L’INCONTRO DI IERI IN ASSESSORATO
TORINO. Dopo la delibera che giovedì ha assegnato il diritto di superficie dell’area Filadelfia alla Fondazione chiamata a raccogliere enti e associazioni che si impegnano nella ricostruzione, ieri nella sede dell’assessorato comunale allo Sport si è fatto il punto proprio tra i soggetti interessati. C’erano le associazioni dei tifosi, c’era il dottor Ferrauto per il Torino, c’era anche la rappresentanza della Provincia. Assente giustificata la Regione, sul cui impegno però non esistono dubbi come ha ribadito lo stesso assessore Sbriglio, leggendo un messaggio del collega regionale Cirio (unico soggetto, la Regione, che finora ha stanziato denari e non solo parole). E’ stato un momento quasi celebrativo. Ma anche un momento di concretezze: Ferrauto ha ufficilizzato la presenza del Torino tra i soci fondatori, resta da vedere quale sarà il reale contributo economico del club di Cairo. Tuttavia, essendo certi che il presidente saprà cogliere sia la portata storica dell’occasione sia la sua valenza tecnica (sarà poi il Torino a utilizzare l’impianto) e non di meno il potere mediatico che la ricostruzione del Filadelfia avrà, crediamo che la società di Cairo farà sua una parte sostanziosa.
PROVINCIA: BOH...
TORINO. Dopo la delibera che giovedì ha assegnato il diritto di superficie dell’area Filadelfia alla Fondazione chiamata a raccogliere enti e associazioni che si impegnano nella ricostruzione, ieri nella sede dell’assessorato comunale allo Sport si è fatto il punto proprio tra i soggetti interessati. C’erano le associazioni dei tifosi, c’era il dottor Ferrauto per il Torino, c’era anche la rappresentanza della Provincia. Assente giustificata la Regione, sul cui impegno però non esistono dubbi come ha ribadito lo stesso assessore Sbriglio, leggendo un messaggio del collega regionale Cirio (unico soggetto, la Regione, che finora ha stanziato denari e non solo parole). E’ stato un momento quasi celebrativo. Ma anche un momento di concretezze: Ferrauto ha ufficilizzato la presenza del Torino tra i soci fondatori, resta da vedere quale sarà il reale contributo economico del club di Cairo. Tuttavia, essendo certi che il presidente saprà cogliere sia la portata storica dell’occasione sia la sua valenza tecnica (sarà poi il Torino a utilizzare l’impianto) e non di meno il potere mediatico che la ricostruzione del Filadelfia avrà, crediamo che la società di Cairo farà sua una parte sostanziosa.
PROVINCIA: BOH...
Importante l’esordiente presenza di un funzionario provinciale: ha manifestato «l’interesse politico» (che vuol dire tutto e niente...) di partecipare alla Fondazione, rimandandone però i tempi e i termini. Di concreto, per ora, in provincia c’è l’ordine del giorno proposto dal consigliere di maggioranza Pomponio, che verrà presentato lunedì alla conferenza dei capigruppo e che chiede con urgenza una delibera con la quale impegnare anche economicamente la Provincia nella Fondazione. E c’è l’attivismo del consigliere di opposizione Giacometto, che già aveva fatto pressioni sulla Giunta affinché «battesse un colpo» sulla questione Filadelfia e che ieri ha presentato un question time (verrà discusso durante il Consiglio Provinciale di martedì prossimo) con il quale domanda «quali impegni la Provincia intenda assumere in merito alla “Fondazione Stadio Filadelfia”, con quale livello di risorse del proprio bilancio e entro quali tempi». Oltre a ricordare che con una delibera del 22 settembre 2008, il Consiglio aveva già approvato una mozione il cui impegno esplicito era di «autorizzare la partecipazione della Provincia di Torino, in qualità di socio fondatore, alla costituenda Fondazione Stadio Filadelfia».
LA LEGGE, PERO’...
LA LEGGE, PERO’...
Comunque soddisfatte le associazioni di tifosi: è già stato scelto il notaio con il quale stipulare l’atto di nascita della Fondazione, che si terrà con giusta simbologia presso il Museo del Grande Torino. A proposito del-l’atto, restano alcuni interrogativi emersi anche ieri: lo statuto della Fondazione è del 2008, la legge sulle fondazioni è stata modificata nel 2010 e ora quello (lo statuto) non rispetta questa (la legge). I tecnici comunali in merito hanno dato garanzie che per adeguarsi alle nuove norme non ci sarà bisogno di rimandare lo statuto all’esame del Consiglio comunale, basterà rispettarle nell’atto costitutivo. Speriamo bene...
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