Venerdì nuovo summit con l’assessore comunale Sbriglio
Finora Saitta ha dribblato la Fondazione: a rischio i 500.000 euro
I politici torinesi sono in fibrillazione. Il consigliere Pomponio scrive al presidente della Provincia: «Doveroso partecipare alla rinascita del Filadelfia»
MARCO BONETTO
TORINO. Le domande non sono soltanto legittime, ma sono anche doverose: che cosa sta facendo la Provincia di Torino per il Filadelfia? Quali passi sta muovendo sulla strada della rinascita dello storico centro sportivo? In quale orbita si sta muovendo il presidente Antonio Saitta? E i suoi assessori più direttamente coinvolti, Antonio D’Acri (Bilancio) e Gianfranco Porqueddu (Sport)? Si stanno adoperando affinché anche l’ente che dirigono si presenti davanti a un notaio, a marzo, con le idee chiare e in mano qualcosa di concreto? Viene invece alla mente l’immagine di un atleta col fiatone, che ha perduto fin troppo tempo. Essere sconcertati è il minimo. Questo giornale è (come sempre) pronto ad accogliere e raccogliere le eventuali nuove indicazioni che dovessero giungere dai vertici della Provincia: dover registrare un’accelerata improvvisa sarebbe solo positivo. E’ esattamente quanto ci si augura. In discussione non vi sono partigianerie e contese elettorali, bensì un solo interesse comune superiore che rende fuori luogo, qui, ogni possibile tifo politico. E quell’interesse comune superiore (dei tifosi, dei cittadini, di Tuttosport) concerne esclusivamente la rinascita del Filadelfia: nel modo migliore, al più presto, senza incertezze.
«IL BILANCIO NON E’ ROSEO»
«Di recente ho parlato con il presidente Saitta - rivela il consigliere provinciale di maggioranza Nicola Pomponio - e ho sottolineato l’importanza di muoverci anche noi con celerità per la ricostruzione del Fila». Riferiscono che Saitta abbia allargato le braccia, addotto giustificazioni, rammentato i problemi di bilancio. Ma Pomponio non molla. Così, seguendo una procedura ufficialmente meno incisiva, ma nelle aspettative più breve, ha preparato una lettera di avviso destinata sempre al presidente della Provincia. In cui si ricordano i principi eccezionali (di valore storico, sociale e sportivo) che sostengono questa grande opera attesa da quasi 15 anni, l’obbligo non solo morale che la Provincia ha di fare la propria parte, la necessità di prendere al più presto decisioni dirimenti. «Sollecito il nostro presidente a intervenire, a far sì che anche il nostro ente, assieme al Comune di Torino e alla Regione, sia tra i soci fondatori della Fondazione Filadelfia», dice Pomponio. «Tra una settimana si riunirà di nuovo il consiglio provinciale, sarebbe opportuno che si muovesse un passo in quella direzione. Sarebbe disdicevole, a dir poco clamoroso se la Provincia non aderisse alla Fondazione. Cominciamo a sederci anche noi davanti al notaio, poi cercheremo di comprendere quanti soldi si potranno stanziare». La cifra minima per far parte della Fondazione è di 2.500 euro: non è certo questo il problema. Il guaio ruota attorno alla possibilità che la Provincia stanzi davvero 500 mila euro per il Fila, come da voci ormai datate (l’unico atto ufficiale che si ricorda in merito risale al 1° aprile 2008 e parla genericamente di un «congruo contributo»). Ma perché all’epoca si vociferava di mezzo milione di euro? La cifra è decisamente inferiore rispetto agli impegni presi dalla Città (3,5 milioni) e dalla Regione (3 milioni): però anche questo rientra nei confini differenti (quanto ad ampiezza di portafoglio) che delimitano il raggio d’azione di una Provincia. Comunque adesso quei soldi non si trovano, materialmente. «La situazione del bilancio della Provincia non è rosea », chiosa Pomponio. Ma allora quanti soldi (e quando) la Provincia sarà in grado di stanziare? E’ un mistero. E dire che il degrado del Filadelfia e i lavori per la Fondazione perdurano da anni: non sono certo una novità dell’ultimo momento. Non era lecito attendersi maggior tempismo e decisionismo, allora? Tanto più se nel 2008, a larghissima maggioranza, la Provincia stessa aveva già deciso di partecipare alla futura Fondazione (votando un ordine del giorno dell’allora consigliere provinciale Ettore Puglisi, sostenuto dal collega Carlo Giacometto), salvo poi dribblare, ignorare nel tempo l’argomento. Insomma, quanto sarà «congruo» quel «contributo»? E quando lo si scoprirà?
STAMANE GARIGLIO AL FILA
STAMANE GARIGLIO AL FILA
Ai vertici della Provincia, così come a quelli della Regione, ha già scritto anche l’assessore di Torino allo Sport, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, sia per sottolineare il lancio di un bando per la partecipazione alla Fondazione (fino alla prima decade di marzo) sia per invitare gli enti al nuovo incontro che si terrà venerdì in Comune: incontro aperto anche alle fondazioni bancarie di Unicredit e Sanpaolo (che dovrebbero garantire tra 3 e 4 milioni, complessivamente), al Torino e alle associazioni di tifosi che entreranno nella Fondazione (Coordinamento Toro Clubs, Memoria Storica Granata, curve Maratona e Primavera, Comitato Dignità Granata, Circolo Soci del Torino, Angeli del Filadelfia e Associazione Ex Calciatori Granata). Sarà un incontro informale, propedeutico, richiesto dai tifosi stessi, in vista dell’atto ufficiale che nella seconda metà di marzo porterà le varie componenti a creare con tutti i crismi la Fondazione davanti a un notaio. Oggi l’assessore Sbriglio riferirà intanto in Commissione quanto all’iter della delibera di Giunta per assegnare l’area in diritto di superficie alla Fondazione: delibera da votarsi a breve in Consiglio comunale. E stamane Davide Gariglio, uno dei candidati alle primarie del Pd, incontrerà i cittadini al Filadelfia, la cui rinascita rappresenta uno dei suoi obiettivi elettorali.
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