfia, poi anche l’acquisi­zione dell’Olimpico con even­tuali annessi e connessi - i tifo­si del Torino provano a riapri­re una piccola linea di credito nei confronti di Urbano Cairo. Sono i tifosi del Torino rappresentati dal Centro Coordinamento Club, che nel­l’ultimo anno era assurto a baluardo fin emblematico del­l’anti- cairismo più integrali­sta e più scevro da ogni possi­bilità di ripensamento o com­promesso. E’ dunque un co­municato a suo modo sto­rico, quello che il Cctc ha diffuso ieri.
 «STORIA»
Lo riassumiamo: «Il Comune di Torino ha espresso la vo­lontà di conce­dere al Toro le stesse oppor­tunità che, in materia di sta­di, sono state con­cesse alla Juven­tus (...) Ora la que­stione stadi mette nelle mani di Cairo un’occasio­ne grande almeno quanto quella che gli ha portato in do­no il Toro. Si tratta dell’occa­sione, più unica che rara, di scrivere il proprio nome, in modo incancellabile, nella sto­ria del Toro. La possibilità di essere ricordato non come l’ar­tefice di una promozione nel 2006 e di un’altra possibile sei anni più tardi. Ma come colui che ha dato una casa dignito­sa al Toro e ai suoi tifosi». Il Coordinamento, a ragione, ri­corda che se oggi si può anco­ra parlare di Fila, il merito pressoché esclusivo sia pro­prio della gente granata. «Se fosse dipeso soltanto dagli En­ti o da coloro che hanno “gesti­to” il Toro dalla demolizione del Fila a oggi, a quest’ora pro­babilmente l’area del Filadel­fia sarebbe occupata da un centro commerciale, dai pa­lazzi o nella migliore delle ipo­tesi da un giardino dedicato alla memoria del Grande Tori­no... E non si potrebbe più nemmeno sognare. Ma se un giorno il Fila, lo stadio per le partite ufficiali e, magari, un centro sportivo, dovessero di­ventare realtà (...) chi verrà ri­cordato sarà soltanto il Toro e chi in quel momento ne sarà stato a capo. Per questo pale­se motivo Cairo, potenziale Re Mida, ha ora la possibilità di trasformare tutto questo in oro. Sta a lui dimostrare, come ci ripete settimanalmente da due mesi a questa parte, che questa volta ha capito cosa de­ve fare. In merito, un passag­gio emblematico potrebbe es­sere quello nel quale ha di­chiarato che forse non sarebbe stato del tutto positivo salire in serie A già al primo anno, in quanto questo gli avrebbe fat­to «perdere il giusto contatto con la realtà»: se veramente è stato “folgorato”, gli stadi po­trebbero non solo essere un’occasione, ma essere l’occa­sione per eccellenza. E’ evi­dente che, in una situazione “costituente” come quella del costruire (anche in senso fisi­co) il futuro del Toro, avrebbe dalla sua parte tutti i tifosi granata».
«FATTI CONCRETI»
Occa­sione storica: è innegabile. «Questa occasione, però, va sfruttata a pieno, non certa­mente con un progetto mini­malista o improntato al ri­sparmio totale. Nessuno chie­de o chiederà di svenarsi, ma di certo, viste le enormi poten­zialità dell’affare, sarà neces­sario investire per un proget­to che possa veramente porta­re il Toro nel proprio futuro, rendendogli, in sovrappiù, una casa che potrà essere la culla per nuove ambizioni di adeguata dignità sportiva». Ed ecco la più lampante aper­tura verso Cairo: «Come ab­biamo detto, questa volta vor­remmo provare a credergli. E’ indispensabile tuttavia, per il bene del Toro, che dimostri con fatti concreti, a tutti i tifo­si granata, di essere un presi­dente degno delle tre immen­se opportunità che ha avuto: il Toro a costo zero, il Centena­rio e la questione stadi. Le pri­me due, Cairo le ha fatte bel­lamente sfumare in un quasi nulla, ma con quest’ultima op­portunità ha la possibilità di riscattarsi e di ritagliarsi un posto al sole nella storia del Toro. Non ci deluda». Sarebbe imperdonabile non cogliere questa fortuna.
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Il patron ha alzato il tiro sugli impianti
«Però davanti a tutto c’è il Filadelfia»

URBANO Cairo nelle ultime settimane ha alzato il tiro, in tema stadi. Per la prima volta ha parlato apertamente dell’opportunità di prendere l’Olimpico: tutto dipende dalle condizioni che il Comune riserverà al Torino. Lo stadio è tutt’altro che un affare: poco capiente, scadentissimo sul piano dei servizi, non è all’inglese per quanto riguarda il calcio e certo è del tutto carente nell’ottica di stadio polifunzionale la cui proprietà è un valore primario di una società calcistica.
 Cairo, però, ha alzato il tiro anche sul Filadeflia. A Tuttosport ha detto e ribadito che «la priorità è il Fila», e ha aggiunto che sul piano economico vorrebbe «fare di più» di quanto previsto come componente della Fondazione. L’incontro di martedì con Cardinaletti, numero uno del Credito Sportivo, va inoltre a confermare che finanziariamente la strada giusta è trovata. Sta per partire il bando per i progetti: sarà un punto nodale. Va scelto il progetto migliore, capace di unire funzionalità e rispetto storico, equilibrio economico e qualità tecnica ed estetica.
 Come sempre, vigileremo. A.M.

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