sabato 20 aprile 2013

20/04/13 - Fila, tra 4 giorni il voto per il sì

La svolta per la cittadella granata
Il Cda farà partire l’unico progetto sostenibile dando la priorità alla realizzazione della parte sportiva
 
TORINO. Ci siamo. Il Cda della Fondazione Filadelfia riunitosi ieri ha visionato il nuovo progetto ridefinito in base ai costi attualmente sostenibili dalle casse, ovvero 8 milioni di euro. L’impatto è stato così positivo che si è deciso di convocare un nuovo cda tra appena quattro giorni. E così mercoledì, alle 11, verrà deliberato il progetto accompagnato dal relativo piano finanziario rispettando la dead line del sindaco Fassino fissata per il 15 maggio. Grazie al lavoro del pool di architetti coordinati da Eraldo Martinetto si è riusciti a rendere meno oneroso il Filadelfia precedente che raggiungeva la cifra di 11,5 milioni. Il tutto è stato possibile risparmiando su alcuni lavori che verranno lasciati al grezzo e quindi non completati come, per esempio, i locali della sede del Torino Fc.
TORO IN CAMPO In realtà si è deciso di dare priorità alla parte legata alla funzionalità sportiva dell’impianto. In sostanza si partirà con un progetto che con gli 8 milioni al momento disponibili permetterà al termine dei lavori di far allenare la prima squadra granata nel nuovo Filadelfia. E nel nuovo Filadelfia saranno pronti i campi, gli spogliatoi e le tribune che ospiteranno i tifosi. Poi, se il ribasso nelle gare d’appalto permetterà di avere a disposizione altre risorse, cioè altri soldi, ecco che verranno concluse le opere lasciate al grezzo. Ma non finisce qui. Perché così facendo si completerebbe solo il primo lotto. In realtà ne è previsto un secondo che permetterebbe la realizzazione anche dell’area commerciale con una quota riservata al Museo granata. Al momento, è palese, i soldi non ci sono per questa seconda fase ma non è detto che cammin facendo interventi esterni economici possano fungere da volano per vedere realizzata anche questa ulteriore costola della cittadella granata. Per il momento il lavoro dei membri del Cda volto a sensibilizzare Fondazioni bancarie, sponsor e mecenati non ha prodotto i risultati auspicati, per cui ora come ora non è possibile sbilanciarsi sui tempi di realizzazione del secondo lotto. Adesso potrà dunque partire solo la prima fase dei lavori, quella che però permetterà di realizzare il grande sogno: veder tornare la squadra del Torino ad allenarsi al Filadelfia, attraverso il contributo del Comune con i suoi 3.5 milioni, della Regione che coprirà una somma analoga e del Torino con 1 milione attraverso la Fondazione Mamma Cairo. Tutte somme che diventeranno concrete e cioè figlie di un “bonifico” reale appena il Cda avrà votato a favore di questo progetto da 8 milioni che al momento è l’unico sostenibile sotto il profilo economico.
IL GIORNO PIU’ LUNGO La votazione avverrà appunto mercoledì e a quel punto verrà presentato il tutto al Collegio dei Fondatori che avrà la possibilità di rendere operativi i propri intenti passando ai fatti per cui Comune, Regione e Cairo apriranno realmente il portafoglio a fronte di un progetto che non solo esisterà, ma sarà stato deliberato dal Cda della Fondazione. Nella riunione di ieri dunque hanno manifestato il proprio parere positivo all’idea di partire con questo nuovo Filadelfia da 8 milioni sia il Comune, che la Regione, il Torino e Andrea Voltolini, uno dei due rappresentanti dei tifosi mentre l,’altro, Domenico Beccaria, teme che così facendo il secondo lotto rischierà di non venire alla luce se in un tempo ragionevole non verranno trovate altre risorse.
STOP ALLE PAROLE Ciò che emerso dalla Cda di ieri è che la maggioranza si esprimerà a favore di questo Filadelfia light da 8 milioni a cui hanno lavorato con passione gli architetti Marco Aimetti, William Cattanea e Paolo Chiappero. Dopo tante promesse, parole, idee, pensieri, riflessioni, guizzi d’ingegno, bugie e chi più ne ha più ne metta, tra 4 giorni il Cda potrà trasformare gli intenti in realtà e consegnare così al sindaco Fassino il progetto accompagnato dal piano finanziario. Per, finalmente, svoltare e aprire un nuovo capitolo. Quello operativo del bando.
BO-LANZO
Foto: A destra Eraldo Martinetto, che coordina il gruppo di architetti impegnati sul progetto del Filadelfia. Gli altri sono Marco Aimetti (a sinistra), William Cattanea e Paolo Chiappero


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20-04-2013 LA STAMPA Cronaca di Torino Pag.51
FILADELFIA, MANCA DAVVERO POCO PRONTI PROGETTO E PIANO FINANZIARIO
(G. Oddenino)

 
 
Qui-toro
20/04/2013 - il caso
Fila, verso il via libera al piano
Ma scoppia la polemica tra i tifosi
Mercoledì il Cda voterà il progetto da 8 milioni. Ma c’è chi protesta: “Un accordo al ribasso, mancano i soldi per costruire il Museo”
gianluca oddenino
torino
Un progetto, un finanziamento certo ed ora anche una data per avviare la ricostruzione del Fila. Anche se non mancano le polemiche e le assenze pesanti, il CdA della Fondazione Filadelfia è pronto a votare per mercoledì prossimo il via libera al piano da 8 milioni di euro. Alla vigilia dell’anniversario della Liberazione, il Fila potrebbe dunque liberarsi del suo stato di prigioniero dei ruderi e tornare a vivere di vita propria con gli allenamenti e le attività del Toro. Ieri i consiglieri della Fondazione hanno incontrato gli architetti della commissione tecnica per avvicinare le richieste con i soldi in cassa (3,5 milioni di Comune e Regione più il milione promesso da Cairo).

Nuovi passi in avanti sono stati fatti ed ormai si delinea un progetto dove non c’è traccia dell’area commerciale su via Giordano Bruno, ma gli spazi per spogliatoi, tribunetta e campo dove ospitare il Torino Fc. Una soluzione che permetterà di rispettare la scadenza del 15 maggio fissata dal sindaco Fassino per avere un piano finanziario certo (e così concedere i fondi comunali promessi), ma che fa storcere il naso ad un pezzo del CdA. “Questo impianto non è il Filadelfia – attacca Domenico Beccaria, consigliere della Fondazione -, ma il ‘Centro Sportivo Urbano il Magnifico’ e non avrà il mio voto favorevole né in CdA né nel Collegio dei Fondatori. Non trasporranno la Sisport sul terreno del Fila col mio consenso. Questo progetto prevede di fare la parte sportiva, più altre aree a grezzo che verrebbero rifinire col ribasso d’asta e non c’è posto per ospitare il Museo nell’area sportiva. Se tutti quanti avessero fatto il loro dovere, a partire da chi ha giurato a Superga di mettere 3,5 milioni per i Fila e poi ne ha messo uno, ora non saremmo qui a fare le nozze coi fichi secchi”.

L’attacco a Cairo è evidente e la marcia del 19 maggio per il Fila inizia ad assumere altri toni, ma la Fondazione Filadelfia ha fretta e necessità di far decollare la rinascita dello storico campo del Grande Torino il prima possibile. Anche se nel CdA ieri non c’era per la terza volta consecutiva il presidente Luigi Chiabrera e ad un certo punto si è dovuto assentare anche l’assessore regionale Vignale per l’indagine sui rimborsi. Con tre soli consiglieri presenti, Beccaria e Voltolini per i tifosi e Ferrauto per il Torino Fc, la seduta è stata aggiornata per il 24 aprile. Che a questo punto diventa decisiva per le sorti del Filadelfia, anche se in Comune si respira un clima fiducioso per avviare un’opera da 8 milioni di euro complessivi che potrà ridare vita alla “casa del popolo granata”, sciaguratamente abbattuta nell’estate 1997.
 
http://www.lastampa.it/2013/04/20/sport/calcio/qui-toro/fila-verso-il-via-libera-al-piano-ma-scoppia-la-polemica-tra-i-tifosi-SVSO5SqoGXbX9YMiRoOVPK/pagina.html

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