lunedì 3 dicembre 2012

28/11/12 - Lutto nel mondo granata - FRANCA ZOSO


Il Presidente Cairo, insieme ai dirigenti, i dipendenti, i tecnici, gli allenatori, i calciatori e tutto il settore giovanile del Torino Football Club, si stringe commosso intorno alla famiglia di Franca Zoso, storica responsabile del magazzino del Filadelfia.
 

 
 
 
 
 la 'stendù-a'

Guardarobiera
Giovane

Vietato disturbarla
Vietato darle del tu

Rispetto

Evitare 'situazioni'
Tenere la giusta distanza

Un calciatore si presentava per rispondere a una chiamata al telefono, in pantaloni lunghi e canottiera?
Abbigliamento non consono, dura cazziata assicurata

Niente confidenza,
neanche in occasione di feste danzanti con famiglie al seguito

Niente frequentazioni inter-familiari

Oggi gli ex-calciatori del Toro possono abbracciarla,
le danno del tu, tutti :
"Ciao Francaaa!"

Una vita al Filadelfia
dove abitò fino a ottobre 1971
 
 
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LA DISCREZIONE
di Franca Zoso
 
Quando è arrivato al Toro, dopo il prestito al Varese, mio papà ed io, come capitava spesso con i nuovi giocatori, siamo stati tra i primi a vederlo entrare al Filadelfia. Un sorriso, una stretta di mano, le presentazioni e quindi le operazioni di rito. L’assegnazione del numero di matricola, l’undici, che lo avrebbe seguito per ben 18 anni e avrebbe contrassegnato i suoi capi d’abbigliamento, il suo posto nello spogliatoio, lo scompartimento dello scaffale per le scarpe da gioco. Una visita veloce delle stanze del Fila. La consegna delle scarpe n. 38, della maglia e dei calzoncini per il suo primo allenamento. Aveva l’aria un po’ spaesata, appariva di poche parole ma malgrado la sua giovane età si intravedeva già un carattere forte, determinato, serio e combattivo che gli avrebbe permesso di diventare il grande campione che è stato. I modi gentili e il sorriso accennato. Giovane di belle speranze, campione affermato, vice di Radice nell’anno dello scudetto; ruoli diversi ma sempre la stessa persona. Silenzioso quasi invisibile.

Dalla mia scrivania che non mi permetteva di vedere l’ingresso, riconoscevo dal vociare e dal passo quasi tutti i suoi compagni appena mettevano il naso nel corridoio dello spogliatoio; Giorgio non lo sentivo mai e spesso me lo trovavo davanti che cercava le scarpe o prendeva un goccio di the, quel “leggendario” the che io preparavo e Brunetto correggeva. E come ricordo la prima volta che l’ho visto, ricordo anche l’ultima, quando se n’è andato via da quello che era ormai diventato il suo Filadelfia.

http://www.excalciatorigranata.it/ferrini_zoso.php


 
 
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Dal gruppo su Facebook Rivogliamo lo Stadio Filadelfia
 
Laura Peyretti ha scritto:
 
Cara Signorina Franca,
grazie per quei pomeriggi al Fila; grazie del 'the al limone', bevuto con i ragazzi; grazie per quello scudetto tricolore che mi ha regalato, mentre li cuciva sulle maglie granata (lo conservo con cura incelofanato sul cassettone dell'ingresso di casa).
Grazie per la sua gentilezza, la sua signorilità, per quei valori granata "di famiglia" che ha insegnato a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere quegli anni in sua compagnia.
Dava del "lei" e chiamava tutti i giocatori con il cognome ... ma l'affetto che aveva per tutti quei giovani passati da quella stanza di fronte agli spogliatoi del Fila, era grande!
E se sono diventati uomini, prima che giocatori e campioni, è anche tanto merito suo.
Lei, cara Signorina Franca, ha sofferto tanto quando ha perso la "nostra" casa e forse ... ha iniziato a morire un po' ... proprio in quei giorni.
Ora, insieme al suo grande papà, passeggia di nuovo sull'erba verde del nostro Tempio, e seduta su un gradone di pietra, assiste alle partite che gli eroi del Grande Torino, giocano tra le nuvole, dentro un Campo Filadelfia che nessuno mai potrà distruggere.
A presto.
R.I.P.
28 novembre alle ore 17.53


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