venerdì 27 gennaio 2012

27/01/12 - Sbriglio: «Stadio: Fassino che fa?»

Parla l'ex assessore allo sport
«Nessun atto per togliere le ipoteche, così si favorisce l'attendismo di Cairo»
« Finché l’Olimpico sarà ipotecato, il patron potrà evitare ogni investimento. Io avevo messo in moto gli avvocati, invece il sindaco... »

Sotto la foto:
Un’immagine della curva Maratona dello stadio Olimpico. Il Torino è tornato a giocare nell’ex Comunale, ristrutturato radicalmente, dalla stagione 2006-2007 (Liverani)

MARCO BONETTO
TORINO. E’ arrabbiato l’ex assessore allo Sport Giuseppe Sbriglio. «Arrabbiato e deluso. Non comprendo dove voglia arrivare il sindaco Fassino. Così facendo... anzi: così non facendo, finisce soltanto per favorire l’attendismo di Cairo. Lo dico con amarezza doppia. Perché in Comune sono un consigliere di maggioranza. E perché sono anche un tifoso del Toro».
Avvocato Sbriglio, perché ce l’ha con Fassino sugli stadi?
«Perché non sta facendo nulla per togliere le ipoteche dallo stadio Olimpico. E’ da maggio che guida la città, ma in tutti questi mesi la sua amministrazione non ha mosso un passo per liberare lo stadio. Per renderlo interessante. Interessante dal punto di vista economico e commerciale, intendo. Stiamo parlando di un bene della città. Non è accettabile perdere tempo o sbagliare strategia».
E’ molto severo. Nessuna giustificazione possibile?
«Non ne vedo. Ragiono. E ripenso a cosa avevamo fatto noi. Dopo pochi mesi da quando ero stato nominato assessore allo Sport riuscii a far levare le ipoteche che gravavano da anni sul Filadelfia. E che bloccavano ogni discorso. Fino a quel momento Cairo aveva potuto ripetere: “Io vorrei impegnarmi per il Filadelfia, ma è ipotecato, per cui ho le mani legate”. Ma non ha più potuto utilizzare questi argomenti una volta che siamo riusciti a liberare il Fila grazie anche all’impegno dell’avvocatura della città e alla collaborazione dell’Agenzia delle Entrate. Da quel momento si è sbloccato qualcosa. La Fondazione Filadelfia ha cominciato a marciare più spedita, si sono susseguiti gli incontri anche con il Credito sportivo, è stato lanciato ufficialmente il concorso di idee... Insomma, la macchina si è finalmente messa in moto, anche se aspetto ancora che la Giunta ci comunichi novità sul reperimento dei fondi necessari per riqualificare l’area e realizzare un centro sportivo a uso e consumo del Torino. Come da programmi, cioè».
Invece, per l’Olimpico...
«Invece per l’Olimpico non mi risulta che si sia fatto alcunché di significativo. Dopo aver liberato il Fila avevo dato mandato all’avvocatura perché si occupasse anche delle ipoteche dell’Olimpico. Ma poi è cambiata l’amministrazione. E tutto è stato lasciato cadere. In questi mesi in commissione avevo anche sollecitato la Giunta a far qualcosa. A riprendere l’iter, depositando il primo atto in Tribunale per cancellare le ipoteche. Ma non ho avuto riscontri. Per le ipoteche da 38 milioni che gravano sull’ex Comunale non si può transare come si fece per il Fila. L’avvocatura per prima ci aveva consigliato di avviare una battaglia giudiziaria, perché lo stadio può venir considerato da un giudice, con una sentenza appropriata, un patrimonio comunale “indisponibile”. Su cui in teoria non dovrebbero poter sopravvivere ipoteche. Ma certo se non si fa nulla nessun privato potrà mai essere interessato a prendersi in gestione quell’impianto e a investire dei soldi per far nascere attività commerciali connesse. E farlo fruttare. E così Cairo potrà continuare a rinviare gli investimenti per l’Olimpico, ammesso che veramente un giorno possa essere interessato ad acquistare lo stadio in diritto di superficie per il Torino».
Cairo non è mai andato oltre all’affitto.
«Appunto. A fine stagione scadrà il contratto. Vedo già la scena. Dirà che l’Olimpico è ancora ipotecato, che non potrà fare nulla di diverso che chiedere il rinnovo dell’affitto a prezzi sempre più bassi. Potrà dire che il Comune, proprietario dell’impianto, non ha fatto nulla per liberare lo stadio. E la Giunta dovrà persino dargli ragione. Assurdo. Altro che far valere in pieno gli interessi della città... Ecco perché così facendo Fassino rischia soltanto di fare il gioco di Cairo. E’ grave non aver dato un nuovo mandato all’avvocatura per sbloccare la situazione. Vorrei rivolgere pubblicamente una domanda a Fassino».
Che sarebbe?
«Quanto dobbiamo ancora aspettare perché si faccia qualcosa? In Comune abbiamo un’avvocatura capace, preparata, che nella fattispecie ha svolto un gran lavoro per togliere le ipoteche del Fila. In compenso sulle ipoteche si sta dormendo. E poi si lamentano se Cairo dice che l’Olimpico a queste condizioni non gli interessa... Per forza che non gli interessa! Sarebbe strano il contrario. Voi lo prendereste uno stadio ipotecato? Su, dai, siamo seri».

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