lunedì 21 ottobre 2013

21/10/13 - «Fila, stop alla melina! Abbiamo perso 6 mesi»

L’INTERVISTA
Voltolini, voce dei tifosi nel CdA: «Ora si acceleri»

«Lo stallo del Comune e del club granata è difficile da comprendere: a questo punto la ricostruzione non potrà iniziare prima del 2015»
 
 STEFANO LANZO
TORINO. La voce del popolo granata dice stop ai tentennamenti sul Filadelfia. E lo evidenzia tramite un esponente autorevole, uno dei membri all’interno del CdA della Fondazione in rappresentanza dei tifosi, Andrea Voltolini.
Quanti anni ha?
«Quarantadue».
Da quanti è tifoso del Toro?
«Quarantadue».
Da quanti anni si occupa del Filadelfia?
«Ormai una decina, c’era ancora Cimminelli».
Da quanti è all’interno della Fondazione?
«Fin dal principio, quasi quattro anni».
Qual è stato il suo Fila?
«Quello di Pulici e Graziani. Abitavo a poche centinaia di metri, il Fila era il mio premio quando andavo bene a scuola. Tagliavo i capelli proprio lì davanti, ricordo l’affetto che c’era tra noi bambini e i calciatori che uscivano nel cortile e si fermavano per diversi minuti a parlare di qualsiasi cosa».
Che professione esercita?
«Avvocato penalista».
Come definisce il momento della Fondazione?
«Usando una parafrasi calcistica, dopo un turbinio di azioni anche positive adesso il momento è di giro palla dietro, che però assomiglia tanto a una squallida melina».
Perché, secondo lei?
«Bella domanda. Bisognerebbe chiederlo agli artefici assoluti di questa melina che sono identificabili nel Comune di Torino e nel Torino Fc».
E’ peggio che il Comune non abbia ancora nominato dopo mesi un nuovo presidente oppure che il club granata non abbia inviato l’ormai famosa lettera di intenti?
«Sono inconcepibili entrambe le cose. Entrambe le parti a parole sostengono di voler ricostruire il Filadelfia, ma nei fatti avrebbero la possibilità di portare a termine azioni semplicissime e invece non lo fanno. E i motivi di tali atti sono onestamente incomprensibili. Il Comune dovrebbe seguire le norme e bandire un concorso per trovare il migliore, tramite curriculum, per avere un presidente del CdA operativo per la ricostruzione. Invece in Municipio del bando non c’è traccia: mi era stato assicurato che per il 15 ottobre sarebbe stato pubblicato. E invece no».
E sul fronte Torino?
«Non conosco gli accordi e peraltro mi sembra inconcepibile che vengano portati avanti da Cairo e Fassino in prima persona, escludendo tutti gli altri. Comunque se risponde al vero che il Comune abbia bisogno di una lettera di impegno da parte della società, una formalizzazione così sarebbe già dovuta partire da un pezzo».
A maggio le tempistiche annunciate dal CdA parlavano della pubblicazione del bando nei primi mesi del 2014: è quantificabile a questo punto il ritardo?
«Vanno aggiunti altri sei mesi, a mio avviso: spero entro un anno, l’autunno del 2014. Rimango ottimista, ma la ricostruzione così non potrà cominciare prima del 2015».
Foto: Il Filadelfia non trova pace dal luglio del 1997, quando sono cominciati i lavori di demolizione dell’impianto che fu la casa del Grande Torino (LaPresse)
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LA FONDAZIONE
Novembre il mese decisivo
TORINO. Sono giorni importanti per il destino del Filadelfia. Perché sono già stati calendarizzati alcuni appuntamenti cruciali e durante i quali le parti direttamente coinvolte dovranno mostrare le carte in tavola. Il vice presidente del CdA della Fondazione, Gian Luca Vignale, rappresentante della Regione Piemonte, ha fissato la nuova riunione del CdA per lunedì 4 novembre. Un modo per smuovere le acque e per invitare il Collegio dei Fondatori a riunirsi in modo da deliberare sul progetto preliminare. Nel frattempo a due giorni di distanza, ovvero mercoledì 6, durante il consiglio della circoscrizione 9 saranno presenti i membri del CdA e pure l’assessore allo Sport, Stefano Gallo: un’occasione pubblica per chiarire la situazione. E si attende la calendarizzazione della commissione in Municipio richiesta durante l’ultimo consiglio comunale.
S.L.

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