giovedì 13 ottobre 2011

13/10/11 - Fassino: « Stadio Toro, si può»

«Garantirò a Cairo condizioni ad hoc. E ci sono novità pure per il Filadelfia»
«A breve incontrerò il patron per cominciare a trattare. Ho già anche parlato con il Credito sportivo: darà una mano»
MARCO BONETTO
TORINO. Dal presidente del Torino al sindaco di Torino. «Per la rinascita del Filadelfia vorrei dare un contributo mag­giore di quanto previsto quale parte della Fondazione», an­nunciava Cairo su Tuttosport di ieri. «La mia volontà è di co­struire. Il futuro del Fila deve spiccare il volo. Quanto all’O­limpico, il problema è che lo stadio ha delle qualità innega­bili, però nell’ottica di un im­pianto polifunzionale presenta difetti importanti: è molto ca­rente come stadio di proprietà. La priorità è il Filadelfia, ma presto però mi incontrerò col sindaco per stabilire cosa fare e come anche sull’Olimpico. Perché non pensare che ci sia la volontà di dare al Torino un trattamento equiparato a quello della Juventus?».
Appunto, sindaco Fassi­no: perché non pen­sarlo?
«Perché pensare che non sia così? Io sono assoluta­mente disponi­bile ad ascolta­re, valutare, mediare, cerca­re soluzioni nuove».
Così com’è, l’O­limpico costa più di quanto rende. Enormemente di più. La Giunta prece­dente aveva persino pensa­to di appaltare a uno spon­sor il nome dello stadio. Di qui le polemiche.
«Il problema dei costi di man­tenimento è un argomento molto delicato. E’ complicato trovare un equilibrio finanzia­rio. E’ uno dei temi che verran­no appoggiati sul tavolo, quan­do mi incontrerò con Cairo. In­vece, relativamente al nome dello stadio legato a eventuali sponsor, la vicenda è stata con­gelata. Ma l’avete già scritto».
Difatti ora molti tifosi gra­nata sperano che lo stadio venga intitolato al Grande Torino.
«Intanto cominciamo a sposta­re il corso Grande Torino da dov’è, cioè vicino al nuovo sta­dio della Juventus, e a dedica­re a quella squadra meravi­gliosa e inimitabile parte di corso Agnelli, l’area dietro alla curva Maratona. Se ne sta oc­cupando la commissione topo­nomastica, non vedo problemi. E’ già un primo passo in avan­ti importante per onorare la memoria del Grande Torino e per venire incontro alla sensi­bilità e alle speranze dei tifosi. Speranze più che comprensibi­li ».
Un problema chiave dell’O­limpico, incastrato com’è tra i palazzi, riguarda le ri­dotte aree commerciali: si parla al massimo di 10 mila metri quadri. Altro che gli spazi enormi del Delle Alpi.
«Sappiamo bene. Quando lo in­contrerò... cioè a breve, nei prossimi giorni... a Cairo dirò che la Città è pronta a fare in modo che il Toro utilizzi stabil­mente l’Olimpico senza esser­ne penalizzato. Un paletto però devo metterlo subito: molto si potrà fare, ma sempre compa­tibilmente con i problemi fi­nanziari del Comune. Ma di si­curo proporremo condizioni so­stenibili per il club granata».
Significa pari trattamento con la Juventus?
«Come filosofia, in linea di principio, assolutamente sì. Ma è chiaro che i due stadi non si possono paragonare: alludo anche alle aree circostanti. Si tratta di trovare pure per l’O­limpico una piattaforma che renda lo stadio accattivante per la società che lo gestisce e per gli sportivi che lo frequen­tano. In questo senso è nostra intenzione garantire al Torino condizioni sostenibili».
Passando da un affitto an­nuale a un diritto di super­ficie pluriennale, equipara­bile a una proprietà?
«Siamo aperti a più soluzioni. Con Cairo stiamo definendo un appuntamento, ci incontre­remo presto. Cominceremo a discutere anche di tempi, ov­viamente. Non solo di cosa e co­me fare. Un po’ come per il Fi­ladelfia. E’ chiaro che sul tavo­lo c’è la possibilità che il Torino utilizzi stabilmente l’Olimpico senza passare da un semplice affitto annuale all’altro. Ma è prematuro parlarne adesso, qui. E nel caso occorrerà coin­volgere subito anche l’assesso­re al Patrimonio. Intanto io e l’assessore allo Sport Gallo stiamo già lavorando per muo­vere i primi passi in avanti. E Gallo è un assessore molto at­tivo, determinato. Il punto di partenza è trovare una soluzio­ne che non penalizzi il Torino. Ascolteremo le proposte e le esigenze di Cairo».
Sull’Olimpico gravano ipo­teche da 38 milioni. Un guaio in più.
«Lo so. E’ un altro argomento complesso».
Ha accennato al Filadelfia.
«Ci sono delle novità anche lì. Considero importante la dispo­nibilità di Cairo a operare, agi­re, fare. E di recente ho parla­to pure con il presidente del Credito sportivo. Anche Cardi­naletti mi ha dato la sua dispo­nibilità a partecipare. Siamo nelle condizioni di metterci tut­ti attorno a un tavolo per vede­re come e in quali tempi potrà nascere un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, con­servando e mettendo in sicu­rezza i resti di quel glorioso stadio. Immagino un impianto che sia utile per il futuro, ma anche che onori la memoria e la gloria del vecchio Filadelfia. Valori non solo dei tifosi grana­ta, ma di tutta la città, di tutt’I­talia. E non bisogna affatto di­sperdere ciò che il Fila ha sem­pre rappresentato. Comunque con Cardinaletti non ho parla­to solo del Filadelfia. Ho acqui­sito anche la disponibilità del Credito sportivo a varare con noi un piano di ristrutturazio­ne e adeguamento degli im­pianti sportivi di base dei quar­tieri. E con la Regione e la Pro­vincia si sta lavorando per in­serire gli impianti olimpici del­la Val di Susa e della Val Chi­sone nel circuito degli sport invernali. Ne discuteremo col presidente del Coni e della Fi­si. Stiamo anche varando la macchina organizzativa per i Senior Olympic Games, in pro­gramma nel 2013».
Tornando a Cairo, adesso sta anche volando in classi­fica. Una bella novità, ri­spetto agli ultimi anni di Chiamparino.
«Sono un sindaco felice e fortu­nato. Una squadra corre per lo scudetto, l’altra per tornare in A. Speriamo che vincano tutte e due. Farò il tifo per questo».
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TORO PRIMO INTERVISTA AL SINDACO
L’ex Comunale è ancora sotto ipoteche

Sullo stadio Olimpico (foto Ansa) gravano ancora ipoteche da 38 milioni di euro, eredità del fallimento del Torino di Cimminelli avvenuto nel 2005. Per cominciare un percorso che si concludesse con la cancellazione delle stesse, un anno fa l’ex assessore allo Sport Sbriglio aveva messo in moto l’avvocatura del Comune. Ma la controversa vicenda nei fatti è ancora congelata.
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Il Filadelfia è ancora abbandonato

L’ex stadio Filadelfia, teatro delle imprese non soltanto (ma soprattutto) del Grande Torino, fu demolito nel 1997. Era un gioiello di architettura sportiva, inaugurato nel 1926.
Anche sul Filadelfia gravavano ipoteche, cancellate solo durante l’ultima amministrazione Chiamparino per opera dell’assessore Sbriglio.
Da 14 anni l’area viene ripulita e rianimata di volta in volta dai tifosi granata.

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