venerdì 11 ottobre 2013

11/10/13 - Filadelfia nel silenzio

TORO IL CASO
Fondazione in stallo: dove sono il presidente del CdA e la lettera di Cairo?
E Sbriglio tende la mano a Fassino: «Se serve io ci sono, ho già fatto il presidente del CdA»

STEFANO LANZO
 TORINO. Dopo una primavera di speranza e un’estate di illusione, l’autunno del Filadelfia piange. Raso al suolo nel 1997 e da oltre 16, inaccettabili anni in attesa di ricostruzione, la casa del Toro vive un nuovo periodo di stallo. L’ennesimo, in una vicenda scandalosa che si trascina stancamente da troppo tempo. Le ultime notizie sul Filadelfia rimangono ferme alle modifiche statutarie del mese scorso: poca roba se confrontata con la mole di lavoro che ci sarebbe da svolgere per portare avanti il processo burocratico. In Municipio si aspetta ancora - in mancanza di comunicazioni ufficiali di altro genere - la lettera di intenti del presidente granata Cairo. Ma al tempo stesso il Comune rimane da settimane al palo per una questione ancora più nodale: quella del suo rappresentante nel CdA della Fondazione. Dopo le dimissioni estive di Chiabrera  e la rinuncia all’incarico da parte di Zunino  a settembre, la situazione resta nebulosa. Il silenzio assordante e sconcertante getta nell’inquietudine l’ambiente granata: anche perché se è vero che serve una scelta oculata per evitare ulteriori perdite di tempo, al tempo stesso la decisione avrebbe dovuto essere chirurgica e rapida, in modo da ripartire di slancio con il processo che dovrà portare alla ricostruzione. E soprattutto la scelta deve passare attraverso un bando pubblico.
IL PASSO AVANTI  Aspettando novità che rompano il muro del silenzio, c’è da registrare la decisione dell’ex assessore allo sport ai tempi di Chiamparino , Giuseppe Sbriglio  - che nel 2010 tolse le ipoteche che gravavano da anni sull’area del Filadelfia - di uscire allo scoperto, tendendo la mano al sindaco Fassino : «Sicuramente l’attuale situazione del Filadelfia non mi trasmette serenità. Perché da quando ho rimesso il mio mandato pro tempore , per correttezza in quanto era stato eletto un nuovo sindaco, mi sarei aspettato un proseguimento diverso, auspicando figure più appropriate della mia. A oggi, per un motivo o per un altro, le personalità che mi hanno succeduto non sono riuscite a svolgere il ruolo di presidente della Fondazione. Sono preoccupato perché tutto ciò rallenta sensibilmente il lavoro e non crea la sinergia che dovrebbe esserci tra i soggetti interessati alla realizzazione dell’opera. La mancanza di una guida sicura nella Fondazione non crea i presupposti per portare avanti un procedimento complesso, nel quale bisogna trovare la chimica tra varie realtà, dagli enti al Torino Fc passando chiaramente per i rappresentanti della tifoseria. A questo punto, per come si sono svolti gli eventi, io offro la mia disponibilità a proseguire, a titolo rigorosamente gratuito, il lavoro con entusiasmo. Mi sta nel cuore, ci credo, sono cresciuto con i calzoncini corti al Fila. Il mio impegno sulla materia c’è da sempre. L’ho fatto da consigliere comunale e da assessore e pure adesso che sono di nuovo consigliere. Il presidente della Fondazione deve avere la capacità di poter dialogare con tutti i soggetti in campo: Regione, Comune, Torino Fc e tifosi, uno a uno. I problemi vanno condivisi e risolti insieme. Magari si cercano soggetti con un curriculum manageriale, però non abituati a interloquire con il mondo granata: secondo me servono figure con caratteristiche più legate a questo ambiente».
Foto: Una delle numerose manifestazioni al Filadelfia che si sono susseguite nel corso degli anni (LaPresse)
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TORINO CRONACAQUI
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IL TORO FA MELINA SUL FILADELFIA
DOPO 3 MESI NESSUNA LETTERA



 
 
 

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