giovedì 8 marzo 2012

08/03/12 - «Fila, basta melina!»

L’ex assessore pronto a chiedere chiarimenti al sindaco Fassino dopo le polemiche dei tifosi contro Comune e Regione: «Si è già perso tanto tempo. Bisogna correre, invece...»
Interpellanza di Sbriglio: «Troppi ritardi. Il vero problema sono i soldi?»

STEFANO LANZO
TORINO. Il malumore delle associazioni dei tifosi era scoppiato puntuale, dopo i rallentamenti legati al rinnovamento del CdA della Fondazione Filadelfia: su Tuttosport del 3 marzo si era data notizia dello stop deciso dal presidente del CdA Luigi Chiabrera , il quale aveva deciso di annullare la riunione già prevista per lunedì scorso. Annullamento arrivato a fronte del ritardo della Regione nel presentare il nuovo nome da inserire nel Consiglio di Amministrazione: così i tifosi presenti nella Fondazione hanno sbottato, considerando che sul Filadelfia, demolito 15 anni fa, le perdite di tempo sono già state infinite e sconcertanti. Il rallentamento non è passato inosservato nemmeno negli ambienti politici locali, tanto che in Comune verrà presentata nelle prossime ore un’interpellanza mirata, proprio per cercare di fare chiarezza sulla situazione legata al Filadelfia. La sta stendendo Giuseppe Sbriglio , consigliere di maggioranza ed ex assessore allo Sport, oltre che primo presidente del CdA della Fondazione: «Sono molto preoccupato e la mia preoccupazione si unisce a quella delle associazioni dei tifosi granata. Conosco bene la situazione e sinceramente questa melina non può non inquietarmi. La prima riflessione che mi viene in mente è: non è che il problema è legato alla consapevolezza di dover reperire le risorse economiche a suo tempo promesse e messe a bilancio? Considerando le difficoltà che stanno attraversando Comune e Regione non c’è da stare sereni. Se ci sono degli intoppi, ebbene è doveroso che le parti in causa lo riferiscano al pubblico. Altrimenti la Fondazione deve procedere a razzo, non rallentare al primo piccolo intoppo tecnico. C’è qualcosa che non mi torna: si sta nascondendo qualcosa? Se è così, tutti devono sapere cosa sta succedendo. Il senso dell’interpellanza è proprio questo: pretendere trasparenza riguardo l’iter della Fondazione e riguardo la presenza delle risorse economiche necessarie affinché il Filadelfia venga realizzato. Nel 2010-’11 eravamo riusciti, accelerando, a recuperare almeno in parte tutto il tempo buttato via in precedenza: adesso guai a fermarsi o fare passi indietro. Se ogni scusa diventa buona per allungare le tempistiche, allora la situazione diventa allarmante: i tifosi e i cittadini tutti non vanno presi in giro e pretendono giustamente di conoscere la verità».
IL RUOLO DEL TORO
Dunque l’interpellanza comunale andrà a battere sui due aspetti maggiormente delicati: i ritardi e i soldi. Ancora Sbriglio: «Gli annunci fatti nelle settimane precedenti, riguardo alla volontà di mettere la prima pietra al Filadelfia entro la fine del 2013, rischiano di andare a rotoli di questo passo. Inoltre Comune e Regione hanno preso impegni precisi sui soldi da stanziare e dunque non ci possono essere meline: o ci sono o non ci sono. Anche perché di questo passo la fase di stallo rischia di favorire l’immobilismo del Torino Fc: ci fossero subito le risorse e la volontà di accelerare, la società granata non avrebbe scuse per temporeggiare. Così invece non ha problemi a rimanere in un angolo, in attesa degli eventi. In ogni caso quello che mi preme maggiormente sottolineare è la volontà, da parte mia, di non lasciar passare sotto silenzio questa melina sulla Fondazione. Sono passati troppi anni, non possiamo permetterci di perdere nemmeno un minuto». Certamente in questa fase, al di là di interpellanze e dei pubblici sfoghi, la presenza di un club capace con forza e credibilità di chiedere a Comune e Regione di cominciare a correre per il Filadelfia farebbe la differenza, evitando impasse e rallentamenti che fanno parte della politica, nazionale come locale. Per il momento, però, il Torino tace.
Foto: L’area desolata del Filadelfia con i pochi ruderi in piedi: l’impianto fu demolito 15 anni fa ed è ancora in questo stato (Studio 4)

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