STAMPA, NAZIONALE, pag.38
SIGNOR Cimminelli, dopo lo scambio di missive col presidente Romero, scrivo una letterina aperta anche a lei. Non mi aspetto risposte: considerati i suoi modi impazienti, mi accontenterei gia' che trovasse i tre minuti necessari per leggerla. Intanto, complimenti. A furia di ricordare i meriti dell'allenatore, della squadra, dei dirigenti e dei tifosi, ci siamo un po' dimenticati quelli dell'azionista. Non e' cosa da poco aver ridato solidita' economica e dignita' sociale a un club avviato verso l'estinzione. Ha sbagliato per inesperienza alcune mosse, ma altre ne ha azzeccate, a cominciare dalla scelta di Camolese e dalle correzioni della campagna-acquisti estiva che ci hanno permesso di vincere il campionato. E' riuscito persino a dirottare la iella granata sulla rube: insomma, ha gia' fatto molto e chiunque non sia prevenuto deve dirle grazie. Adesso naturalmente viene il bello e le decisioni delle prossime settimane daranno l'impronta definitiva alla sua gestione. Non capisco come possa rinunciare al FILADELFIA, dopo che era stata la costruzione dello STADIO a spingerla a comprare il Toro. Un impianto di 25.000 posti va bene per una squadra senza ambizioni. Ma se vuol portarci in Europa, gliene serve uno da 40.000 e quindi bisognera' erigere il nuovo Tempio in qualche paese della cintura. A meno che non voglia davvero buttarsi nell'antipatico progetto del Delle Alpi, rinunciando al fascino (anche economico) di uno STADIO tutto suo. E veniamo alla squadra da serie A. Non si illuda: quello di Asta e Brambilla non e' il Toro neopromosso di Cravero e Lentini, figlio di un vivaio ancora fertile. Per arrivare nei primi dieci bisognera' investire almeno 60 miliardi e farlo con coerenza, nel senso che uno non puo' strepitare contro Bonomi e poi puntare su un guappo come Taribo West. Ho lasciato volutamente in fondo la pratica piu' scottante. Io non so cosa le abbia fatto Camolese. Chi non lo considera adatto alla A dice che ha un solo modo di giocare (due punte e un trequartista). Boh. Di sicuro sa costruire cassaforti in difesa e ha altre mille qualita', compresa quella di essere l'unico fra i suoi collaboratori a conoscere ogni anfratto del Toro, dai pulcini all'ultima riserva. Una memoria aziendale che in questa fase di rifondazione puo' permetterle di ridurre al minimo gli errori. Colomba e' bravo, ma lo hanno gia' scoperto altri. Camolese invece e' un'idea sua. Ascolti l'istinto, Cimminelli, e scommetta ancora su di lui.
Massimo Gramellini
SIGNOR Cimminelli, dopo lo scambio di missive col presidente Romero, scrivo una letterina aperta anche a lei. Non mi aspetto risposte: considerati i suoi modi impazienti, mi accontenterei gia' che trovasse i tre minuti necessari per leggerla. Intanto, complimenti. A furia di ricordare i meriti dell'allenatore, della squadra, dei dirigenti e dei tifosi, ci siamo un po' dimenticati quelli dell'azionista. Non e' cosa da poco aver ridato solidita' economica e dignita' sociale a un club avviato verso l'estinzione. Ha sbagliato per inesperienza alcune mosse, ma altre ne ha azzeccate, a cominciare dalla scelta di Camolese e dalle correzioni della campagna-acquisti estiva che ci hanno permesso di vincere il campionato. E' riuscito persino a dirottare la iella granata sulla rube: insomma, ha gia' fatto molto e chiunque non sia prevenuto deve dirle grazie. Adesso naturalmente viene il bello e le decisioni delle prossime settimane daranno l'impronta definitiva alla sua gestione. Non capisco come possa rinunciare al FILADELFIA, dopo che era stata la costruzione dello STADIO a spingerla a comprare il Toro. Un impianto di 25.000 posti va bene per una squadra senza ambizioni. Ma se vuol portarci in Europa, gliene serve uno da 40.000 e quindi bisognera' erigere il nuovo Tempio in qualche paese della cintura. A meno che non voglia davvero buttarsi nell'antipatico progetto del Delle Alpi, rinunciando al fascino (anche economico) di uno STADIO tutto suo. E veniamo alla squadra da serie A. Non si illuda: quello di Asta e Brambilla non e' il Toro neopromosso di Cravero e Lentini, figlio di un vivaio ancora fertile. Per arrivare nei primi dieci bisognera' investire almeno 60 miliardi e farlo con coerenza, nel senso che uno non puo' strepitare contro Bonomi e poi puntare su un guappo come Taribo West. Ho lasciato volutamente in fondo la pratica piu' scottante. Io non so cosa le abbia fatto Camolese. Chi non lo considera adatto alla A dice che ha un solo modo di giocare (due punte e un trequartista). Boh. Di sicuro sa costruire cassaforti in difesa e ha altre mille qualita', compresa quella di essere l'unico fra i suoi collaboratori a conoscere ogni anfratto del Toro, dai pulcini all'ultima riserva. Una memoria aziendale che in questa fase di rifondazione puo' permetterle di ridurre al minimo gli errori. Colomba e' bravo, ma lo hanno gia' scoperto altri. Camolese invece e' un'idea sua. Ascolti l'istinto, Cimminelli, e scommetta ancora su di lui.
Massimo Gramellini
Nessun commento:
Posta un commento