giovedì 24 febbraio 2011

23/02/11 - Fila: la Provincia che fa?



Venerdì nuovo summit con l’assessore comunale Sbriglio

Finora Saitta ha dribblato la Fondazione: a rischio i 500.000 euro

I politici torinesi sono in fibrillazione. Il consigliere Pomponio scrive al presidente della Provincia: «Doveroso partecipare alla rinascita del Filadelfia»

MARCO BONETTO

TORINO. Le domande non sono soltan­to legittime, ma sono anche doverose: che cosa sta facendo la Provincia di Torino per il Filadelfia? Quali passi sta muoven­do sulla strada della rinascita dello stori­co centro sportivo? In quale orbita si sta muovendo il presidente Antonio Saitta? E i suoi assessori più direttamente coin­volti, Antonio D’Acri (Bilancio) e Gianfranco Porqueddu (Sport)? Si stanno adoperando affinché anche l’ente che di­rigono si presenti davanti a un notaio, a marzo, con le idee chiare e in mano qual­cosa di concreto? Viene invece alla men­te l’immagine di un atleta col fiatone, che ha perduto fin troppo tempo. Essere scon­certati è il minimo. Questo giornale è (co­me sempre) pronto ad accogliere e racco­gliere le eventuali nuove indicazioni che dovessero giungere dai vertici della Pro­vincia: dover registrare un’accelerata im­provvisa sarebbe solo positivo. E’ esatta­mente quanto ci si augura. In discussio­ne non vi sono partigianerie e contese elettorali, bensì un solo interesse comune superiore che rende fuori luogo, qui, ogni possibile tifo politico. E quell’interesse co­mune superiore (dei tifosi, dei cittadini, di Tuttosport) concerne esclusivamente la rinascita del Filadelfia: nel modo miglio­re, al più presto, senza incertezze.

«IL BILANCIO NON E’ ROSEO»
«Di recente ho parlato con il presidente Sait­ta - rivela il consigliere provinciale di maggioranza Nicola Pomponio - e ho sottolineato l’importanza di muoverci an­che noi con celerità per la ricostruzione del Fila». Riferiscono che Saitta abbia al­largato le braccia, addotto giustificazioni, rammentato i problemi di bilancio. Ma Pomponio non molla. Così, seguendo una procedura ufficialmente meno incisiva, ma nelle aspettative più breve, ha prepa­rato una lettera di avviso destinata sem­pre al presidente della Provincia. In cui si ricordano i principi eccezionali (di valore storico, sociale e sportivo) che sostengono questa grande opera attesa da quasi 15 anni, l’obbligo non solo morale che la Pro­vincia ha di fare la propria parte, la ne­cessità di prendere al più presto decisio­ni dirimenti. «Sollecito il nostro presiden­te a intervenire, a far sì che anche il no­stro ente, assieme al Comune di Torino e alla Regione, sia tra i soci fondatori della Fondazione Filadelfia», dice Pomponio. «Tra una settimana si riunirà di nuovo il consiglio provinciale, sarebbe opportuno che si muovesse un passo in quella dire­zione. Sarebbe disdicevole, a dir poco cla­moroso se la Provincia non aderisse alla Fondazione. Cominciamo a sederci an­che noi davanti al notaio, poi cercheremo di comprendere quanti soldi si potranno stanziare». La cifra minima per far par­te della Fondazione è di 2.500 euro: non è certo questo il problema. Il guaio ruota attorno alla possibilità che la Provincia stanzi davvero 500 mila euro per il Fila, come da voci ormai datate (l’unico atto ufficiale che si ricorda in merito risale al 1° aprile 2008 e parla genericamente di un «congruo contributo»). Ma perché al­l’epoca si vociferava di mezzo milione di euro? La cifra è decisamente inferiore ri­spetto agli impegni presi dalla Città (3,5 milioni) e dalla Regione (3 milioni): però anche questo rientra nei confini differen­ti (quanto ad ampiezza di portafoglio) che delimitano il raggio d’azione di una Pro­vincia. Comunque adesso quei soldi non si trovano, materialmente. «La situazio­ne del bilancio della Provincia non è ro­sea », chiosa Pomponio. Ma allora quanti soldi (e quando) la Provincia sarà in gra­do di stanziare? E’ un mistero. E dire che il degrado del Filadelfia e i lavori per la Fondazione perdurano da anni: non sono certo una novità dell’ultimo momento. Non era lecito attendersi maggior tempi­smo e decisionismo, allora? Tanto più se nel 2008, a larghissima maggioranza, la Provincia stessa aveva già deciso di par­tecipare alla futura Fondazione (votando un ordine del giorno dell’allora consiglie­re provinciale Ettore Puglisi, sostenuto dal collega Carlo Giacometto), salvo poi dribblare, ignorare nel tempo l’argomen­to. Insomma, quanto sarà «congruo» quel «contributo»? E quando lo si scoprirà?

STAMANE GARIGLIO AL FILA
Ai vertici della Provincia, così come a quelli della Regione, ha già scritto anche l’asses­sore di Torino allo Sport, l’avvocato Giu­seppe Sbriglio, sia per sottolineare il lan­cio di un bando per la partecipazione al­la Fondazione (fino alla prima decade di marzo) sia per invitare gli enti al nuovo incontro che si terrà venerdì in Comune: incontro aperto anche alle fondazioni bancarie di Unicredit e Sanpaolo (che do­vrebbero garantire tra 3 e 4 milioni, com­plessivamente), al Torino e alle associa­zioni di tifosi che entreranno nella Fonda­zione (Coordinamento Toro Clubs, Me­moria Storica Granata, curve Maratona e Primavera, Comitato Dignità Grana­ta, Circolo Soci del Torino, Angeli del Fi­ladelfia e Associazione Ex Calciatori Gra­nata). Sarà un incontro informale, pro­pedeutico, richiesto dai tifosi stessi, in vi­sta dell’atto ufficiale che nella seconda metà di marzo porterà le varie compo­nenti a creare con tutti i crismi la Fonda­zione davanti a un notaio. Oggi l’assesso­re Sbriglio riferirà intanto in Commissio­ne quanto all’iter della delibera di Giun­ta per assegnare l’area in diritto di su­perficie alla Fondazione: delibera da vo­tarsi a breve in Consiglio comunale. E stamane Davide Gariglio, uno dei candi­dati alle primarie del Pd, incontrerà i cit­tadini al Filadelfia, la cui rinascita rap­presenta uno dei suoi obiettivi elettorali.

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