giovedì 17 novembre 2011

17/11/11 - Pure dall'India per ricostruire il Filadelfia!

Già 35 le adesioni al bando C’è anche un colosso asiatico
Contatti con la Euclid Infotech di Mumbai, una multinazionale che promuove le opportunità di business nel mondo
MARCO BONETTO
TORINO. Dall’India per business. La sorpresa è grande. Un filo granata collega via Filadelfia a Torino con Mumbai, motore economico del Paese asiatico. Tutto ruota attorno a una mail spedita da un ufficio di questa metropoli di 15 milioni di abitanti, un tempo nota come Bombay. Nella Fondazione Filadelfia c’è chi ha fatto un salto sulla sedia, quando sul computer è apparso un lungo messaggio in inglese. In calce, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, la firma: sir Manasi Pawar . «Dall’India ci scrivono per avere informazioni particolareggiate? Addirittura?». Dall’India. Sono interessati anche lì alla rinascita del Fila. Fiutano l’affare. Lo rilanciano innanzi tutto sul proprio gigantesco mercato nazionale, in espansione in progressione geometrica. Ma non solo sul mercato indiano. Il clamore che ne consegue è persino ancora tutto da valutare, visto quanto sono immensi gli scenari che improvvisamente può spalancare la mail di una multinazionale indiana, leader mondiale nella fornitura di informazioni su bandi di gara e appalti provenienti in particolare dal comparto pubblico in quasi tutto il pianeta. Una mail. Una semplice mail redatta e spedita da un “cervellone” indiano di Mumbai fa saltare in aria quel che ancora poteva rimanere di un pregiudizio tanto vecchio quanto risibile: che il destino del Fila possa suscitare interesse solo in un ambito provinciale. C’è ancora chi lo può pensare, se non si detergono le spesse lenti della storia: la miopia, d’altra parte, altera i contorni della realtà.
SINERGIE
Giusto una settimana fa veniva pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il concorso di idee a carattere internazionale per la realizzazione di un centro sportivo per il Torino. Appena giovedì scorso veniva pubblicato il concorso internazionale e già adesso entra in campo anche la Euclid Infotech Private Ltd di Mumbai, con il suo team di 300 analisti, ricercatori ed esperti e una presenza garantita in oltre 50 paesi nel mondo. La multinazionale indiana è in grado di gestire circa 5.000 nuove opportunità di business ogni giorno, aggiornate 365 giorni all’anno. Da poco meno di un anno ha allargato e sedimentato il proprio raggio di azione anche in Italia grazie a un’alleanza strategica con un’azienda del Nord Est, Kaedra srl, anch’essa attiva nella promozione e nello sviluppo delle opportunità di business. Raffinati sistemi innovativi informatizzati di ricerca e rilancio di informazioni relative ai bandi di gara internazionali più interessanti costituiscono il cuore pulsante di queste compagnie specializzate: deputate a pubblicizzare eventi e proposte di sviluppo commerciale nei settori più disparati, mettendo in contatto realtà imprenditoriali anche lontane, garantendo loro assistenza in corso d’opera, facilitando la proverbiale accensione di una lampadina. Un altro aspetto singolare è che, attraverso queste sinergie del mercato globalizzato con i suoi rimbalzi informativi , il concorso di idee per il Fila è destinato a essere caldeggiato e promosso dalla multinazionale indiana non solo sui tavoli delle maggiori imprese costruttrici di stadi fuori dal nostro Paese, già clienti della Euclid Infotech, ma anche nello stesso panorama italiano. Così gira il mondo.
 CAIRO CHIAMA GALLO
Ma c’è di più. Restando terra terra , non c’è nemmeno bisogno di correre fino a Mumbai per sostenere che la riqualificazione del Filadelfia tira. Eccome se tira. In pochi giorni sono stati addirittura 35 i soggetti privati (soprattutto studi di architetti e qualche costruttore) che si sono già messi in contatto con la Fondazione Filadelfia e gli uffici del Comune per ricavare ulteriori informazioni e programmare sopralluoghi. Oltreché da Torino e dal Piemonte, richieste mirate in cui si preannuncia l’interesse a partecipare al concorso sono arrivate dalla Puglia (Bari), dalla Lombardia (Milano e Brescia), dalla Toscana (Firenze, Siena e Grosseto), dalla Liguria (Genova), dalla Campania (Napoli), dal Veneto (Venezia) e da diverse altre località italiane. Il concorso di idee prevede la consegna degli elaborati entro il 10 febbraio. Tutte le informazioni sul bando sono reperibili sul sito www.fondazionestadiofiladelfia.org  (e su www.comune.torino.it/bandi/ ). Intanto, sempre sulla strada dell’agognata ricostruzione, Cairo si è messo in contatto con l’assessore allo Sport Gallo per organizzare un nuovo summit con i vertici del Comune, della Regione, della Fondazione Filadelfia e del Credito sportivo. Rimane una morale. Che si muovano architetti, ingegneri e costruttori italiani piuttosto che indiani, americani o di chissà dove, l’aspettativa è una sola: la rinascita del Fila, al più presto, dopo 14 anni di scandalose speculazioni, ritardi e prese in giro. E una rinascita degna, rispettosa delle necessità del Torino e delle attese dei cittadini e dei tifosi, all’altezza dei valori profondamente granata che quell’area conserva dagli Anni 20: cioè da quando venne costruito lo stadio, poi sciaguratamente demolito nel ’97. Quasi un secolo dopo, una multinazionale di Mumbai chiama via Filadelfia. E non è una finzione cinematografica di Bollywood .
  Sotto la foto: Bambini giocano sul prato del Grande Torino: la leggenda del Fila non ha età (foto Liverani)

Fiutato il business sul Filadelfia: tutti pronti a ricostruirlo

A una settimana dalla pubblicazione del bando internazionale per il concorso di idee sono pervenute trentacinque richieste di informazioni, una anche dall'India. Nessuna speculazione sarà tollerata, il progetto dovrà essere fatto anche con il cuore.
17.11.2011 12:20 di Elena Rossin
Era fin troppo prevedibile che appena si fosse sbloccata la burocrazia e fosse iniziato l’iter per la ricostruzione del Filadelfia chi è interessato a questo business si sarebbe buttato a capofitto e così è stato. A una settimana dalla pubblicazione del bando internazionale, che scadrà il 10 febbraio 2012 alle ore 12, per il concorso di idee – va ben ben ricordato che il concorso di idee non stabilisce quale sarà il progetto che potrà edificare lo stadio del Grande Torino, ma solo raccoglie appunto le idee per ricostruirlo – sono già pervenute alla Fondazione Filadelfia e al comune di Torino trentacinque richieste di informazioni da parte di studi di architetti, ingegneri e costruttori. Una di queste richieste proviene persino dall’India (come riportato oggi dal quotidiano Tuttosport in un articolo a firma Marco Bonetto) da parte di una multinazionale, la Euclid Infotec Private Ldt, di Mumbai che gestisce opportunità di business e che in Italia è alleata strategicamente con la Kaedra srl, azienda del Nord-Est.

Indubbiamente tanto interesse per la ricostruzione del Fila fa ben sperare che i tempi per rivedere lo stadio del Grande Torino non saranno ciclopici; però è altrettanto vero che bisogna tenere gli occhi bene aperti in modo che speculatori con pochi scrupoli non mettano le mani su un patrimonio affettivo e storico quale è il Filadelfia. Patrimonio non solo per i tifosi granata, ma anche per i cittadini di Torino e gli italiani che tributano al Grande Torino il riconoscimento di aver rappresentato a livello sportivo la Nazione in un momento delicato come quello post bellico, incarnando la voglia di ricostruzione e l’orgoglio dell’Italia. E’ doveroso ricordare che al fine di prevenire la speculazione sono stati fissati dei paletti che vincolano quello che sarà il progetto definitivo, ma non abbassare la guardia è sempre meglio. Anche perché in un periodo di grave crisi economica internazionale, come quello attuale, è evidente che un progetto per un centro sportivo che economicamente è stato stimato nell’ordine di 10-12 milioni di euro può far gola a molti.

Il presidente e proprietario del Torino Fc Urbano Cairo si è già attivato mettendosi in contatto con l’assessore allo sport del comune di Torino Stefano Gallo per organizzare un incontro con lui e i vertici di Comune, Regione Piemonte, Fondazione Filadelfia e Credito Sportivo per procedere il più spediti possibile verso la ricostruzione del Fila. A partire dal luglio del 1995 iniziò la demolizione della gradinata nord per arrivare al 10 aprile 1988 quando lo stadio del Grande Torino fu raso al suolo. Da allora troppo tempo è passato, ad oggi 5235 giorni, e troppe speculazioni sono state fatte che hanno preso in giro tifosi, cittadini e italiani. Troppi faccendieri senza scrupoli hanno sfruttato il Fila per farsi una facile pubblicità ed avere per un po’ i riflettori puntati addosso; tutto questo scempio non è più tollerato dalle persone oneste: chi vuole ricostruire lo stadio del Grande Torino faccia ovviamente il suo business come è normale, ma si ricordi che ha l’obbligo di usare il cuore nel progettare il nuovo Fila.
http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=24734

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