sabato 5 novembre 2011

05/11/11 - Il Filadelfia in piedi tra due anni: si può

L’obiettivo: lavori finiti per il compleanno del Toro, dicembre 2013

Ecco il nuovo cronoprogramma: al concorso di idee seguirà almeno un altro bando. Poi altri 250 giorni per la ricostruzione

MARCO BONETTO
TORINO.
Il Filadelfia in piedi entro il 3 dicembre 2013, 107° compleanno del Torino. Non sono voli pindarici, non solo illusioni: ma purtroppo non sono nemmeno certezze, per adesso. Sono speranze, questo sì. Concrete, perché appoggiate su proiezioni temporali realistiche. Cioè su un nuovo cronoprogramma ufficioso che in Municipio e ai vertici del Torino è oggetto di commenti, analisi. Ripete Cairo : «E’ arrivato il momento di accelerare. Siamo tutti d’accordo che la ricostruzione del centro sportivo è una priorità. E finalmente ci sono le condizioni ideali: si è stagliata una chiara volontà politica, la Regione e il Comune stanno collaborando in modo costruttivo, così come noi, la Fondazione Filadelfia e il Credito Sportivo. Sul Fila ci giochiamo anche la nostra credibilità. E’ giunto il momento di fare in fretta». Appunto: ma quanto in fretta?
PRIMO ITER
L’iter partirà ufficialmente nei prossimi giorni, entro metà novembre: quando verrà pubblicato il concorso di idee. E’ quanto si preannunciava su queste colonne lo scorso 23 ottobre. L’impostazione prevede che i progettisti in gara presentino relazioni e planimetrie (non siamo ancora al progetto finale, ma a una sua prima elaborazione sintetica) il più possibile funzionali alle esigenze del Torino e rispettose della storia del luogo. Ciascun partecipante al concorso dovrà anche indicare i costi di realizzazione e di gestione dell’impianto.
COSA FARE
Utile, fin doveroso ricordare i paletti più importanti da rispettare che compariranno nel concorso di idee. Da realizzare obbligatoriamente sono 2 campi in erba regolamentari con sistema di riscaldamento, destinati agli allenamenti e alle amichevoli della prima squadra granata e alle partite più importanti del vivaio. Spalti su tutti e 4 i lati del campo principale. Una tribuna centrale il più possibile simile a quella originale (Anni 20), all’epoca in legno. Una capienza complessiva di 3.500 spettatori. Un sottopassaggio spogliatoi-campo chiamato anch’esso a riprodurre quello storico. Realizzazione di un cortile tra i 2 campi con libero accesso per i tifosi. Creazione di un museo dedicato alla storia del Torino. Uffici per le esigenze della società granata (sede o anche solo distaccamenti operativi). Spazi riservati per associazioni di tifosi. E una foresteria per ospitare i ragazzi del settore giovanile del Toro.
LE NOVITA’
Il cronoprogramma ancora soltanto ufficioso, quindi soggetto a eventuali cambiamenti in caso di ritardi burocratici o problematiche al momento non immaginabili, prevede che entro metà aprile la commissione giudicante (che verrà nominata dal CdA della Fondazione secondo regole precise e trasparenti indicate nel concorso) pubblichi la graduatoria finale dei progetti esaminati: con premi in denaro per i primi 3 classificati. Previsti, da metà novembre, 3 mesi per presentare i progetti preliminari, più 2 al massimo per l’esame dei “giudici”. A quel punto si aprirà un bivio.
IL BIVIO
Due bandi o uno solo? La speranza che si allarga tra i maggiori protagonisti coinvolti dalla ricostruzione del Fila è che si possa poi procedere con soltanto un ulteriore bando di gara, definito integrato . In parole povere: la Fondazione lancerebbe un nuovo bando solo per costruttori, chiamati a tradurre in realtà l’idea progettuale vincitrice del concorso di idee. Il tutto per rendere “cantierabile” (questo il termine tecnico) il progetto migliore. Se così sarà (molto se non tutto dipenderà dalla qualità dei progetti preliminari che saranno presentati entro la prossima primavera), allora il primo mattone potrà essere posato verso la fine del 2012. E la ricostruzione? Si prevedono tra 200 e 250 giorni di tempo, circa 8 mesi (o poco più, poco meno). Tra eventuali ritardi burocratici e realizzativi resta comunque realistico, in questo caso, immaginare il Fila in piedi a fine autunno 2013: in tempo, appunto, per il 107° compleanno del Torino. I tempi si allungherebbero invece di altri 5, 6 mesi (fino a metà 2014, al massimo) se dopo il concorso di idee (per deliberazione della Fondazione a fronte di chiari motivi, ad esempio un non soddisfacente esito del concorso stesso) venisse stabilito di effettuare non uno ma due bandi di gara: il primo riservato ai progettisti, il secondo ai costruttori. Tant’è. Non avrebbe alcun senso, oggi come oggi, spingersi oltre nelle previsioni. Ma intanto è già lecito sostenere che esistano le condizioni per veder rinascere il Fila entro due anni. E di sicuro non esistono più alibi.

Sotto la foto:
I ruderi imbandierati del Filadelfia, demolito nel 1997. Una cosa è certa: la gente non potrebbe accettare altre chiacchiere e perdite di tempo (LaPresse)

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L’INDISCREZIONE
Intanto si lavora col Credito Sportivo per avere il mutuo

“La banca dello sport” sarà il maggior finanziatore. Alla Provincia verranno di nuovo chiesti 500 mila euro. Interpellanza dell’ex assessore Sbriglio al sindaco Fassino sul Filadelfia e sull’Olimpico

TORINO. Si annotano nuovi contatti in vista della realizzazione di un summit allargato per il Fila, possibilmente già nella prossima settimana. Saranno radunati attorno a un unico tavolo il Comune, la Regione, il Torino, la Fondazione Filadelfia e il Credito Sportivo. Una delle prime questioni da affrontare e risolvere concernerà il reperimento dei fondi e la disponibilità del Credito Sportivo - la cosiddetta banca dello sport - a elargire finanziamenti a tassi tendenti allo zero. O meglio: il numero uno del Credito, Cardinaletti , ha già garantito di essere disposto come ente a partecipare «da protagonista alla storica rinascita del Filadelfia». I dubbi permangono sull’entità dei finanziamenti del Credito. Se è vero che l’opera dovrebbe costare tra 10 e 12 milioni (queste le stime più realistiche, finora), a Cardinaletti sarà chiesta una partecipazione economica il più possibile vicina alla cifra finale necessaria. Il Comune (giunta Chiamparino ) aveva già deliberato 3,5 milioni. La Regione 3. E il Torino? Non si sa, con precisione. Verrà poi chiesto alla Provincia di partecipare con 500 mila euro, come da (vecchie) promesse. Previste aperture per sponsor privati.
PER FASSINO E GALLO
A proposito di soldi (e non solo). L’ex assessore comunale allo Sport, l’avvocato Sbriglio , ha presentato un’interpellanza in cui chiede al sindaco Fassino e al suo successore Gallo di riferire in commissione sia sul Fila sia sull’Olimpico: «In particolare sul Filadelfia sugli impegni di spesa degli enti istituzionali e dei privati finalizzati alla ricostruzione». Per quanto riguarda l’Olimpico, Sbriglio chiede chiarimenti sulle «trattative con il Torino finalizzate alla futura gestione dello stadio», nonché «sull’azione giudiziaria atta a liberare l’impianto dalle ipoteche». L’ex assessore, oggi consigliere comunale, è passato all’interpellanza dopo che «analoghe richieste in commissione non avevano portato ad alcun esito».
M.BON.

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