venerdì 11 novembre 2011

11/11/11 - Cairo: «Nuovo Fila nel 2013»

«Tra due anni sarebbe meraviglioso festeggiare lì il 107° compleanno del Toro»

Ecco il bando per progettisti: un aspetto chiave è il recupero dei ruderi più importanti. Tutte le proposte entro febbraio

MARCO BONETTO
TORINO. Ordunque, il primo passo è stato mosso. Finalmente è stato pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione europea il concorso internazionale di idee per la ricostruzione del Filadelfia. Non la riproposizione - oggi impossibile - di uno stadio da 30 mila spettatori costretto nello storico quadrilatero, ma ugualmente una degna riqualificazione dell’area. Un centro sportivo per gli allenamenti e le amichevoli del Torino e le partite più importanti del vivaio. Quanto è realizzabile, adesso, per ridare vita al campo della leggenda granata. Per restituire al quartiere uno dei suoi polmoni più cari, un polo magnetico per i tifosi, una tradizione. C’è tempo fino al 10 febbraio per presentare un progetto preliminare. A esaminare le proposte sarà una commissione incaricata dalla Fondazione Filadelfia, l’associazione - che raggruppa il Comune di Torino, la Regione, il Torino e gruppi organizzati di tifosi - deputata a promuovere la rinascita dell’area. I progetti - esaminati in forma anonima dai giudici, così da garantire trasparenza all’iniziativa - otterranno un punteggio finale sulla base di parametri diversi: estetica, qualità architettonica, soluzioni tecniche, materiali, fattibilità e tempistica di reazione, costi di gestione, originalità e rispetto della tradizione. E’ scritto testualmente: «Originalità creativa con riferimento alla valorizzazione della memoria storica granata relativa all’impianto, alla società e alla squadra»: in tal senso l’osservatore esterno può auspicare non cattedrali svuotate di significati storici, bensì una moderna rilettura degli spazi tenendo conto della necessità di recuperare un’area sportiva che dal 1926 conserva un’impronta speciale. Il recupero almeno dei principali ruderi dello stadio originario, la messa in sicurezza e l’armonizzazione di questi nel nuovo impianto può indubbiamente rappresentare una perfetta simbiosi tra passato e futuro. Rispetto e innovazione.
« AUREA DI SACRALITÀ»
Sul bando del concorso sono anche indicati paletti precisi in merito a quanto si deve realizzare: due campi di dimensioni regolamentari Uefa in erba, riscaldati; spalti lungo tutto il perimetro; «ideazione della tribuna storica in modo che la stessa rappresenti una riproduzione fedele dell’originale, coperta e con i restanti tre lati fruibili dal pubblico, almeno per alcuni gradoni, compatibilmente con la presenza di 3.500 spettatori circa sulle tribune del campo principale»; riedificazione del sottopassaggio - anch’esso storico - che collegava gli spogliatoi al campo; riproposizione di un cortile aperto al pubblico, com’è stato per 7 decenni; uffici per il Torino; museo granata; foresteria per i ragazzi del vivaio; locali per i tifosi. Proprio da queste indicazioni precise emerge quella volontà di fondo, la filosofia portante: invitare i progettisti a realizzare un impianto funzionale per le esigenze del Toro e della sua gente, il più possibile evocativo e rispettoso del passato glorioso sedimentatosi su quell’erba, tra quei mattoni, su quei gradoni: prima, durante e dopo il mito del Grande Torino. In tal senso è utile cogliere un altro passaggio del bando: «Il 17 ottobre 1926 si inaugurò il “Campo Torino” in via Filadelfia. Lo stadio “mito” del calcio Torinese, il Filadelfia, teatro delle imprese del Grande Torino, considerato una sorta di tempio dai tifosi della squadra granata, deriva da una successione di interventi. Alle origini, un campo corredato da una piccola ed elegante tribunetta, il cui ricordo, svanito nella memoria dei torinesi, è oggi affidato a rare immagini fotografiche. In seguito il presidente Enrico Marone Cinzano lo fa dotare di una tribuna improntata a principi prettamente funzionali così come le successive curve, anch’esse di spoglio rigore. Saranno le indimenticabili gesta sportive consumatesi in esso, insieme con le emozioni e passioni di generazioni di tifosi, a conferirgli l’aura di sacralità. L’idea progettuale del nuovo stadio (cioè quanto si chiede ai partecipanti al concorso, ndr) non può non tener conto della consistenza storica del manufatto, ora in gran parte demolito». Sciaguratamente demolito nel 1997, è doveroso qui aggiungere.
LE INFORMAZIONI
Tutte le informazioni sul bando sono reperibili sul sito www.fondazionestadiofiladelfia.org (e su www.comune.torino.it/bandi/ ). I primi tre elaborati saranno premiati con 5.000, 3.500 e 1.500 euro. La graduatoria finale entro metà aprile. Starà poi alla Fondazione valutare, capire - anche in base alla oggettiva qualità del progetto migliore - se sarà possibile raggiungere un altro risultato importante, accorciare il più possibile i tempi. Ovvero procedendo con soltanto un ulteriore bando di gara, integrato, esclusivamente per costruttori, chiamati a tradurre in realtà l’idea progettuale vincitrice del concorso di idee. Il tutto per rendere cantierabile il progetto migliore. In tal caso il primo mattone potrebbe essere posato verso la fine del 2012. I tempi si allungherebbero invece di altri 5, 6 mesi se dopo il concorso di idee venisse stabilito di lanciare non uno ma due nuovi bandi di gara: il primo riservato ai progettisti, il secondo ai costruttori. Si scriveva su queste colonne già nella scorsa settimana: in caso di bando unico, il nuovo Filadelfia potrebbe essere realizzato in tempo utile per celebrarne l’inaugurazione in concomitanza con il 107° compleanno del Torino, il 3 dicembre del 2013. Ha commentato il presidente Cairo : «Sarebbe magnifico se fosse così, un’idea brillante, una coincidenza dalla grande valenza anche simbolica. Effettivamente immaginare il Fila in piedi entro un paio di anni è ragionevole, nell’ottica di affrettare il più possibile i tempi. Sarebbe davvero meraviglioso riaprire le porte del Filadelfia ai tifosi proprio quel giorno. E’ anche la mia speranza. Ed è mio impegno, per quel che mi compete».

Sotto la foto:
Da 14 anni l’area del Filadelfia è una discarica a cielo aperto che solo i tifosi di volta in volta ripuliscono

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