Vedi: http://purple66.blogspot.com/2009/05/230409-interpellanza-200902330-che.html
e http://purple66.blogspot.com/2009/05/250509-resoconto-interpellanza.html
Paragrafo n. 11
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 2009 02320/02, presentata in data 23 aprile 2009 ( ndr: presentata dai Consiglieri RAVELLO e GHIGLIA ) , avente per oggetto: "A che punto è il piano per la ricostruzione del Filadelfia?"
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
Mi sono reso conto ora che non sono in grado di rispondere ad una delle domande (nel senso che non disponiamo noi di quelle informazioni), ma mi riserverò di farlo. Gli interpellanti chiedono, per quanto concerne lo storico impianto del Filadelfia, a che punto sia l'elaborazione del piano di ricostruzione e il motivo per cui non sia ancora stato sottoposto alla Commissione Consiliare competente e, poi, se la Fondazione abbia reperito i fondi necessari.
Per quanto riguarda l'elaborazione del piano di ricostruzione, vi è una deliberazione (che, a più riprese, abbiamo citato nel corso delle ultime due sedute delle Commissioni competenti, durante le quali è stato esaminato il problema e lo stato dell'arte) con la quale la Città ha approvato lo Statuto della Fondazione e si è impegnata a mettere a disposizione, in diritto di superficie, per 99 anni a titolo gratuito l'area del Filadelfia, che, con una Variante che ha consentito di riportare nella titolarità della Città l'intera area, è integralmente liberata dalle previsioni di insediamenti edilizi. Con quell'atto deliberativo, che risale alla fine del 2007, abbiamo approvato lo Statuto; ci siamo impegnati a concedere a titolo gratuito l'area e a contribuire alla realizzazione dell'opera, naturalmente sulla base degli stati di avanzamento, demandando, però, alla Fondazione il compito di sviluppare il progetto dell'intervento, di reperire le risorse necessarie e di operare nel quadro delle regole di carattere urbanistico (ovvero le regole costruttive, le quantità edificatorie a destinazione commerciale possibili, eccetera), che sono state definite dal Consiglio Comunale con una specifica Variante (di cui, al momento, non ho gli estremi, ma che, se necessario, posso recuperare). Quindi, da quel momento in poi, la situazione è passata in mano alla Fondazione; ricorderete come, a suo tempo, l'Amministrazione e la Giunta svilupparono, d'intesa con il Torino Calcio, un'ipotesi progettuale, che, però, fu oggetto di alcuni apprezzamenti e di molte critiche da parte delle associazioni dei tifosi, le quali ritenevano che non fosse un progetto adeguato a testimoniare in modo idoneo la memoria dello storico impianto. Le critiche si riferivano alle gradinate, alle recinzioni e a tutta una serie di soluzioni tecniche, sulle quali, certamente, ognuno può mantenere un proprio giudizio. Per evitare che si proseguisse su una strada che appariva molto poco produttiva dal punto di vista di una condivisione ampia, si concordò, unanimemente, di affidare alla Fondazione il compito di sviluppare il progetto.
La Fondazione non ha ancora - credo - concretamente lavorato in questo senso, in attesa della formalizzazione della concessione del diritto di superficie che dà alla Fondazione stessa un titolo pieno ad operare e agire su quell'area. Come credo ormai sia altrettanto chiaro a tutti i Consiglieri, a seguito appunto delle due discussioni di Commissione, che non si è ancora provveduto alla concessione del diritto di superficie, in relazione ad un'intesa intervenuta con alcuni legali, che riteniamo rappresentassero le associazioni dei tifosi (e non siamo stati smentiti, quindi possiamo ritenere confermata questa valutazione che abbiamo condotto), con i quali abbiamo concordato che, prima di procedere alla concessione del diritto di superficie
formale alla Fondazione Filadelfia, fosse necessario sciogliere il nodo delle iscrizioni ipotecarie.
In questo senso, abbiamo riferito, sempre nelle ultime due Commissioni delle settimane scorse, che stiamo attendendo la perizia di un tecnico nominato dal Tribunale (di cui abbiamo chiesto la nomina, appunto, al Presidente del Tribunale) ad inizio anno, il quale dovrebbe consegnare il risultato del suo lavoro entro questo mese - questo è stato l'impegno assunto a suo tempo - quindi, siamo agli sgoccioli e dovrebbe davvero arrivarci nell'arco di qualche giorno.
Sulla base di questa perizia (che non è di parte, non redatta dagli Uffici della Città di Torino, ma da tecnico designato dal Presidente del Tribunale, quindi, in qualche misura, indipendente e al di sopra delle parti) abbiamo inteso - per ora, verbalmente - con l'Agenzia delle Entrate che avremmo provveduto alla purgazione dell'ipoteca, che consentirebbe di liberare integralmente l'area da vincoli di sorta e di procedere, quindi, alla concessione del diritto di superficie, il cui atto deliberativo è già pronto in bozza; attendiamo soltanto di rimuovere questo nodo.
Per quanto riguarda l'onerosità della purgazione, riteniamo, sulla base naturalmente di notizie preliminari, che dovrebbe essere necessaria una piccola integrazione, molto modesta, di risorse dirette da parte della Città, mentre la parte più consistente delle risorse necessarie potrebbe provenire dall'impegno assunto a suo tempo dalla curatela fallimentare a contribuire, appunto, per 500 mila Euro alla purgazione stessa.
Questa è la situazione. Quindi, naturalmente, noi non abbiamo proceduto all'elaborazione di un progetto, perché è demandato alla Fondazione, la quale ha interloquito, ma formalmente non dispone di impegni, in attesa del perfezionamento dell'atto di concessione del diritto di superficie. Per quanto riguarda i comportamenti successivi alle due fasi di progettazione e al reperimento delle risorse finanziarie, li valuteremo nel momento in cui queste prime condizioni matureranno.
Per quanto riguarda l'operazione "Un mattone per salvare il Filadelfia", in merito a quanti tifosi abbiano partecipato all'iniziativa e quante risorse siano state reperite, a memoria dico 200.000 Euro, nel senso che non ho i dati documentali; chiedo scusa agli interpellanti, ma confesso di non aver fatto fare una ricerca specifica. Comunque, se è necessario posso farla fare.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.
RAVELLO Roberto Sergio
Chiaramente, le scuse da parte di un Assessore sempre molto puntuale, come l'Assessore Viano, sono accettate senza riserve.
È un dato che ho cercato di recuperare prima di chiederlo a lei, e mi sono infilato in una difficile ricerca attraverso tutti i documenti riguardanti questa operazione, ma non sono riuscito a recuperarlo, per cui mi sono rivolto a lei. D'altronde, chi ha la delega per queste "faccenduole" nell'Amministrazione è lei e, comunque, si tratta di una proprietà del Comune di Torino e di una questione rispetto alla quale il Comune di Torino ha responsabilità e competenze. Le assicuro che ho tentato di risparmiarle il lavoro, ma, purtroppo, non ci sono riuscito. In questa faccenda, della cui complessità lei è sicuramente più a conoscenza del sottoscritto, ritengo importante capire quanto i tifosi (o non necessariamente tifosi, anche solo chi ha creduto nella necessità di sostenere un progetto di riqualificazione di quell'area e di ricostruzione di un monumento storico e sportivo della nostra Città) siano stati presi in giro - mi perdoni l'uso di termini un po' prosaici - o se, invece, abbiano partecipato economicamente, ormai 15 anni fa, alla presa di una forma reale di quell'idea (che, attualmente, non si è ancora verificata).
Visto che sono capitati talmente tanti eventi attorno alla questione, non mi stupirei se chi ha creduto nel progetto di ricostruzione del Filadelfia fosse caduto nuovamente, per l'ennesima volta, vittima di qualche millantatore. Vorrei solo avere contezza di questa partita e sapere che cosa è stato di ciò che, ormai 14 anni fa, è stato portato avanti, tra l'altro, anche dal punto di vista dell'immagine in maniera particolarmente sostenuta, dando grande risalto a quell'operazione - io, che ero un giovanotto, comunque, lo ricordo -. Vorrei togliermi solo la soddisfazione di poter dire, oggi, a chi me lo chiede, quanto effettivamente è stato incassato e dove siano finiti quei soldi che i tifosi, ma non solo, hanno dato per sostenere un progetto.
Io le devo anche delle scuse, ma, sicuramente, non le sarà sfuggito che questa interpellanza è stata presentata prima della riunione di Commissione della scorsa settimana, che ha ritrattato tutti gli argomenti che lei ha ripreso quest'oggi. C'è, però, un aspetto che non mi torna. Ricordo che il piano per la ricostruzione del Filadelfia era un compito dell'Amministrazione Comunale, non della Fondazione, e mi viene difficile credere che la Fondazione debba presentare un piano quando, formalmente, la Fondazione non è nemmeno ancora stata costituita.
In tutte le riunioni alle quali ho partecipato, mi sembra di ricordare di aver sentito dire, in particolare dall'Assessore Montabone, che il piano per la ricostruzione sarebbe stato presentato dall'Amministrazione nel mese di febbraio di quest'anno. La notizia è stata persino ripresa dall'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, che in un comunicato, se non ricordo male, del 25 gennaio di quest'anno scriveva - e le parole sono pietre - che, entro febbraio, sarebbe stato presentato alla Commissione Consiliare competente il piano per la ricostruzione. Allora, però, la Fondazione non era ancora costituita, per cui sarebbe stato assurdo pensare che la Fondazione dovesse presentare un piano quando, anche ai tempi del comunicato stampa dell'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, la Fondazione non era ancora costituita.
Quindi, vorrei solo capire se - e mi scusi il gioco di parole - sono io che non ho capito, oppure se è un problema di comunicazione tra di voi, membri della Giunta che state seguendo la questione (capisco che l'Assessore Montabone non sia troppo presente in questo periodo, perché in altre faccende affaccendato), che, ovviamente, non ha fatto sì che l'informazione fosse trasmessa al Consiglio Comunale in maniera veritiera.
È una questione dirimente; nella mia attività, mi affido anche alle informazioni che diffonde l'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale. Nel momento in cui l'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale diffonde un'informazione, mi aspetto che quell'informazione sia trasmessa attraverso un canale privilegiato, quindi, che non sia viziata e filtrata da organi di stampa magari vicini a qualche parte politica, ma che corrisponda a verità.
Inoltre, sono stupito che, oggi, a distanza di qualche mese dall'annuncio, questo piano non sia ancora arrivato nelle sue sedi, ma mi stupisco ancora di più quando io - ma non solo io - ho un ricordo completamente diverso della questione riguardante la competenza per la presentazione di questo piano, anche perché, se fosse vero che l'impegno fu preso dall'Amministrazione Comunale, non capisco perché si stia continuando a perdere tempo. Se l'Amministrazione Comunale ha assunto un impegno, soprattutto attraverso l'Assessore Montabone, non vedo perché la questione delle ipoteche e quant'altro debba rallentare questa operazione. Se si è certi che la questione sia risolta e che la parte relativa alle ipoteche venga chiusa, ovviamente in favore della Città e della Fondazione, non capisco perché non ci si possa portare avanti con il lavoro iniziando a presentare questo piano, di cui, chiaramente, si sente un gran bisogno, non solo tra le forze politiche in maniera trasversale, ma, soprattutto, nella cittadinanza.
Concludo lanciandole una piccola provocazione, Assessore, che spero mi possa perdonare. Conosco il suo modo di lavorare e credo nella sua onestà intellettuale e politica, ma non vorrei che si stesse cercando di prendere tempo (visto che ai giochi della politica dobbiamo sottostare tutti) per arrivare ad un momento in cui sia più favorevole (nei confronti della cittadinanza, ma, soprattutto, dell'elettorato) presentare un progetto. In sostanza, non vorrei che si stesse aspettando la prossima tornata amministrativa, il rinnovo del Consiglio Comunale e dell'Amministrazione della Città di Torino per convincere i tifosi del Toro (che oggi si sentono bistrattati) a rivotare coloro che hanno sostenuto anche sulla base di promesse di cui stiamo parlando quest'oggi e - aggiungo - non del tutto mantenute.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
Parto dal primo tema affrontato, quello all'ultimo punto dell'interpellanza, naturalmente, mantenendo l'impegno ad acquisire l'informazione. Vorrei chiarire che quell'operazione ha fatto capo all'ex Sindaco Novelli non in quanto rappresentante dell'Amministrazione, ma come Presidente della precedente Fondazione Filadelfia. Lo dico solo perché non è negli atti. Non basta fare una ricerca, bisogna che io interloquisca… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Appunto, perché è chiaro che quelle risorse, per quanto ne sappiamo da informazioni verbali, sono depositate ed è stata dichiara la disponibilità ad apportarle a cofinanziamento della nuova operazione, però le informazioni relative non sono a disposizione della Città; l'unica cosa che posso fare è chiederle, ma al diretto interessato.
Sulla seconda parte chiedevo, anche attraverso gli Uffici, se era possibile recuperare questa notizia, che sarebbe stata data dall'Ufficio Stampa del Consiglio, perché nei giorni scorsi non ho sentito l'Assessore Montabone, ma le assicuro - naturalmente, sono pronto a riprendere la questione ove ci fosse un frainteso o qualcosa del genere, che mi risulterebbe francamente strano, tuttavia, nulla si può escludere - che l'intesa che tutta l'Amministrazione (e, in primis, da parte mia con l'Assessore Montabone) ha definito, con la quale ha avviato l'interlocuzione ai fini della costituzione della nuova Fondazione Filadelfia è stata esattamente quella che le ho riferito, ovvero, di fronte ad uno sforzo progettuale che ogni volta mostrava delle insufficienze, delle inadeguatezze (a giudizio di taluna delle molte parti in gioco), si è ritenuto - se volete pilatescamente, furbescamente, ve ne posso dare atto - di dire: "Costituiamo la Fondazione Filadelfia, a cui facciamo partecipare, possibilmente, gli Enti pubblici che dichiarano interesse, disponibilità e volontà, ovviamente, il Torino Football
Club, tutte le associazioni di tifosi, ex calciatori (che, in qualche misura, costituiscono questo mondo), li facciamo convergere nella Fondazione ed affidiamo a quest'ultima il compito di trovare un professionista di cui si fidino per, poi, lavorarci dentro, in modo da definire un progetto in relazione alle possibili risorse da mettere in campo ed a quelle che, invece, è necessario recuperare attraverso un partner privato (per esempio, della parte commerciale)".
I rappresentanti delle associazioni dei tifosi tendono a sostenere che non bisogna mettere in campo ed in conto risorse private che provengano da valorizzazioni di carattere immobiliare. Noi abbiamo detto che saremmo ben felici se fosse possibile recuperare risorse senza un ritorno di redditività esplicita, tuttavia, per evitare di precostituire condizioni che, poi, non sarebbero state condivise, abbiamo ritenuto di dare mandato alla Fondazione di sviluppare anche il progetto, perché nei suoi contenuti architettonici (di recupero, stilistici o fattuali di elementi di memoria più o meno significativa) è anche un progetto che mette in conto le attività o le funzioni complementari, che possono produrre reddito. Esiste una serie di componenti del progetto che, al di là dell'elemento impianto in senso proprio, possono giocare significativamente sia nell'economia dei costi, sia delle risorse che è possibile recuperare e reinvestire.
Con tutta franchezza, devo dire che mi sorprende che ci sia stata una comunicazione come quella riferita dal Consigliere Ravello. Sto cercando, attraverso gli Uffici, di recuperarla all'Ufficio Stampa. Se così fosse, cercherò di capire quale sia la sua origine, perché, per quanto ne so io, l'indirizzo è stato questo, come ho già riferito nella prima parte della mia risposta.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
La Fondazione non ha ancora - credo - concretamente lavorato in questo senso, in attesa della formalizzazione della concessione del diritto di superficie che dà alla Fondazione stessa un titolo pieno ad operare e agire su quell'area. Come credo ormai sia altrettanto chiaro a tutti i Consiglieri, a seguito appunto delle due discussioni di Commissione, che non si è ancora provveduto alla concessione del diritto di superficie, in relazione ad un'intesa intervenuta con alcuni legali, che riteniamo rappresentassero le associazioni dei tifosi (e non siamo stati smentiti, quindi possiamo ritenere confermata questa valutazione che abbiamo condotto), con i quali abbiamo concordato che, prima di procedere alla concessione del diritto di superficie
formale alla Fondazione Filadelfia, fosse necessario sciogliere il nodo delle iscrizioni ipotecarie.
In questo senso, abbiamo riferito, sempre nelle ultime due Commissioni delle settimane scorse, che stiamo attendendo la perizia di un tecnico nominato dal Tribunale (di cui abbiamo chiesto la nomina, appunto, al Presidente del Tribunale) ad inizio anno, il quale dovrebbe consegnare il risultato del suo lavoro entro questo mese - questo è stato l'impegno assunto a suo tempo - quindi, siamo agli sgoccioli e dovrebbe davvero arrivarci nell'arco di qualche giorno.
Sulla base di questa perizia (che non è di parte, non redatta dagli Uffici della Città di Torino, ma da tecnico designato dal Presidente del Tribunale, quindi, in qualche misura, indipendente e al di sopra delle parti) abbiamo inteso - per ora, verbalmente - con l'Agenzia delle Entrate che avremmo provveduto alla purgazione dell'ipoteca, che consentirebbe di liberare integralmente l'area da vincoli di sorta e di procedere, quindi, alla concessione del diritto di superficie, il cui atto deliberativo è già pronto in bozza; attendiamo soltanto di rimuovere questo nodo.
Per quanto riguarda l'onerosità della purgazione, riteniamo, sulla base naturalmente di notizie preliminari, che dovrebbe essere necessaria una piccola integrazione, molto modesta, di risorse dirette da parte della Città, mentre la parte più consistente delle risorse necessarie potrebbe provenire dall'impegno assunto a suo tempo dalla curatela fallimentare a contribuire, appunto, per 500 mila Euro alla purgazione stessa.
Questa è la situazione. Quindi, naturalmente, noi non abbiamo proceduto all'elaborazione di un progetto, perché è demandato alla Fondazione, la quale ha interloquito, ma formalmente non dispone di impegni, in attesa del perfezionamento dell'atto di concessione del diritto di superficie. Per quanto riguarda i comportamenti successivi alle due fasi di progettazione e al reperimento delle risorse finanziarie, li valuteremo nel momento in cui queste prime condizioni matureranno.
Per quanto riguarda l'operazione "Un mattone per salvare il Filadelfia", in merito a quanti tifosi abbiano partecipato all'iniziativa e quante risorse siano state reperite, a memoria dico 200.000 Euro, nel senso che non ho i dati documentali; chiedo scusa agli interpellanti, ma confesso di non aver fatto fare una ricerca specifica. Comunque, se è necessario posso farla fare.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.
RAVELLO Roberto Sergio
Chiaramente, le scuse da parte di un Assessore sempre molto puntuale, come l'Assessore Viano, sono accettate senza riserve.
È un dato che ho cercato di recuperare prima di chiederlo a lei, e mi sono infilato in una difficile ricerca attraverso tutti i documenti riguardanti questa operazione, ma non sono riuscito a recuperarlo, per cui mi sono rivolto a lei. D'altronde, chi ha la delega per queste "faccenduole" nell'Amministrazione è lei e, comunque, si tratta di una proprietà del Comune di Torino e di una questione rispetto alla quale il Comune di Torino ha responsabilità e competenze. Le assicuro che ho tentato di risparmiarle il lavoro, ma, purtroppo, non ci sono riuscito. In questa faccenda, della cui complessità lei è sicuramente più a conoscenza del sottoscritto, ritengo importante capire quanto i tifosi (o non necessariamente tifosi, anche solo chi ha creduto nella necessità di sostenere un progetto di riqualificazione di quell'area e di ricostruzione di un monumento storico e sportivo della nostra Città) siano stati presi in giro - mi perdoni l'uso di termini un po' prosaici - o se, invece, abbiano partecipato economicamente, ormai 15 anni fa, alla presa di una forma reale di quell'idea (che, attualmente, non si è ancora verificata).
Visto che sono capitati talmente tanti eventi attorno alla questione, non mi stupirei se chi ha creduto nel progetto di ricostruzione del Filadelfia fosse caduto nuovamente, per l'ennesima volta, vittima di qualche millantatore. Vorrei solo avere contezza di questa partita e sapere che cosa è stato di ciò che, ormai 14 anni fa, è stato portato avanti, tra l'altro, anche dal punto di vista dell'immagine in maniera particolarmente sostenuta, dando grande risalto a quell'operazione - io, che ero un giovanotto, comunque, lo ricordo -. Vorrei togliermi solo la soddisfazione di poter dire, oggi, a chi me lo chiede, quanto effettivamente è stato incassato e dove siano finiti quei soldi che i tifosi, ma non solo, hanno dato per sostenere un progetto.
Io le devo anche delle scuse, ma, sicuramente, non le sarà sfuggito che questa interpellanza è stata presentata prima della riunione di Commissione della scorsa settimana, che ha ritrattato tutti gli argomenti che lei ha ripreso quest'oggi. C'è, però, un aspetto che non mi torna. Ricordo che il piano per la ricostruzione del Filadelfia era un compito dell'Amministrazione Comunale, non della Fondazione, e mi viene difficile credere che la Fondazione debba presentare un piano quando, formalmente, la Fondazione non è nemmeno ancora stata costituita.
In tutte le riunioni alle quali ho partecipato, mi sembra di ricordare di aver sentito dire, in particolare dall'Assessore Montabone, che il piano per la ricostruzione sarebbe stato presentato dall'Amministrazione nel mese di febbraio di quest'anno. La notizia è stata persino ripresa dall'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, che in un comunicato, se non ricordo male, del 25 gennaio di quest'anno scriveva - e le parole sono pietre - che, entro febbraio, sarebbe stato presentato alla Commissione Consiliare competente il piano per la ricostruzione. Allora, però, la Fondazione non era ancora costituita, per cui sarebbe stato assurdo pensare che la Fondazione dovesse presentare un piano quando, anche ai tempi del comunicato stampa dell'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, la Fondazione non era ancora costituita.
Quindi, vorrei solo capire se - e mi scusi il gioco di parole - sono io che non ho capito, oppure se è un problema di comunicazione tra di voi, membri della Giunta che state seguendo la questione (capisco che l'Assessore Montabone non sia troppo presente in questo periodo, perché in altre faccende affaccendato), che, ovviamente, non ha fatto sì che l'informazione fosse trasmessa al Consiglio Comunale in maniera veritiera.
È una questione dirimente; nella mia attività, mi affido anche alle informazioni che diffonde l'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale. Nel momento in cui l'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale diffonde un'informazione, mi aspetto che quell'informazione sia trasmessa attraverso un canale privilegiato, quindi, che non sia viziata e filtrata da organi di stampa magari vicini a qualche parte politica, ma che corrisponda a verità.
Inoltre, sono stupito che, oggi, a distanza di qualche mese dall'annuncio, questo piano non sia ancora arrivato nelle sue sedi, ma mi stupisco ancora di più quando io - ma non solo io - ho un ricordo completamente diverso della questione riguardante la competenza per la presentazione di questo piano, anche perché, se fosse vero che l'impegno fu preso dall'Amministrazione Comunale, non capisco perché si stia continuando a perdere tempo. Se l'Amministrazione Comunale ha assunto un impegno, soprattutto attraverso l'Assessore Montabone, non vedo perché la questione delle ipoteche e quant'altro debba rallentare questa operazione. Se si è certi che la questione sia risolta e che la parte relativa alle ipoteche venga chiusa, ovviamente in favore della Città e della Fondazione, non capisco perché non ci si possa portare avanti con il lavoro iniziando a presentare questo piano, di cui, chiaramente, si sente un gran bisogno, non solo tra le forze politiche in maniera trasversale, ma, soprattutto, nella cittadinanza.
Concludo lanciandole una piccola provocazione, Assessore, che spero mi possa perdonare. Conosco il suo modo di lavorare e credo nella sua onestà intellettuale e politica, ma non vorrei che si stesse cercando di prendere tempo (visto che ai giochi della politica dobbiamo sottostare tutti) per arrivare ad un momento in cui sia più favorevole (nei confronti della cittadinanza, ma, soprattutto, dell'elettorato) presentare un progetto. In sostanza, non vorrei che si stesse aspettando la prossima tornata amministrativa, il rinnovo del Consiglio Comunale e dell'Amministrazione della Città di Torino per convincere i tifosi del Toro (che oggi si sentono bistrattati) a rivotare coloro che hanno sostenuto anche sulla base di promesse di cui stiamo parlando quest'oggi e - aggiungo - non del tutto mantenute.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Viano.
VIANO Mario (Assessore)
Parto dal primo tema affrontato, quello all'ultimo punto dell'interpellanza, naturalmente, mantenendo l'impegno ad acquisire l'informazione. Vorrei chiarire che quell'operazione ha fatto capo all'ex Sindaco Novelli non in quanto rappresentante dell'Amministrazione, ma come Presidente della precedente Fondazione Filadelfia. Lo dico solo perché non è negli atti. Non basta fare una ricerca, bisogna che io interloquisca… (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Appunto, perché è chiaro che quelle risorse, per quanto ne sappiamo da informazioni verbali, sono depositate ed è stata dichiara la disponibilità ad apportarle a cofinanziamento della nuova operazione, però le informazioni relative non sono a disposizione della Città; l'unica cosa che posso fare è chiederle, ma al diretto interessato.
Sulla seconda parte chiedevo, anche attraverso gli Uffici, se era possibile recuperare questa notizia, che sarebbe stata data dall'Ufficio Stampa del Consiglio, perché nei giorni scorsi non ho sentito l'Assessore Montabone, ma le assicuro - naturalmente, sono pronto a riprendere la questione ove ci fosse un frainteso o qualcosa del genere, che mi risulterebbe francamente strano, tuttavia, nulla si può escludere - che l'intesa che tutta l'Amministrazione (e, in primis, da parte mia con l'Assessore Montabone) ha definito, con la quale ha avviato l'interlocuzione ai fini della costituzione della nuova Fondazione Filadelfia è stata esattamente quella che le ho riferito, ovvero, di fronte ad uno sforzo progettuale che ogni volta mostrava delle insufficienze, delle inadeguatezze (a giudizio di taluna delle molte parti in gioco), si è ritenuto - se volete pilatescamente, furbescamente, ve ne posso dare atto - di dire: "Costituiamo la Fondazione Filadelfia, a cui facciamo partecipare, possibilmente, gli Enti pubblici che dichiarano interesse, disponibilità e volontà, ovviamente, il Torino Football
Club, tutte le associazioni di tifosi, ex calciatori (che, in qualche misura, costituiscono questo mondo), li facciamo convergere nella Fondazione ed affidiamo a quest'ultima il compito di trovare un professionista di cui si fidino per, poi, lavorarci dentro, in modo da definire un progetto in relazione alle possibili risorse da mettere in campo ed a quelle che, invece, è necessario recuperare attraverso un partner privato (per esempio, della parte commerciale)".
I rappresentanti delle associazioni dei tifosi tendono a sostenere che non bisogna mettere in campo ed in conto risorse private che provengano da valorizzazioni di carattere immobiliare. Noi abbiamo detto che saremmo ben felici se fosse possibile recuperare risorse senza un ritorno di redditività esplicita, tuttavia, per evitare di precostituire condizioni che, poi, non sarebbero state condivise, abbiamo ritenuto di dare mandato alla Fondazione di sviluppare anche il progetto, perché nei suoi contenuti architettonici (di recupero, stilistici o fattuali di elementi di memoria più o meno significativa) è anche un progetto che mette in conto le attività o le funzioni complementari, che possono produrre reddito. Esiste una serie di componenti del progetto che, al di là dell'elemento impianto in senso proprio, possono giocare significativamente sia nell'economia dei costi, sia delle risorse che è possibile recuperare e reinvestire.
Con tutta franchezza, devo dire che mi sorprende che ci sia stata una comunicazione come quella riferita dal Consigliere Ravello. Sto cercando, attraverso gli Uffici, di recuperarla all'Ufficio Stampa. Se così fosse, cercherò di capire quale sia la sua origine, perché, per quanto ne so io, l'indirizzo è stato questo, come ho già riferito nella prima parte della mia risposta.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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(STARTTIME VALUE = "01:03:33.0"
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"http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti/cc/VOL/Filmato.asp?seduta=25052009-1500&qualita=adsl&ts=01:03:33.0&te=01:26:03.0"
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