mercoledì 19 ottobre 2011

19/10/11 - Cairo-Credito Sportivo summit per il Filadelfia

TORO RECORD OPERAZIONE STADI

Il patron incontra a Milano il presidente dell’ente che finanzierà la ricostruzione. Pulici sul prato del Fila: «Alibi finiti per tutti»

A breve si terrà anche un vertice con il sindaco per l’Olimpico. Pulici in visita al Filadelfia: «E’un dolore vederlo ridotto così.

Cairo e il Comune rispettino la storia e la gente, quell’area deve rinascere»

MARCO BONETTO    ALBERTO MANASSERO

TORINO. A breve, al più tardi entro la prossima settimana Cairo vedrà il sindaco Fassi­no per accelerare l’operazione Filadelfia e iniziare le trattati­ve relative al destino dello sta­dio Olimpico. Intanto il presi­dente del Torino ha appena in­contrato a Milano il numero uno del Credito Sportivo: la co­siddetta banca dello sport, l’i­stituto pubblico che finanzia con contributi agevolati la co­struzione e il miglioramento degli impianti sportivi. Riferi­scono che il summit tra Urba­no Cairo e Andrea Cardina­letti si sia svolto in un’atmo­sfera di assoluta serenità, ca­ratterizzata da buona volontà e spirito di collaborazione. Te­ma principale: la rinascita del Filadelfia. In merito, il gran ca­po del Credito Sportivo aveva già compiuto un sopralluogo al Fila nello scorso maggio, ac­compagnato dal governatore Cotae dal consigliere regiona­le Vignale, rappresentante del presidente della Regione nella Fondazione Filadelfia: e sem­pre Vignale ha presenziato al­l’incontro di ieri. Nelle scorse settimane anche il sindaco di Torino aveva avuto un lungo colloquio con Cardinaletti, ot­tenendo la conferma della sua disponibilità a finanziare la ri­qualificazione dell’area. In bal­lo tra i 10 e i 12 milioni, secon­do le prime stime. L’obiettivo è costruire un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, salvaguardando i pochi ruderi che ancora resistono del glorio­so impianto del 1926, demolito sciaguratamente 14 anni fa.

«SIAMO PRONTI» . «Siamo pronti a diventare partner isti­tuzionali della Fondazione Fi­ladelfia per partecipare in pri­ma fila alla riqualificazione dell’area. Collaborare per la ri­nascita di realtà come quella del Fila fa parte della nostra missione aziendale», sta ripe­tendo Cardinaletti ai suoi in­terlocutori. Dal canto suo, Cai­ro ha garantito di considerare «di primaria importanza la ne­cessità e il desiderio di ridare vita al Filadelfia». Oggi come oggi il Fila resta invece una vergogna: resti pericolanti, im­mondizia, degrado di ogni ge­nere, abbandono. La mossa di Cairo rappresenta un signifi­cativo passo in avanti, deputa­to a trovare nuova spinta nel­la collaborazione del Comune e della Regione, al di là dei diffe­renti orientamenti politici del­le due amministrazioni. Il tem­po dirà se sono solo illusioni. O meglio: se anche queste sono solo illusioni, come le ripetute prese in giro cui si è dovuto as­sistere dalla metà degli Anni 90 in avanti: con, allegate, ver­gognose speculazioni edilizie e commerciali. Certo è, però, che mai si era notato in Cairo tan­to decisionismo, supportato ora dal concorso di Fassino, di Co­ta e, appunto, dei vertici del Credito Sportivo: condizioni tutte indispensabili per la ri­nascita del Fila. E che corrono di pari passo con la volontà del Comune (testimoniata nella settimana scorsa dallo stesso sindaco e sul giornale di ieri dal suo assessore allo Sport Gallo) di concedere l’Olimpico al Torino in diritto di superfi­cie: anche per 99 anni. In pra­tica, il club granata diventereb­be proprietario dello stadio.

BASTA PRESE IN GIRO. Il problema più grande, più volte rammentato, resta trovare un complesso equilibrio economi­co tra spese e introiti, vista l’e­siguità delle attuali aree com­merciali utilizzabili. Lo stadio, così come il Filadelfia, è di pro­prietà del Comune: Cairo è in­teressato anche ai destini del­l’Olimpico, ma ovviamente non per sostituire il Comune nel pagare ogni anno cifre esorbi­tanti solo per utilizzare l’im­pianto una volta ogni due set­timane. Per adesso lo stadio è una proverbiale patata bollen­te, a meno che Fassino non partorisca condizioni del tutto nuove e assolutamente favore­voli per agevolare l’intesa: co­me fecero a suo tempo i prede­cessori Castellani e Chiam­parino per consegnare il Del­le Alpi alla Juventus. Poi, per una curiosa coincidenza, giu­sto ieri un mito come Pulici, il più grande bomber della sto­ria granata, è tornato dopo an­ni a mettere piede nel Fila, ac­compagnato dalla moglie e da un tifoso, prima di essere fe­steggiato dal Toro club Valtri­versa. «Mi sono aggirato per un’oretta tra quegli spazi de­solati. Chiudevo gli occhi e mi tornavano alla mente il mio primo gol segnato lì, l’emozione a uscire dal tunnel degli spo­gliatoi, gli insegnamenti di Ferrini, l’affetto dei tifosi... Un bombardamento di ricordi uni­ci, meravigliosi. Ma poi riapri­vo gli occhi e vedevo solo mace­rie in un silenzio irreale. Ogni volta rivedere il Fila così mi provoca un dolore pazzesco. E’ uno scandalo. Gli alibi sono fi­niti per tutti da anni. E’ ora che il Torino e il Comune facciano qualcosa. E in fretta. Altrimen­ti continuerà quest’oltraggio senza giustificazioni: nessun rispetto per la storia e per la sensibilità dei tifosi, dei cittadi­ni. Il Fila è un naufrago che continua a chiedere aiuto: chi ha responsabilità e doveri non può proseguire a girarsi dall’al­tra parte, raccontando bugie». Parole sante. Ed è sempre il ca­so di sottolinearlo, dopo gli scandali degli ultimi tre lustri.

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